Salute

Gli psicologi dell’ASST a supporto dei giovani pazienti della Neuropsichiatria

Al via anche una attività di ricerca clinica. Saranno somministrati questionari ai un campione di 150 pazienti della Neuropsichiatria Infantile e le loro famiglie.

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Fin da subito abbiamo cercato di riorganizzare la nostra attività clinica utilizzando creatività e strumenti tecnologici per noi nuovi, come Skype e Zoom. In un contesto da lockdown, ci siamo attivati, attraverso colloqui psicologici da remoto, con l’obiettivo di intercettare e rispondere tempestivamente ai bisogni emergenti dei nostri piccoli utenti e dei loro genitori”. A parlare così è Barbara Lo Iacono, responsabile della struttura di Psicologia Clinica dell’ASST. Il richiamo, in proposito, è agli psicologi in servizio presso le équipe territoriali della Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza, diretta da Gianluca Bolchi.

“Ci siamo mossi – aggiunge la specialista –  avendo ben chiaro in mente quanto nelle situazioni di emergenza (anche quella generata dalla pandemia da coronavirus), quando un grave evento critico ci colpisce, si crei una situazione di elevata emotività, il cui impatto rischia di essere ancora più stressante se la condizione di vita è già critica per difficoltà emotive e sociali, fattori di rischio presenti nei nostri utenti”.

In diverse occasioni, in queste settimana segnate dal Covid, gli psicologi si sono relazionati con bambini e adolescenti che, dopo la prima fase-vacanza felice, hanno iniziato a misurarsi con l’interruzione della scuola, delle attività sportive, delle uscite con i loro amici, sperimentando ogni giorno disorientamento, demotivazione, un atteggiamento passivo, irritabilità.

Parallelamente alla riorganizzazione telematica dell’attività clinica ordinaria e alle attività di sostegno più diretto, sono stati messi a punto materiali per supportare in modo specifico gli interventi terapeutici psicologici, sul medio e lungo termine, con i minori e le loro famiglie. Ad esempio, un decalogo per la promozione del benessere dei ragazzi (stili di vita, alimentazione, igiene personale, socializzazione); un documento per affrontare il lutto per coronavirus di persone care ai piccoli e giovani pazienti; una sorta di prontuario per facilitare la comunicazione in famiglia.

QUESTIONARIO

Da qualche giorno l’intera équipe degli psicologi psicoterapeuti operanti sul territorio dell’ASST ha aderito ad una attività di ricerca clinica. Al riguardo, saranno somministrati una serie di questionari, creati ad hocper i pazienti della Neuropsichiatria Infantile e le loro famiglie. Interessato un campione di 150 pazienti in carico ai servizi per percorsi terapeutico-riabilitativi.

“La speranza – racconta Barbara Lo Iacono – è che tale iniziativa sia il primo step di un lavoro che consenta di arrivare ad un’analisi più dettagliata e specifica dei bisogni, al fine di programmare in modo più mirato azioni innovative negli interventi clinici per l’età evolutiva. Gli operatori sono infatti consapevoli che, anche una volta superata la prima ondata dell’epidemia da coronavirus, lo scenario sarà mutato ed emergeranno nuovi bisogni da parte dell’utenza, sia da parte di quella nota che per i nuovi accessi (si prevede, ad esempio, un incremento della sintomatologia riconducibile ad aspetti post traumatici) per i quali si ritiene opportuno iniziare a progettare potenziali contenitori e metodologie di lavoro specificamente dedicate”.

I DATI

In media, gli psicologi della struttura di Psicologia Clinica, che svolgono la loro attività in Neuropsichiatria Infantile, vedono circa 1800 pazienti l’anno.

Nei mesi di marzo e aprile 2020, durante fase dell’emergenza COVID19, sono stati seguiti dagli psicologi dipendenti 329 pazienti minori (con i genitori); 200 quelli seguiti, invece, dai liberi professionisti impegnati su progetti specifici.

Il numero dei pazienti in carico alla Neuropsichiatria Infantile sono, ovviamente, molti di più.

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