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Monza, i bar: “basta video alla movida, lavoriamo in sicurezza”. Il Comune: “no a limitazioni di orario (per ora)”

Movida sì, movida no? Il dibattito è più complicato del previsto e anche a Monza si cercano strategie per venire incontro a tutti. Ne abbiamo parlato con i gestori dei locali di Via Bergamo.

alex stanga monza mb

Sulla questione della movida in città, trovare una quadra non è cosa semplice. Sì, perchè in questa storia ognuno ha le proprie ragioni. Da una parte ci sono i gestori dei locali, fermi da oltre due mesi e adesso costretti, per sacrosanti motivi di salute, a rispettare (e far rispettare) una serie di misure igienico-sanitarie molto rigide. Dall’altra, i residenti del centro, disturbati da quella che definiscono “movida selvaggia”, assembramenti di giovanissimi che pregustano le serate estive tirando tardi. Al quadro si aggiungono gli amministratori locali, costretti a trovare un compromesso tra le parti, mentre l’emergenza sanitaria COVID “non è ancora finita”.

In un scenario così delicato ogni comune capoluogo sta prendendo provvedimenti più o meno rigidi per contenere la situazione in città. Milano e Brescia, dopo gli assembramenti dello scorso fine settimana, hanno detto stop all’asporto in serata, e alcune regioni del Paese hanno addirittura anticipato le chiusure notturne di bar e pub alle 23.00.

Allevi: “No a paletti sugli orari, ma chiedo un impegno da parte di tutti”

A dieci giorni dall’apertura dei locali, anche Monza è costretta a fare i conti con la movida. Nella giornata di ieri, giovedì 28 maggio, il Sindaco Dario Allevi, ha incontrato i proprietari dei locali del centro, per fare insieme il punto della situazione e capire quali sono le criticità da risolvere. Per ora il Primo cittadino dice no ai paletti sugli orari. 

«Non intendo fare come alcuni miei colleghi – ha spiegato Allevi – Non siamo uno Stato di polizia. Sono consapevole che le attività commerciali escono da un lungo periodo di stop forzato e, quindi, hanno bisogno come non mai di lavorare. Noi, con la Polizia Locale, cercheremo di garantire una maggiore presenza nelle vie del centro, dove è più alta la concentrazione di questi luoghi di ritrovo soprattutto per i giovani, ma non possiamo pensare che le forze dell’ordine riescano a controllare migliaia di ragazzi. Pertanto ho chiesto agli esercenti di impegnarsi in prima persona, evitando di superare la capienza massima dei loro locali attraverso anche qualche necessario “no” a clienti o potenziali tali. Solo su un punto ho detto loro che sarò intransigente, quello della vendita di alcol ai minorenni. Se ci diamo tutti una mano il ritorno alla normalità sarà più rapido».

I gestori: “Apertura in sicurezza: stiamo facendo le cose bene”

Qualche ora dopo l’incontro tra comune e gestori abbiamo deciso di fare un giro tra le strade del centro. Abbiamo scelto Via Bergamo, la via della movida monzese per eccellenza, e l’area di Spalto Maddalena, che qualche giorno fa è stata protagonista di un nostro articolo. La situazione è parsa sotto controllo: i locali hanno applicato le misure di sicurezza basilari e l’atteggiamento dei clienti è rispettoso. Qualcuno in strada con un bicchiere di plastica e senza mascherina c’è. Ma non c’è aria, almeno per ora, di quegli assembramenti selvaggi a cui abbiamo assistito lo scorso weekend. (Chissà questo che verrà?)

«Questa settimana va meglio – ci spiegano al Turnè in Via Bergamo. – Forse il boom iniziale è motivato dal fatto che c’era tanta voglia di tornare. Adesso vediamo come va il weekend, che onestamente immagino sarà bello pieno. Certo, la ripresa ancora è a rilento, ma siamo felici di essere tornati. Anche noi abbiamo partecipato al tavolo del comune oggi: mi sembra che ci sia la volontà, da tutte le parti di fare le cose bene. Ci si deve venire incontro e l’amministrazione con noi lo sta facendo: anche la possibilità dei tavoli all’aperto è importante in vista dell’estate».

«Perchè non una Ztl dalle 18.00 alle 24.00 per tavolini all’aperto? – ci racconta Alex, proprietario del Bar Alla Stanga. – Potrebbe essere una soluzione per evitare che le persone si accalchino fuori dai locali. L’incontro di oggi in comune è stato importante, è giusto fare rete. Noi abbiamo detto al Sindaco che i locali seri stanno rispettando le misure di sicurezza e non è giusto che se qualcuno fa il furbetto allora dobbiamo rimetterci tutti: non ci piace finire nel calderone dei video fatti con i telefonini e poi fatti girare su Whats App. Sono d’accordo con una cosa, soprattutto: meglio fare un drink in meno, ma fare le cose in sicurezza. Purtroppo non è la filosofia di tutti».

«A noi le cose per ora stanno andando bene – conclude Alex – ma so di alcuni colleghi che sono passati da 40 a 4 coperti. Se va avanti così, non so quanto potranno andare avanti».

 

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