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Allenamenti sportivi nella Fase 2: ecco le linee guida del Ministero

Il vademecum si compone di 32 pagine e affronta i diversi punti per consentire la graduale ripresa per gli atleti di discipline individuali.

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Il ministero dello Sport ha pubblicato le linee guida volte a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, in attuazione del DPCM che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali.

Questi allenamenti sono possibili nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali.

Come noto, il DPCM della Fase 2: vieta l’attività ludica o ricreativa all’aperto; sospende gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati; consente di svolgere individualmente ovvero con accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività.

Si legge nelle linee guida che il “complesso delle misure contenute nel presente documento consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purché questi si svolgano sempre in forma individuale”. Per quanto riguarda l’attività degli atleti degli sport di squadra è stabilito che “si alternino singolarmente sul campo o nello stesso spazio o nell’utilizzo degli stessi attrezzi”.

Il vademecum si compone di 32 pagine e affronta i diversi punti per consentire la graduale ripresa per gli atleti di discipline individuali. Il documento ministeriale elenca le misure di prevenzione e protezione, misure organizzative, procedurali e tecniche. Inoltre sono descritte le norme sanitarie da adottare, con ingressi scaglionati e sanificazione degli ambienti, oltre alle indicazioni medico scientifiche da seguire scrupolosamente.

Gli sportivi dovranno privilegiare l’attività da remoto, dove è possibile, e regolare gli accessi al centro sportivo. Inoltre serve una turnazione in modo da rendere tracciabile le possibili interazioni e gli atleti non potranno condividere vestiario, vivande e bottiglie d’acqua.

Ad ogni atleta sarà misurata la temperatura all’ingresso e dovranno mantenere un distanziamento di almeno due metri uno dall’altro, sia al chiuso che all’aperto.

Tutti gli sportivi saranno divisi tra Atleti COVID+ accertati e guariti e atleti che su giudizio del responsabile sanitario abbiano avuto sintomi riferibili tra i quali, a titolo non esaustivo, temperatura corporea > 37,5 °C, tosse, astenia, dispnea, mialgie, diarrea, anosmia, ageusia; Atleti COVID- e atleti asintomatici nel periodo (non testati). Anche coloro che sono stati a contatto con positivi ma sempre rimasti asintomatici e non testati. Inoltre, e in particolare, staff tecnico/societario o familiari.

Tutti gli atleti saranno sottoposti a esame clinico per tutti effettuato dal Responsabile sanitario, specialista in Medicina dello Sport. Alla ricerca del RNA virale (Tampone o altro test rapido validato) prima della ripresa e comunque al Tempo zero del raduno.

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