La consulta San Fruttuoso lancia la sfida dei centri estivi: “Ripartire da famiglie e bambini”

La sfida dei centri estivi, secondo i coordinatori della consulta, offrirebbe anche la possibilità di creare nuovo lavoro sul territorio.

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E’ una ripartenza a metà quella che denunciano i membri della consulta San Fruttuoso di Monza. Una “Fase 2” che ha lasciato indietro i più piccoli, le famiglie e il ruolo educativo dello stare insieme. A poco più di un mese dalla lettera con la quale la consulta comunicava la sua disponibilità di mettersi al servizio dell’amministrazione, i coordinatori lanciano un appello con alcune richieste specifiche al Comune e al consiglio comunale della città di Monza. Preoccupati, perchè ancora le cose sul fronte dei servizi all’infanzia si muovono a rilento. 

«Attraverso la partecipazione ad alcune riunioni di lavoro abbiamo avuto modo di constatare che nel nostro Comune il terzo settore, e le Consulte in particolare, non vengono considerati partner strategici nell’amministrazione della città – scrivono Giustina D’Addario, Massimo Arosio e Daniela Colombo, firmatari dell’appello. – Abbiamo avuto modo di verificare che anche all’interno della compagine politica e amministrativa ogni settore lavora in maniera separata e distinta, senza uno schema e una visione improntati alla collaborazione. In questo momento di grande trasformazione, la sfida dei centri estivi, oltre a rappresentare un bisogno di  attenzione verso le famiglie e i bambini, offre anche la possibilità di creare nuovo lavoro sul territorio, essendo impossibile pensare che tutto possa essere realizzato a livello volontaristico».

Le richieste al Comune

Ridurre i passaggi burocratici al minimo, consentire la massima condivisione degli spazi pubblici presenti nei quartieri, ridistribuire le risorse umane ed economiche. Chiede questo, in sintesi, la consulta del quartiere di San Fruttuoso, preoccupata e un po’ amareggiata dal ritardo con cui ci si sta approcciando alla delicata partita infanzia/famiglie.«Nuovi problemi non possono essere affrontati secondo schemi ormai superati – ribadiscono i coordinatori – bisogna cambiare l’approccio rispetto al passato».

E non risparmiano critiche nemmeno sulle minoranze in consiglio comunale. «Ci duole sottolineare – aggiungono – che alla precedente lettera del 27 aprile a firma dei Coordinatori delle Consulte di Quartiere ha dato seguito solo l’Assessore alla Partecipazione Andrea Arbizzoni e nessun capogruppo del Consiglio Comunale si è degnato di rispondere in maniera chiara e responsabile alle sollecitazioni. E’ questa la situazione politica della terza città della Lombardia?».

Le proposte della consulta

Intanto, però, la consulta cittadina non è rimasta con le mani in mano e sulla propria pagina Facebook ha lanciato un piano appositamente pensato per i bambini. «Abbiamo presentato al Comune – si legge sui social – un progetto per la fascia 4-10 anni dal titolo “Teddy per il quartiere” realizzato in collaborazione con Associazione Musicale Andante e il Dipartimento di Scienze Pedagogiche dell’Università Bicocca di Milano. Stiamo aspettando l’ok del Comune e poi si parte con inizio 15 giugno».

La consulta ha inoltre specificato di aver dato la propria disponibilità per coordinare le risorse presenti sul quartiere, oratorio e società sportive in primis, chiedendo espressamente di mettere a disposizione l’impianto sportivo della scuola media Sabin per il Sanfru Basket. Infine, è stato richiesto di fissare un sopralluogo presso l’ex-Centro Sociale di Via Tazzoli per tornare a poter utilizzare gli spazi della sala eventi/ex cappella (210 posti) e la sala ristorante, entrambi da anni inutilizzate nonostante siano spazi pubblici. 

Immagine d’apertura, archivio MBNews pre Covid-19

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