Sociale

Cederna-Cantalupo: ecco le proposte della consulta per il quartiere del domani

Armonia, Servizi, Giovani e Lavoro: la consulta di Cederna-Cantalupo guarda al futuro. "Nonostante l'emergenza COVID, sogniamo la Monza del domani".

consulta cederna teams

La consulta cittadina di Cederna-Cantalupo mette in campo le proposte per il futuro del quartiere. Nelle serata di ieri, mercoledì 20 maggio, un piccolo nucleo di lavoro ha presentato il piano “Il Quartiere che vorrei“, un documento suddiviso in 4 macro aree in cui idee, proposte e prospettive si incontrano per rispondere ad una domanda: cosa possiamo fare concretamente per la nostra città? 

«Presentiamo oggi un lavoro che è frutto di un’indagine e un dialogo con territorio – spiega Maurizio Montanari, membro attivo della consulta. – I problemi nel quartiere ci sono, ma da parte nostra c’è anche il forte desiderio di intervenire dove possiamo per cambiare ciò che non va bene o può essere fatto meglio. In questo documento, che verrà condiviso e ci auguriamo letto da più persone possibili, non ci sono priorità o idee da realizzare prima di altre: ogni cosa deve essere discussa in modo collegiale. L’emergenza COVID ci insegna che le priorità possono essere stravolte di un momento all’altro. Noi non abbiamo la bacchetta magica, avanziamo idee, che nascono dopo un confronto onesto e approfondito. Rimaniamo aperti e anzi, aspettiamo i contributi di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del quartiere».

“Il Quartiere che vorrei”

I dati emersi nella riunione di ieri, avvenuta in forma telematica grazie alla piattaforma Teams, sono il risultato di un’indagine compiuta da 6 membri della consulta. L’obiettivo era una fotografia più dettagliata possibile del quartiere monzese, al fine di permettere poi all’intero gruppo di formulare progetti e proposte valide, nonostante l’emergenza COVID.

«Le proposte, anche se non attuabili in questo momento restano comunque sul piatto – ci spiega Elisa Bompadre, membro della consulta e del gruppo di lavoro che ha condotto lo studio. – Abbiamo fatto un lavoro grande, approfondito, siamo andati a parlare con le persone. Non ci sembrava giusto mettere quello che avevamo raccolto in un cassetto. Le parole dei nostri residenti vanno ascoltate e ovviamente contestualizzate».

L’indagine è stata condotta tramite interviste a 8 esponenti del quartiere Cederna-Cantalupo, che potessero fare da megafono a tutti quei cittadini che vivono e frequentano quotidianamente luoghi di aggregazione e formazione giovanile, attività commerciali, comunità straniere, parrocchie e oratori, mondo dell’arte e della cultura. Le 4 aree di interesse scelte sono state “Armonia“, “Servizi“, “Giovani” e “Lavoro“.

Le idee in campo

Tante le proposte raccolte nello studio, alcune possibilmente realizzabili in tempi ristretti, altre che avrebbero bisogno di una programmazione a più ampio respiro. Tra le idee in campo l’istituzione di borse di studio e raccolte fondi, installazioni di gigantografie dell’Archivio Villa nelle vie della città e la promozione di un brand : “I love Cederna”. A questi si aggiungono le proposte di riqualificazione di aree dismesse o problematiche, maggiore attenzione al tema della sicurezza (anche con l’istituzione di un “Vigile di quartiere”) e gare di appalto per i servizi pubblici non inferiori a 5 anni.

Al centro anche il tema dell’integrazione, ampliando i corsi di italiano per stranieri, le scuole serali e dedicando degli spazi all’interno della festa del quartiere alle varie comunità.

«C’è bisogno anche di un investimento in mediatori culturali ed educatori che sappiano ascoltare i ragazzi e coinvolgerli nelle attività del quartiere – spiega Bompadre – Ed è importantissimo sensibilizzare i genitori. Il tema dell’integrazione nel nostro quartiere passa anche per quello ludico-formativo. Bisogna fare rete tra oratorio, scuole, CAG, spazio compiti e centro di orientamento al lavoro. Anche in un momento così delicato per i ragazzi, costretti da mesi in casa a causa dell’emergenza COVID».

Nei prossimi giorni la Consulta di Cederna-Cantalupo pubblicherà l’indagine “Il Quartiere che vorrei” sulla propria pagina Facebook. Il team ha deciso anche l’istituzione di nuovi sottogruppi di lavoro, per affrontare più nel dettaglio i numerosi temi trattati. Tutti coloro che vorranno partecipare potranno contattare direttamente i membri della consulta.

Comune e consulte insieme per la ripartenza

Intanto il Comune di Monza ha fatto sapere che è ripartito il dialogo con le consulte cittadine. L’obiettivo da qui alle prossime settimane sarà costruire insieme un piano per la ripartenza, dopo il drammatico stop dovuto all’emergenza COVID-19.

A coordinare il tavolo di lavoro sarà l’Assessore alla Partecipazione Andrea Arbizzoni, che nei giorni scorsi (il 6 e il 14 maggio) ha già convocato due meeting «da remoto» con i rappresentanti dei quartieri. Tra le priorità, la programmazione di un «piano estivo» dedicato ai bambini e ai ragazzi fino ai 14 anni.

«Stiamo combattendo una battaglia difficile – ricorda Arbizzoni – La stiamo combattendo tutti insieme: c’è chi è in prima linea, medici e infermieri, e poi c’è un “fronte interno”, composto da tutti coloro che con il proprio lavoro e il proprio impegno sostengono chi è in trincea. Anche noi, cittadini comuni, abbiamo combattuto questa battaglia con il distanziamento sociale e il rispetto di tutte le regole per contenere la diffusione del Covid – 19. Adesso, come alla fine di ogni guerra, è il tempo della ricostruzione e della ripartenza. In questo momento è fondamentale il senso di comunità che è rappresentato anche dalle Consulte di Quartiere. Insieme dobbiamo mettere un mattone sopra l’altro per ricostruire la nostra casa comune».

 

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