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Monza, Ponte Colombo: iniziata la demolizione

Sono previsti 150 giorni di lavori per arrivare alla completa demolizione del manufatto. Il termine con il nuovo ponte è previsto per il 22 ottobre.

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Le ruspe sono al lavoro. E’ iniziata la demolizione del Ponte Colombo chiuso urgentemente nel settembre del 2018 per rischio crollo.

Sono previsti 150 giorni di lavori per arrivare alla completa demolizione del manufatto. Il termine con il nuovo ponte è previsto per il 22 ottobre.  Il cantiere per il nuovo Ponte Colombo era iniziato lunedì 25 maggio. L’opera, attesa da quasi due anni, ricollegherà l’area di piazza Cambiaghi a quella di Spalto Santa Maddalena, due tra gli spazi più vissuti nella città di Monza.

Oggi erano presenti sia il sindaco, Dario Allevi, sia il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Simone Villa.

“E’ da tempo che aspettiamo questa momento – dichiara il sindaco Dario Allevi – quest’opera è la testimonianza di quanto sia difficile nel nostro paese passare dalla carta al cantiere e quanto tempo ci voglia. Poche settimane dopo aver saputo che il ponte era a rischio crollo abbiamo trovato immediatamente i soldi da mettere a bilancio e da li è iniziato l’iter infinito che il Codice di appalti attuale prevede. Oggi finalmente l’inizio vero dei lavori, quello che la gente attendeva e aspettava. Ci auguriamo che questa sia l’ultima opera pubblica che abbia una gestazione così lunga e che il Governo possa attuare la revisione del Codice di appalti, siamo l’unico paese al mondo che per fare un ponte di qualche decina di metri impieghi un anno e mezzo e circa 30 passaggi”.

Conclusi gli interventi sui sotto servizi ad opera di Enel Distribuzione, l’azienda incaricata dei lavori, la “Edilmecos” di Vinovo (TO), ha eseguito i rilievi tecnici per procedere alla costruzione delle travi portanti che in accordo con la Direzione Lavori, saranno realizzate in acciaio corten. L’utilizzo di questo materiale consentirà di eliminare le operazioni di verniciatura delle travi e permetterà di ridurre le opere di manutenzione del ponte stesso con una riduzione dei costi. Contemporaneamente l’impresa sta programmando con la ditta specializzata le operazioni di demolizione dell’impalcato esistente.

I prossimi interventi prevedono scavi di sondaggio sugli appoggi delle travi per valutare le esatte modalità di taglio e demolizione della struttura, nonché la rimozione dei cavidotti esistenti non più utilizzati e la messa in sicurezza di quelli da mantenere.

“Nell’estate del 2018, ancora prima dell’infelice caso del Ponte Morandi, avevamo avviato il monitoraggio sui 35 ponti e viadotti di nostro competenza in città – afferma Simone Villa, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici – monitoraggio che non era mai stato fatto negli ultimi 30 anni. L’esito avuto per fortuna è stato quello che solo un ponte aveva una situazione di grave compromissione, appunto il Ponte Colombo. Se questo controllo fosse stato fatto nel tempo sarebbe stato possibile fare atti di manutenzione che ci avrebbe magari consentito di non chiudere definitivamente il ponte, di doverlo abbattere per poi ricostruirlo. Tutto ciò non è stato fatto, siamo stati quindi costretti a chiuderlo per poi avviare l’iter previsto”.

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