Economia

Confimi Monza e Brianza sbarca in Ungheria, via ad una piattaforma digitale

L'associazione imprenditoriale lancia un progetto che consente alle Pmi, brianzole in primis, di avere una vetrina nel Paese magiaro e viceversa. Numerose le opportunità di business.

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Nei periodi di svolta, come quello che stiamo vivendo per la pandemia da Covid-19, le reazioni sono di solito due. C’è chi sta fermo, cercando fondamentalmente di parare i colpi, nella speranza di tornare il prima possibile alla normalità. C’è chi, invece, prova a cogliere nuove opportunità e, con sguardo lungimirante, si lancia in possibilità di sviluppo ancora in parte da scoprire. Confimi Monza e Brianza (Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata) appartiene a questa seconda categoria.

L’ultima dimostrazione, solo in ordine cronologico, sta nell’avvio di una piattaforma digitale comune che faciliterà le relazioni economiche tra Italia e Ungheria. Un progetto che, tramite le tecnologie informatiche, vede in prima linea la verticale Digitale di Confimi nazionale e, appunto, Confimi Monza e Brianza. Che si è fatta promotrice dell’iniziativa.

Dopo il Protocollo firmato l’anno scorso e numerosi scambi concreti, anche attraverso l’organizzazione di forum, da giugno sarà attivo un portale comune tra Confimi e l’azienda ungherese Digitàlis Jòlèt Nonprofit Kft, una società di sviluppo informatico” spiega Nicola Caloni (nella foto in alto), da 3 anni presidente della territoriale brianzola dell’associazione imprenditoriale, che a livello nazionale riunisce 40mila aziende, con circa 500 mila addetti e un fatturato aggregato di circa 80 miliardi di euro annui.

L’idea è quella di creare una sorta di vetrina in Ungheria per le aziende italiane e una per quelle ungheresi in Italia – continua – c’è la possibilità di condividere nominativi, proposte ed iniziative, costruire relazioni commerciali dirette e facilitare processi di vendita”.

LA PARTNERSHIP

Creare una piattaforma digitale tra l’Ungheria, i cui confini sono a soli 300 km dall’Italia, è per Confimi Monza e Brianza il frutto di un progetto più ad ampio raggio e di un percorso iniziato proprio dal suo attuale presidente, Nicola Caloni.

“Da anni con la mia azienda, la Caloni Trasporti, ho avviato personalmente contatti economici ed istituzionali con l’Ungheria (qui l’approfondimento), un Paese in crescita, dalle molte opportunità di business, che è in prima linea in Europa per gli investimenti sul digitale – afferma – questo mi ha permesso di diventare un intermediario tra Ungheria ed Italia, sto cercando di fare da trait d’union tra le aziende brianzole e l’ampio mercato di questo Paese collocato nel cuore del Vecchio Continente”.

Proprio su queste basi l’anno scorso Caloni ha aperto le porte della sede di Confimi Monza e Brianza, in via Locarno a Monza, all’Ambasciatore ungherese straordinario e plenipotenziario, Balazs Kohut (leggi l’articolo). Che, a stretto giro, è tornato, alla guida di una delegazione di imprenditori del suo Paese, per far visita ad alcune eccellenze, aziendali e non, del nostro territorio (clicca la news). 

Gli sviluppi, insomma, sono interessanti per le numerose Pmi brianzole. “Al momento, oltre che sulle tecnologie informatiche, abbiamo avviato contatti e scambi con l’Ungheria nei settori dell’industria meccanica e del legno-arredo, tra i più tradizionali e sviluppati della nostra Provincia – spiega Caloni – nel prossimo futuro sarà possibile aprire relazioni anche in altri ambiti”.

IL CORONAVIRUS

La pandemia in corso pende come una spada di Damocle sulla testa dell’economia mondiale. E chi, come l’Italia, già da anni non versa nelle condizioni migliori, con un debito pubblico già molto alto ed ora probabilmente sottoposto ad un ulteriore aumento esponenziale, rischia sicuramente di più.

Mi auguro che con il Decreto Rilancio, da poco annunciato, ci sia qualcosa di più concreto soprattutto sulla tempistica degli aiuti economici alle aziende e alle famiglie – sostiene il presidente di Confimi Monza e Brianza – in caso contrario l’acqua di questo tsunami che ci è arrivato addosso tra un po’ si ritirerà e chi ce l’avrà fatta, andrà avanti, per gli altri ci troveremo a celebrare i funerali”.

Ha, invece, basi più solide l’Ungheria, un Paese che ha più o meno 10 milioni di abitanti, gli stessi della Lombardia e può vantare, prima dell’arrivo del Covid-19, un basso debito pubblico (73%), un tasso di disoccupazione quasi nullo e una crescita annua di circa il 4%.

Anche i magiari sono stati colpiti dalla pandemia, ma, con la loro mentalità austro-ungarica, hanno reagito con notizie certe, tempi rapidi, fatti concreti e poche, specifiche task force – afferma Caloni – ecco perché sono convinto che per il nostro progetto di scambi economici e commerciali non cambierà nulla, ma ci sarà solo un leggero rallentamento dovuto all’attuale difficoltà di avere contatti di persona”.

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