Attualità

Coronavirus, spesa e lavoro sicuri nei supermercati: la petizione in Monza e Brianza

A Monza e Brianza è stata lanciata una petizione su Change.org per chiedere che la spesa nei supermercati venga riorganizzata garantendo sicurezza per i clienti e gli addetti al lavoro.

Folla Esselunga figurine monza

In piena pandemia di Coronavirus, una delle poche attività concesse fuori dalle mura di casa è quella della spesa, croce e delizia di una quotidianità completamente stravolta. Purtroppo le code fuori dai supermercati e poi alle casse espongono ogni giorno i clienti e il personale al rischio di contagio, nonostante il rispetto delle misure di sicurezza. Ecco che allora in Brianza è stata lanciata una petizione su Change.org per chiedere che vengano resi sicuri questi ambienti di lavoro e l’esperienza della spesa per tutti i cittadini.

La petizione

La petizione ““Covid 19 / Spesa e lavoro sicuri nei supermercati”, nata dal confronto tra cittadini monzesi e brianzoli, si apre così: “Come clienti della grande distribuzione, ci stiamo confrontando sul fatto che recarci nei supermercati a fare la spesa sia diventato un comportamento che mette a rischio la nostra salute e quella del vostro personale, e che sarebbe un’operazione di buon senso limitare al massimo l’affluenza del pubblico ai punti vendita. Constatiamo che, pur limitando gli accessi, è difficile regolare il flusso della clientela negli spazi, le giuste distanze, il rispetto di norme igieniche da parte di tutti”.

“Nell’emergenza i vostri profitti stanno crescendo in modo incredibile. Secondo i dati Nielsen, tra lunedì 9 e domenica 15 marzo, un +16,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. La terza settimana con trend positivo a doppia cifra, con la popolazione che corre da voi a riempire i carrelli per il timore di restare senza cibo e lo smart shopping che non riesce a rispondere all’incremento della domanda”.

Potenziare le capacità logistiche

“Comprendiamo che non sia facile riorganizzare la vostra attività, ma vi sono aziende innovative che lo stanno facendo in altri settori, dimostrando grande flessibilità e capacità di leggere i bisogni della comunità di cui fanno parte. Potenziate ulteriormente le capacità logistiche per una spesa smart in tutte le forme possibili (consegna a domicilio, e ritiro presso i punti vendita). Individuate un metodo di prenotazione dell’accesso al punto vendita, anziché costringere la popolazione a fare lunghe code”.

“Per gli over 65 e le persone in quarantena, i Comuni e le associazioni di volontariato stanno organizzando servizi di spesa per chi non può uscire di casa, a cui alcuni di noi stanno dando il loro contributo: garantite anche ai volontari un’attività in sicurezza, oltre alle casse preferenziali”.

No alla riduzione dell’orario

“Torneremo volentieri, e con gratitudine per tutti gli addetti a fare la spesa in corsia, appena l’allarme sarà cessato, ma ora dovreste dimostrare di tenere realmente alla salute dei vostri clienti e del vostro personale. Per la stessa ragione crediamo che la riduzione dell’orario di apertura sia un provvedimento deleterio, poiché sta creando disagio e un probabile aumento del rischio sanitario per il personale e per la clientela. Piuttosto, stante l’incremento di profitto, perché non assumete qualche addetto in più per riorganizzare i turni di chi è oggi sottoposto a forte stress?”.

“Auspichiamo un sempre maggior coordinamento fra il servizio essenziale che offrite e le istituzioni e che sono tenute a tutelare la nostra salute, sperando che non si debba arrivare alla chiusura totale dei supermercati e ci auguriamo, con questo nostro appello, di poter essere utili in qualità di consumatori attenti e responsabili, in un momento così difficile per tutti”, si chiude così la petizione, che al momento vede 186 firme.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.