Economia

Sanatoria migranti: l’impegno di Anolf e Cisl nell’iter di presentazione delle domande

Nel Decreto Rilancio, è prevista una sanatoria come misura di contrasto al lavoro sommerso e al fenomeno del caporalato. Cisl e Anolf sono a disposizione per informazioni e presentazione delle istanze.

Migranti

Il Governo apre uno spiraglio di luce sui lavoratori irregolari. Nel Decreto Rilancio, è prevista una sanatoria come misura di contrasto al lavoro sommerso e al fenomeno del caporalato. Una procedura di regolarizzazione rivolta a una parte dei migranti che vivono in Italia e che lavorano in una condizione di sfruttamento. La manovra si pone da un lato l’obiettivo di regolarizzare i lavoratori stranieri e dall’altro di rilasciare permessi di soggiorno temporanei, ma solo a determinate condizioni.

Tutte le domande potranno essere presentate dall’1 giugno 2020 al 15 luglio 2020. Vediamo nel dettaglio chi può beneficiare della procedura di regolarizzazione, a quali condizioni e a quale costo.

Sanatoria 2020: chi può fare domanda

Potranno regolarizzare la propria presenza in Italia, gli stranieri che lavorano nei seguenti settori:

– Agricoltura, allevamento e zootecnica, pesca e acquacoltura e attività connesse;
– Assistenza alle persone affette da patologie o handicap che limitano l’autosufficienza;
– Lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.

Due procedure possibili:

1°  procedura: è il datore di lavoro che presenta la richiesta

– Se la persona aveva un lavoro in nero;

– Se la persona trova un nuovo lavoro in uno dei tre settori;

– Se la persona dimostra di soggiornare in Italia prima dell’8 marzo 2020.

In questo caso il lavoratore straniero ottiene un permesso di soggiorno per lavoro in base alla durata del contratto.

La condizione determinante è che lo straniero irregolare dimostri di essere arrivato in Italia prima dell’8 marzo 2020 e di non essersi più allontanato dal Paese. Tale presenza andrà dimostrata con documentazione proveniente da organismi pubblici, quali il Comune, la Prefettura, la Questura. Inoltre, il datore di lavoro dovrà dimostrare di avere redditi sufficienti a mantenere il rapporto di lavoro (il reddito imponibile richiesto al datore di lavoro non dovrà essere inferiore a € 20.000 per nucleo familiare con un solo percettore di reddito, € 27.000 per nucleo familiare con più percettori di reddito conviventi). E’ esonerato dalla presentazione dei redditi il datore di lavoro non autosufficiente per patologia o handicap certificabile che assume la il lavoratore per occuparsi della propria assistenza.

Per questa procedura è previsto il pagamento di un contributo all’atto di presentazione della domanda, pari alla somma di 500 euro. 

Qui, i documenti da presentare

2° procedura: è la persona senza lavoro che presenta la richiesta

L’altra categoria di stranieri che possono richiedere la regolarizzazione è quella di coloro che vivono in Italia con un permesso scaduto dal 31 ottobre 2019, non rinnovato né convertito in altro permesso e coloro che prima del 31 ottobre 2019 hanno lavorato regolarmente in uno dei tre settori sopra menzionati. Costoro potranno presentare una domanda di permesso di lavoro temporaneo per sei mesi. Durante questo periodo, se dovessero trovare un lavoro stabile, potranno convertire il permesso temporaneo in un permesso per motivi di lavoro subordinato (art. 103 comma 2 D.l Rilancio).

La domanda dovrà essere presentata dal cittadino straniero insieme alla ricevuta del versamento di un F24 di 130 euro.

Qui, i documenti da presentare

“Provvedimento doveroso per quanto parziale”

“Le stime nazionali contemplano attualmente numeri superiori al mezzo milione di persone, impegnate in comparti quali l’edilizia, l’agricoltura, il lavoro domestico e di cura, la ristorazione. L’apporto di questi lavoratori è oggi imprescindibile sia per la tenuta del sistema economico, sia per l’iter di ripresa del nostro sistema produttivo. Ecco perché la Cisl giudica doveroso, per quanto parziale, un provvedimento come il Decreto Rilancio, che, se per un verso consente la regolarizzazione dei cittadini stranieri sprovvisti del titolo di soggiorno, per l’altro si pone quale misura di tutela della salute pubblica, con la riduzione del rischio di esposizione al contagio per chi oggi è costretto a vivere fuori dei confini legali della società e per tutti gli altri cittadini”, spiega Mirco Scaccabarozzi, Segretario CISL Monza Brianza Lecco.

