WeDebate, didattica a distanza per gli studenti dell’Istituto Vanoni di Vimercate

L’obiettivo è costruire tesi e antitesi su un dato tema. A vincere è la squadra che argomenta meglio dimostrando anche le proprie capacità dialettiche.

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La propria stanza alla stregua di un’Agorà dell’antica Grecia dove praticare palestra di democrazia. È questa l’attività portata avanti, nella didattica a distanza, dalle classi 2N, 3E e 4E dell’Istituto “Vanoni” di Vimercate, già parte della rete nazionale WeDebate.

Nel luogo più congeniale al dibattito e al confronto a livello nazionale, il “Debate Italia”, non c’è spazio per il distanziamento sociale e gli assembramenti, seppur virtuali, sono all’ordine del giorno. L’intento è quello di discutere e confrontarsi su temi importanti, che spesso possono essere oggetto anche del dibattito nazionale e internazionale. Supervisori del progetto i docenti Matteo Ghislotti e Orietta Terzi, supportati nella sperimentazione didattica dai colleghi Alfio Sironi e Valeria Leoni. “Per quanto riguarda la 2N – ha spiegato il professor Ghislotti – le tematiche che abbiamo deciso di affrontare con gli studenti all’interno della rete WeDebate sono quelle sull’ambiente: ad esempio il raggiungimento del plastic free, l’utilizzo in futuro dell’auto elettrica in luogo di quella a benzina, la predilezione per l’e-book rispetto al libro tradizionale, ecc. Per le classi 3-4E, invece, i temi sono diversi e negli scorsi incontri abbiamo affrontato, ad esempio, l’adozione o meno di un dress-code per la scuola”.

L’obiettivo sarà quello di acquisire padronanza di una metodologia didattica attraverso lo studio su un determinato tema e la sua successiva argomentazione o confutazione. La regola non è condividere o meno la tesi sulla quale si sta dibattendo, ma argomentarla nel migliore dei modi, facendo tesoro dello studio delle fonti e delle proprie capacità dialettiche. Nel dibattito rispetto all’adozione o meno di un dress code per la scuola, ci sarebbero dunque i malinconici della divisa contro i sostenitori di una soluzione più libera. Lungi dai propri ideali o convinzioni, a vincere sarà chi, tra fautori di tesi e antitesi, avrà studiato e argomentato meglio rispetto al tema.

La Dirigente scolastica Elena Centemero si è detta entusiasta del progetto di Debate, uno strumento didattico che ha sostenuto con forza fin dal suo arrivo alla guida del “Vanoni”. “In questa fase particolare – sono le parole della Preside – in cui si è necessariamente lontani dalla scuola, ho deciso di incentivare il Debate nella didattica a distanza, anche come modello di valutazione degli studenti. Ho preso parte a degli incontri, riscontrando come questa sia davvero una via maestra per cambiare il nostro modo di fare scuola, appassionando i ragazzi e facendoli divenire dei cittadini consapevoli”.

LE SFIDE NEL WEDEBATE Nell’attività portata avanti dall’Istituto “Vanoni” si parte, ad esempio, da un gruppo di sei persone, tre contro tre, i quali si confronteranno su un dato tema, ognuno portando le proprie argomentazioni e versioni dei fatti. Un primo oratore per team esporrà in premessa la propria tesi, in contrapposizione a quella avversaria. Di seguito, gli altri oratori si confronteranno ancora sul tema fino ad arrivare all’arringa finale, che decreterà chi ha portato più acqua al proprio mulino. A sancire la squadra vincitrice una giuria di persone già formate nell’ambito del “Debate Italia”, completamente super partes e idealmente distaccate dal tema dibattuto. Il giudizio riguarderà infatti la prestazione oratoria degli studenti, che sarà una sintesi tra fase preparatoria e capacità argomentative.

Ma, le sfide, oltre a riguardare il contesto classe, possono essere organizzate anche tra Istituzioni scolastiche diverse, come ad esempio le Olimpiadi Nazionali nell’ambito del progetto Innovative Learning promosso dal Miur. Emergenza sanitaria a parte, un’idea da riproporre per un WeDebate di fine anno scolastico sarebbe stata quella delle “Vimercatiadi” (dove lo scorso anno il Vanoni è risultato vincitore nella sfida in lingua inglese), ossia il confronto su diversi temi da parte dei quattro Istituti di Vimercate: Vanoni, Banfi, Floriani e Einstein. Sfida a parte, resta la preparazione degli studenti e, come avrebbe detto Gorgia, il più grande tra i sofisti, “la parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà”.

Foto repertorio MBNews

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