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Monza e Brianza: l’amore al tempo del Coronavirus. Storie di una quarantena 2.0

L'amore ai tempi del Coronavirus non va in lockdown. Tante, tantissime, le coppie che si trovano a vivere separati lo stato di emergenza sanitaria in corso.

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L’amore ai tempi del Coronavirus non va in lockdown. Tante, tantissime, le coppie che si trovano a vivere separati lo stato di emergenza sanitaria in corso. Fidanzati, compagni, genitori e figli di coppie divorziate: i casi sono molti e ognuno con la propria storia alle spalle.

Ma come stanno vivendo queste giornate? Lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro.

DIANA E FERDINANDO (compagni)

Lei, Diana L., è una 50enne monzese in carriera. Oggi vive la sua quotidianità tra smart working, suo figlio 14enne, Alessio (nato dal precedente matrimonio), e qualche telefonata ad amici e parenti. Lui, Ferdinando C., 50enne di Reggio Calabria, a casa perchè proprietario di un locale.

Diana e Ferdinando vivono già due anni la loro intesa storia d’amore da pendolari. Un mese lei va a Reggio, il mese dopo arriva a Monza Ferdinando. Questa quarantena però ha interrotto le loro trasferte e oggi più che mai sentono il peso dei tanti chilometri.

La tecnologia viene in loro soccorso. Whatsapp, video chat, mail: la felice coppia si è organizzata per trascorrere 2.0 i tanti momenti della giornata.

Il buongiorno al mattino, la buonanotte prima di chiudere gli occhi. Ma non solo: Diana e Ferdinando, grazie alle video chiamate, pranzano e cenano insieme come una famiglia riunita.

Cerchiamo di vivere questa situazione con serenità – ci spiega Diana – La mattina non manca mai la chiamata per augurarci una buona giornata. La sera non ci facciamo mancare il bacio della buonanotte”.

La coppia è affiata e l’amore non manca. Come vivete il vostro rapporto di coppia a distanza?  “La sera spesso ci capita di guardare insieme un film – prosegue Diana – Facciamo partire una videochiamata e passiamo qualche ora in spensieratezza commentando le nostre serie tv preferite. Ci sembra di essere un po’ meno distanti nell’attesa che la situazione migliori”.

E l’intimità? “Che domanda imbarazzante – ride la 50enne – Le coccole non mancano, in una coppia ci vuole anche quello!“.

 

ALDREDO E EDOARDO – (padre e figlio)

Alfredo ha 49anni, lavora in un supermercato e vive in Brianza. Edoardo, suo figlio, ha 9 anni e vive con sua madre in un paese poco distante. Alfredo e Edoardo hanno un rapporto speciale: Edo è il campione di papà. 

I due non si vedono da circa un mese: Alfredo svolge un lavoro per cui sono consentite le uscite. Gli ex coniugi, di comune accordo, hanno preferito sospendere momentaneamente le visite settimanali per il timore che il piccolo possa contrarre il virus.

Alfredo e suo figlio però non si sono dati per vinti e, complice la mamma di Edo, passano il tempo libero tra videochiamate e sms. “Edoardo è un bambino molto maturo per la sua età – ci confessa Alfredo – Ha una spiccata sensibilità. Inizialmente, quando la situazione non era chiara, abbiamo vissuto la prima settimana di distacco pesando ogni singola parola. La mia ex compagna in questo è stata molto brava e ha saputo gestire nel migliore dei modi la situazione”.

Poi è subentrato il lockdown. “A quel punto Edo si poneva qualche domanda, sentiva parlare di Coronavirus e, alla sua età, è normale chiedere a mamma e papà cosa succede nel mondo. Il perchè della fine della scuola, delle merende con gli amici, dei fine settimana mancati a casa del suo papi”.

Come avete fatto? “Abbiamo detto la verità e spiegato al bambino che il Covid è un virus piccolo piccolo ma tanto appiccicoso. Si attacca alle persone con facilità e se vogliamo evitare di prendere questa influenza bisogna seguire il consiglio dei medici e dobbiamo restare a casa“.

Nel vedere che la situazione non cessava, papà e mamma si sono attrezzati per incrementare i contatti tra il genitore e il bambino. “La mia ex compagna ha scaricato delle applicazione buffe per le video chiamate facendo di necessità virtù. Possiamo chiacchierare, fare i compiti insieme. Lui mi racconta la sua giornata, io la mia. La notte, poi, gli leggo una storia prima della nanna”.

Certo Alfredo non vede l’ora di stringere di nuovo a sé il suo piccolo campione ma ha prevalso il suo senso di protezione: “Non potendo trascorrere la quarantena in isolamento, quotidianamente sono a contatto con altre persone. La mia paura più grande è di poter trasmettere il virus a mio figlio. E’ la mia vita e non me lo potrei mai perdonare. Edoardo ha capito e fa l’ometto di casa con sua mamma. Sono certo che ci riabbracceremo presto e sarà davvero più bello di prima”.

 

 

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