Benemerenza dell’Ordine Costantiniano: premiato il desiano Roberto Cabras

Cabras si è distinto per la sua collaborazione al progetto “Cucinare al Fresco”, un laboratorio di scrittura rivolto ai detenuti di alcune carceri del Nord Italia.
Il lockdown ci ha forse fatto riscoprire la passione per la buona cucina fatta in casa. Sui social e nei media è stato un boom di ricette e consigli pensati appositamente per tirar fuori da ciascuno di noi un lato creativo e laborioso che forse avevamo dimenticato. E sono proprio le ricette in cucina le protagoniste del progetto “Cucinare al fresco” una pubblicazione periodica che nasce da un laboratorio di scrittura nel carcere del Bassone di Como e che, in poco tempo, ha dato vita un vero magazine di cucina interamente scritto da detenuti di vari carceri del Nord Italia, che ora ha un respiro nazionale.
Cucinare al Fresco vanta ben 9 pubblicazioni che spaziano da guide monotematiche, fino alle monografie “venute alla luce” grazie al Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. E proprio l’ordine, lo scorso 12 giugno 2020, ha premiato con la medaglia di bronzo di benemerenza, l’Assistente Capo del carcere di Bollate, Roberto Cabras, che in questi anni di attività del progetto ha dimostrato grande interesse e attenzione nei confronti dei detenuto coinvolti. Un riconoscimento che dimostra l’importanza di creare progetti sociali ed inclusivi, anche negli ambienti più difficili.
Premiato il desiano Roberto Cabras
Cabras è residente a Desio, ed è il coordinatore della MOF regionale, ovvero quel settore che nell’Amministrazione penitenziaria segue le manutenzioni delle strutture carcerarie. Secondi il SAPPE (Organo Ufficiale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Cabras si è anche distinto in questi ultimi mesi per l’impegno dimostrato nell’emergenza Coronavirus: ha infatti coordinato i lavori all’interno del carcere di Bollate per la realizzazione dei reparti Covid, delle aree di quarantena, oltre a una serie di interventi per avviare il laboratorio per la realizzazione delle mascherine sanitarie e per far sì che i detenuti potessero continuare e concludere i percorsi scolastici.
In queste settimane di quarantena le lezioni con la redazione del Bassone sono state attivate attraverso collegamenti video e i singoli contributi che arrivavano via mail anche dagli altri carceri sono stati raggruppati dalla redazione centrale. Anche in quello di Monza c’è un piccolo gruppo di detenuti/giornalisti che collaborano attivamente.
Cucinare al fresco: l’importanza di mettersi in gioco
Un laboratorio ambizioso e fuori dagli schemi, quello di “Cucinare al fresco” che ci racconta Arianna Augustoni, direttrice editoriale e volontaria impegnata negli istituti penitenziari.
«Io e altri tre volontari abbiamo sviluppato l’idea e costruito il progetto – ci spiega Augustoni – convinti che sia un dovere mettersi in gioco. Noi non siamo gli interpreti, ma la manovalanza, quelli che “fanno il lavoro sporco”, che poi tanto sporco non è perché ci piace e ci unisce l’entusiasmo di collaborare e di dare un contributo a loro, un gruppo di persone che ha deciso di mettersi in gioco per darsi un obiettivo nella vita».
«Non ci credo ancora – conclude – che il sogno di un piccolo gruppo di uomini del carcere del Bassone sia diventato un progetto nazionale e non mi sarei mai immaginata di ricevere in una redazione “dietro alle sbarre” i contributi di tanti uomini e donne che chiedono di partecipare perché ne hanno sentito parlare».