Economia

Covid, la Provincia convoca il Tavolo per il Lavoro: “Molte imprese non ce la faranno”

Aperto il Tavolo Concertazione Provinciale per il Lavoro e la Formazione. La Fase 2 deve partire dall’ascolto del territorio per leggere i nuovi trend del mercato occupazionale.

presidente provincia luca santambrogio monza e brianza mb 02 2019

La Provincia di Monza e Brianza si prepara alla “fase 2” e lo fa istituendo il Tavolo di Concertazione Provinciale per il Lavoro e la Formazione, strumento utile ad orientarsi e comprendere i nuovi trend del mercato occupazionale.

Analisi dell’impatto occupazionale dopo il coronavirus, lavoro e sicurezza, ricorso agli ammortizzatori sociali, politiche attive a supporto del rinserimento lavorativo e degli occupati sospesi: questi sono solo alcuni dei temi caldi affrontati nel corso della prima seduta tenutasi ieri, 21 aprile.

A destare maggiore preoccupazione è l’ipotesi di una esponenziale crescita del tasso di disoccupazione. 

Dai primi dati elaborati dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro MB,  riferiti al 2019, si confermava  per la Provincia brianzolo un quadro di dinamicità del territorio con il tasso di occupati al 68.4%; il tasso di disoccupati al 7% e in generale un tasso  di attività, inteso come forza lavoro ( occupati + disoccupati), pari al 73,5%.

Questi dati, che sarebbero stati presentati nel corso del mese corrente, hanno subito nei primi mesi del 2020, alla luce della emergenza da Covid- 19, un significativo cambiamento portando a dover analizzare con criteri nuovi lo scenario economico – sociale della Brianza.

Afol Monza e Brianza ha presentato le modalità con cui sarà possibile leggere l’attuale contesto economico in lockdown ponendo attenzione  sul criterio della condizione distinguendo tra persone che devono lavorare garantendo i servizi essenziali, persone che lavorano, persone impiegate in settori a rischio chiusura e lavoratori a casa a seguito delle chiusure obbligate. Solo in Lombardia i gli occupati dipendenti che non lavorano e che sono a rischio di chiusura dell’attività economica rappresentano una percentuale pari al 15,4%.

Sono stati così simulati due scenari estremi: una variazione del – 1% causerebbe un tasso di disoccupazione del 7,75% con un numero di disoccupati pari a 32.493 unità (una variazione rispetto al 2019  di 3.339); una  variazione del – 13% del Pil porterebbe il tasso di disoccupazione al 10,49% con 43.961 disoccupati (una variazione rispetto al 2019 di 14.807 unità con una crescita superiore al 50,8%).

“Le riflessioni di tutti i soggetti coinvolti sono partite da questa simulazione che, in un contesto ancora poco definito, ci indica una certezza: niente sarà come prima e dobbiamo imparare in fretta a leggere i segni che emergono dal nuovo scenario economico sociale che il Covid ha determinato. Tra le altre poche certezze, purtroppo, è emerso che molte imprese non ce la faranno, perché arrivano da situazioni di crisi precedente, con ricadute in termini di disagio sociale ed urgenza di rintegrazione che dobbiamo essere capaci di affrontare tempestivamente. – spiega il Presidente Luca Santambrogio –  Ieri mattina abbiamo aperto una fase di ascolto di tutti gli stakeholder che è fondamentale per orientare le azioni a sostegno della ripresa, considerando che l’emergenza sanitaria non è ancora alle spalle. La Provincia ha un ruolo importante in questa fase delicata per elaborare strategie condivise in tema di sicurezza, salute, ripresa con attenzione alle nuove fragilità”.

Al Tavolo hanno partecipato il Presidente Luca Santambrogio, il Direttore del settore Risorse e Servizi ai Comuni Erminia Zoppè, i consiglieri provinciali e i rappresentanti di Prefettura, Camera di Commercio, Ats, Inps, Inail, Api MB, Confcommercio MB, Assolombarda MB, CNA MB, Confcooperative MB, Apa Confartigianato MB, Unione Artigiani Monza, CGIL Monza e Brianza, Cisl Monza lecco, UIL Monza, Afol Monza e Brianza, la Consigliera di parità, rappresentati di Amnil, Confimi, Confesercenti, Consulenti del lavoro,  i presidenti degli ambiti territoriali.

Tutti i partecipanti forniranno il loro prezioso contributo grazie alle specifiche competenze acquisite in tema di supporto di una nuova riorganizzazione del lavoro e impatto della digitalizzazione e dello smart working.

Capitoli a parte meriteranno la nuova scuola a distanza e le conseguenze su modalità didattiche, così come il riconoscimento e la necessità di nuovi profili professionali per accompagnare tali processi.

 

 

 

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