“Non va inoltre dimenticato che l’uscita dalle gabbie dell’economia sommersa garantisce a queste persone l’accesso al sistema delle tutele, agli ammortizzatori sociali e l’iscrizione al Sistema Sanitario Nazionale. Il provvedimento si pone dunque quale potenziale misura di contrasto all’illegalità, riducendo quell’alveo di manodopera cui attinge la criminalità organizzata. Infine non va sottaciuto che il provvedimento di emersione dall’irregolarità consente oggi vantaggi per l’intera collettività“, sottolinea Scaccabarozzi.

“Serve cambiare la normativa sull’Immigrazione”

Per Annalisa Caron “sarebbe opportuno fare un passo in avanti e capire che abbiamo davvero bisogno di una revisione complessiva del Testo Unico per l’immigrazione, che ci consenta di avere una gestione ordinata e legale del fenomeno e che ci risparmi il ciclico ricorso a sanatorie più o meno esplicite per svuotare il serbatoio degli irregolari. Chi sono poi questi irregolari? Sono persone che lavorano nelle nostre case, negli esercizi pubblici che spesso frequentiamo o che lavorano in svariati ambiti del settore agro-alimentare”.

“Cambiare la normativa sull’Immigrazione richiede lungimiranza politica da parte dei nostri amministratori, nonché capacità di comprensione e cambiamento nelle persone: si tratta di fare un passo indietro rispetto all’illegalità e al lavoro nero. La norma incapace di regolare non deve essere più la scusa per giustificare comportamenti scorretti. Il nostro però non è da intendersi come un mero esercizio critico: una proposta di revisione complessiva è stata presentata in Parlamento, attende solo politici coraggiosi che decidano una volta per sempre di affrontare il problema”.

“Dopo questa prima settimana non possiamo che confermare il grande interesse, l’ansia che si è propagata fra i migranti alla ricerca di visibilità e delle famiglie, delle persone che a diverso titolo ne hanno incrociato le vite e i percorsi”.

Il problema della prova di presenza in Italia

Dopo solo una settimana però, sono emerse anche le prime difficoltà: “Si è ripresentato il problema della prova di presenza in Italia: non solo per le lavoratrici che entrano in Italia dall’Est Europa con i pullmini, la maggioranza, per le quali il timbro di ingresso apposto da un altro paese Schengen non è prova sufficiente, ma anche per moltissime delle lavoratrici che arrivano dal Sud America che, per motivi di tratte aeree, non entrano direttamente in Italia”, aggiunge la presidente Anolf.

“Ci sono poi i/le richiedenti asilo regolarmente assunte full time la cui permanenza in Italia è quanto mai precaria e che corrono il rischio di perdere tutto in un attimo, sebbene svolgano servizi utili alla Comunità. Ci sono datori di lavoro che vorrebbero sistemare i propri dipendenti ma non rientrano nelle categorie previste dal Decreto Legge, ci sono infine anche coloro che vorrebbero e potrebbero essere regolarizzati ma il proprio datore di lavoro non vuole perché i costi aumenterebbero”.

In conclusione alla domanda emblematica, “Emersione si o no?”, Anolf replica: “Si, purché sia l’ultima e si smonti l’ipocrisia di chi cerca di nascondere i problemi di questo Paese cercando un diversivo nei migranti”.

Anolf: servizio di informazione e assistenza 

“Sebbene non soddisfatti per la formulazione della regolarizzazione – sempre troppo sbilanciata dalla parte del datore di lavoro e sempre caratterizzata da troppi vincoli – abbiamo deciso di impegnarci per accompagnare in questo percorso di regolarizzazione famiglie e lavoratori/lavoratrici”, dichiara Annalisa Caron, Presidente di ANOLF Brianza.

Gli uffici della Cisl Monza Brianza Lecco sono pertanto a disposizione per fornire informazioni e assistenza per la presentazione delle istanze previste dal Decreto emersione dei rapporti di lavoro (art. n. 103 Decreto Legge, n. 34 del 19 maggio 2020).

La prenotazione è obbligatoria.

ANOLF Monza e Brianza: Telefono: 039.2399261 dalle 9.00 alle 12.00 dalle 14.30 alle 18.00
E-mail: anolf.brianza@cisl.it

Gli appuntamenti si terranno presso la sede FNP CISL di Via Risorgimento 22/A Monza, nelle giornate di lunedì martedì e mercoledì oppure presso la sede CISL di Via Dante Alighieri 17/A Monza.

ANOLF Lecco: Telefono: 0341.275553 – cell. 331.8088546 (solo tramite Whatsapp)
E-mail: anolf.lecco@cisl.it
Gli appuntamenti si terranno presso la sede CISL di via Besonda 11 Lecco

 

Foto: Pixabay

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
Più informazioni