La fase 2 dell’emergenza Coronavirus si apre con l’ennesimo sequestro di mascherine: oltre 19.000 pezzi importati dalla Cina e venduti come dispositivi di protezione e dispositivi medici accompagnati da false certificazioni tecniche.
I finanzieri della compagnia di Seregno, nell’ambito dell’intensificazione delle attività investigative volte alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni illeciti connessi all’emergenza epidemiologica in corso, hanno individuato in Brianza un imprenditore operante nel settore della rivendita di ricambi per auto e dell’antinfortunistica che, negli ultimi mesi, ha importato rilevanti quantità di mascherine protettive per la successiva rivendita alla grande distribuzione.
Nel corso del controllo è stato accertato, in particolare, che l’imprenditore era in procinto di vendere 19.300 mascherine, commercializzate in parte come dispositivi di protezione individuale, tipo ffp2, altre come dispositivi medici e altre ancora quali mascherine protettive, riportanti, nella maggior parte dei casi, il marchio “CE” che veniva attestato da false certificazioni, inidonee a garantire le caratteristiche tecniche o di sicurezza previste dalla legge.
All’esito dell’azione operativa, che ha consentito di sequestrare 13.000 mascherine chirurgiche, 1.650 mascherine del tipo ffp2 e 4.650 mascherine protettive, l’imprenditore brianzolo è stato deferito alla locale autorità giudiziaria per frode nell’esercizio del commercio e importazione di merce riportante marchi contraffatti.