Sociale

Pandemia e l’infaticabile lavoro degli “uomini in giallo”, tra angoscia e quelle curiose richieste

Il racconto di chi ha vissuto un prima linea questi mesi di elevata criticità a supporto delle esigenze della cittadinanza.

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Condivisione e sinergia di azione sono state la chiave per affrontare finora questo periodo di elevata criticità dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19”. Sono queste le parole del Sindaco di Arcore Rosalba Colombo che ripercorre questi quasi tre mesi di pandemia.

Una squadra quella della protezione civile, formata da 20 volontari, che dall’inizio della pandemia non si è ancora fermata. I numeri parlano chiaro e sottolineano il grande lavoro svolto a supporto della cittadinanza: “Le richieste sono state tantissime – racconta Giovanni Sala – Abbiamo sviluppato fino ad ora quasi 4.860 ore di lavoro di presenza al Coc, il centro operativo comunale, attivo dall’11 marzo. Da allora siamo aperti 7 giorni su 7 e 12 ore al giorno, dalle ore 08.00 alle 20.00, con interventi anche oltre l’orario. 300 invece gli interventi di assistenza a famiglie in difficoltà, persone fragili, cittadini in sorveglianza attiva e Covid nel supporto di ritiro e consegna di farmaci e spesa e per il pagamento delle utenze”.

Ma l’infaticabile lavoro degli “uomini in giallo”, ovvero quelli della Protezione Civile, non finisce qui. A loro la gestione della consegna delle mascherine a tutti i cittadini nelle cassette postali. Circa 8.100 i nuclei famigliari raggiunti in pochi giorni. “Abbiamo confezionato le mascherine in buste di plastica termosaldate in sicurezza e ambiente sterile – spiega Sala – Un ringraziamento doveroso ai privati cittadini e alle aziende che hanno contribuito con donazioni sul nostro contro corrente”.

E ancora, 250 pacchi di alimenti preparati, in collaborazione con il Comune e con la Caritas, per le famiglie in difficoltà e oltre 6mila gli accessi regolati alla piattaforma ecologica in sole 5 settimane: “Abbiamo strutturato e ideato un documento con identificativo numerico progressivo che veniva consegnato all’ingresso della piattaforma che permettesse al cittadino di giustificare lo spostamento qualora venisse fermato per un controllo – specifica Sala – Tutto si è svolto in sicurezza e nel migliore dei modi”.

Tra le tante richieste giunte in Comune alcune davvero particolari che sono riuscite a strappare un sorriso agli addetti ai lavori in questo periodo emergenziale: “Una signora in pieno lockdown ha fatto richiesta di un permesso per recarsi a Cinisello Balsamo dall’estetista e a Verano dalla callista. Un anziano signore, nella richiesta della consegna alimentare a domicilio ha inserito ben sei casse di spumante – racconta sorridendo il sindaco arcorese”.

Non sono mancati i momenti di angoscia a preoccupazione: “Abbiamo dovuto supportare un paese intero letteralmente colto alla sprovvista, spaventato, disorientato, bombardato da informazioni anche contraddittorie – racconta Rosalba Colombo – abbiamo gestito una comunità non solo dal punto di vista operativo ma anche psicologico, il telefono squillava ininterrottamente 12 ore al giorno. Non avrei potuto gestire niente in maniera così buona ed efficiente senza l’aiuto di tutti coloro che sono stati al mio fianco in queste settimane di grave difficoltà dagli organi comunali alla Protezione Civile, dal responsabile operativo Patrizia Santoro all’architetto Roberto Parolini e ancora la Polizia locale e i Carabinieri. Un doveroso grazie a tutti”.

Il sindaco Rosalba Colombo lancia un nuovo appello alla responsabilità: “Fondamentale è non abbassare la guardia, l’emergenza non è ancora finita. I comportamenti di ognuno di noi possono fare la differenza, non dimentichiamo il lockdown che abbiamo dovuto affrontare, rispettiamo le regole, evitiamo assembramenti e comportamenti irresponsabili”.

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