Villasanta, le anatre mandarine tornano numerose a vivere nella Roggia.

In questa primavera surreale gli animali, anche in Brianza, si stanno riappropriando degli spazi cittadini.

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Da quando la pista ciclabile che costeggia la Roggia del Parco è deserta. Da quando nessuno si affaccia più ai ponti che attraversano il corso d’acqua. Da quando tutto si è fermato e solo la natura prosegue imperterrita e più viva che mai il suo cammino in questa primavera di questo 2020 sospeso nel vuoto, le anatre mandarine sono diventate una presenza fissa a Villasanta.

Prima si vedevano di rado e scappavano appena da lontano avvistavano i curiosi che si fermavano a guardarle o a scattare qualche foto. Ora, con il loro manto dorato e il simpatico ciuffo verde in testa, sono diventate davvero di casa nella roggia, insieme ai germani reali (le anatre comuni) con cui non hanno un bellissimo rapporto in realtà. La rivalità fra le due anatre “cugine” si percepisce quando placide si incontrano nel corso d’acqua, frangente in cui l’anatra mandarina, apre le ali e si getta come una furia sulle malcapitate anatre, ben più grandi di lei, che in un baleno si allontanano. Uno spettacolo che si ripete diverse volte nel corso della giornata sotto gli occhi delle persone che abitano nelle case che si affacciano sulla roggia e che trovano nella vita del fiume un simpatico diversivo in queste giornate sempre uguali.

Con il loro manto colorato spiccano nel fiume limpido sempre più abitato in questo periodo sospeso anche se non sono le sole a essere diventate “local” nel tratto di roggia villasantese. Anche le gallinelle d’acqua, nere con una macchia rosso carminio sopra al becco, fanno capolino. Più timide e riservate si vedono verso sera che nuotano accanto alla riva. I germani reali oltre alla roggia hanno preso possesso anche della pista ciclabile dell’area feste e non è raro vederli, verso il tramonto, mentre passeggiano a due a due.

Anche altri volati hanno preso più coraggio e si avventurano fino ai davanzali delle case. I merli soprattutto, al mattino presto passeggiano serafici davanti alle finestre e sui cornicioni scrutando la giornata che inizia. Gli aironi cenerini invece è più facile scorgerli tra le acque della roggia di notte.

Uno spettacolo surreale. In cui la natura con una forza quasi fisica esce allo scoperto e mostra quella bellezza solitamente nascosta dal rumore delle città e dallo scorrere della vita quotidiana. Un ricordo, forse il solo, positivo di questa primavera tragica di questo 2020 fragile che rimarrà negli occhi di quanti stanno guardando oltre la loro casa.

Le foto sono di Alessio Morgese (Emage Studio)

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