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Lutto nel mondo del calcio: morto il 19enne Rinaldi. Stroncato da un aneurisma

Non ce l'ha fatta il giovane Andrea Rinaldi, calciatore 19enne dell'Atalanta in prestito al Legnano, originario di Carate Brianza.

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Non ce l’ha fatta il giovane Andrea Rinaldi, calciatore 19enne dell’Atalanta in prestito al Legnano, originario di Carate Brianza. A darne l’annuncio su Facebook il suo procuratore Marco Montesarchi.

Rinaldi, nel corso di un allenamento individuale, è stato colpito da un’aneurisma cerebrale. Soccorso prontamente dagli operatori del 118, è giunto all’ospedale di Varese in gravissime condizioni.

“Una notizia che non vorresti mai dover dare o ricevere anche per chi, come me, ti conosceva solo da un anno. Fu tuo padre ad organizzare l’incontro, ma bastò poco ad entrambi per capire subito che condividavamo gli stessi principi per poter iniziare a lavorare insieme. Sono stato davvero fortunato ad averti conosciuto e sono contento che le nostre strade si siano incrociate anche se per così poco tempo.
Spero d’averti potuto lasciare qualcosa di positivo come tu sicuramente hai fatto con me. Sei stato sempre corretto e leale con tutti, era il tuo modo di essere dentro e fuori dal campo di calcio. Quel rettangolo verde che era la tua vita! Avrei voluto poter gioire con te per un tuo ritorno tra i professionisti, te lo saresti meritato dopo una stagione esaltante a Legnano. Poi, avevamo ancora tantissimi traguardi da dover raggiungere, come quelli che iniziavamo a programmare per la prossima stagione. Ma, purtroppo, il destino ha voluto che un malore ti portasse via in un attimo. La tua vita è stata breve ma vissuta intensamente perché eri un lottatore che davanti alle difficoltà non si arrendeva e lo hai sempre saputo dimostrare e hai sempre dato tutto! È stato un onore averti avuto tra i miei assistiti e mi piacerà ricordarti, così, con quel motto che ti rappresentava tanto e che avevi scritto anche sulla tua pagina facebook: “Se non lotti per ciò che desideri, non piangere per ciò che perdi”” scrive Marco Montesarchi.

Nato a Carate Brianza il 23 giugno 2000, era un centrocampista centrale, cresciuto nelle file dell’Atalanta. Negli ultimi anni ha giocato in all’Imolese, al Mezzolara e al Legnano.

L’Ac Legnano, il mondo lilla, la città e l’intero universo calcistico a tutti i livelli oggi vivono uno dei loro giorni più sconvolgenti. Andrea Rinaldi, il nostro guerriero, ci ha lasciato. Un aneurisma l’ha strappato alla vita a 20 anni non ancora compiuti, nel fiore degli anni, con una vita davanti e con una carriera che prometteva traguardi luminosi. Una tragedia improvvisa e sconvolgente, impossibile anche solo da immaginare.

Andrea ha lottato per tre giorni dopo il malore che l’ha colpito. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Potremmo scrivere pagine e pagine per raccontare chi era questo ragazzo d’oro, esemplare nella vita e nel gioco. Mai una parola o un tono fuori posto, mai una protesta e una polemica, sempre e solo correttezza, impegno, educazione e rispetto. Valori trasmessi da una famiglia magnifica attorno a cui tutti dobbiamo stringerci per cercare di infondere coraggio e forza davanti a qualcosa di troppo abnorme per essere accettato, elaborato e compreso in termini razionali.

“Andrea arrivava agli allenamenti e per prima cosa veniva a salutarmi – Il ricordo del presidente Giovanni Munafò – Questo è un ricordo che porterò nel cuore. Un ragazzo straordinario, un esempio per tutti. A nome della società esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia; siamo sicuri che Andrea da lassù potrà essere il solito guerriero di sempre, che lottava in mezzo al campo per dare una gioia ai tifosi di Legnano’. Ora può sembrare l’ultima delle cose ricordare la sua carriera di calciatore, ma crediamo che lui voglia essere ricordato dai tifosi proprio per quello che ha mostrato in campo: cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, dove ha fatto l’intera trafila, ha giocato nel Mezzolara in D, esordendo nell’imolese in C. Quindi l’arrivo al Legnano, dove in un anno ha giocato da mezzala mostrando una rapidità e un dinamismo che sconcertavano le difese avversarie. Un motorino di centrocampo immarcabile. Tutti ricorderemo il goal che segnò a dicembre nella sua nativa Carate e che regalò una vittoria fondamentale al Legnano. Vogliamo ricordarti così Andrea e non dirti addio: corri e gioca lassù per il tuo Legnano, ti avremo sempre nei nostri cuori”.

“Tristezza e incredulità. Oltre che, ovviamente, un enorme dispiacere. Non ci sono parole per commentare la morte di Andrea Rinaldi, 19enne calciatore lombardo, volato in cielo per un malore improvviso”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia. “Alla sua famiglia e ai suoi cari – conclude Fontana – le più sentite condoglianze e la vicinanza della Regione e di tutti i lombardi”.

Ac Monza si unisce al dolore della famiglia per la tragedia di Andrea Rinaldi.

“Un bambino straordinariamente dotato sotto tutti i punti di vista, tecnici e comportamentali, in particolare di lui ricordo che aveva una motivazione sopra la media”. Questo il ricordo commosso di Angelo Colombo, attuale Responsabile dell’Attività di Base del Monza, che lo portò nei Pulcini biancorossi quando aveva 10 anni.

“Chi lo ha frequentato in quelle tre stagioni in Brianza, dal 2008 al 2011, prima nei Pulcini e poi negli Esordienti, ricorda in particolare la grande educazione di Andrea, oltre alle qualità tecniche che gli permisero di passare poi all’Atalanta. Ciao Andrea, ci mancherai”.

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