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Coronavirus, Fase 2, Attilio Fontana: “Bisogna limare un sacco le regole”

Ripartenza? La Lombardia è pronta per il presidente Fontana. "Alcune cose, a partire dall’ennesima autocertificazione, non ci convincono ma rimaniamo attenti e collaborativi".

attilio fontana mascherina

“L’idea che mi sono fatto sulla Fase 2 illustrata ieri da Conte è che bisogna ancora cercare di limare un sacco le regole, non si è entrati nel merito di alcuni problemi che secondo me sono assolutamente fondamentali” ha dichiarato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ai microfoni di Cento città su Rai Radio1.

Ripartenza? La Lombardia è pronta per il presidente Fontana. “Quando c’è da tirarsi su le maniche non diciamo mai di no. Alcune cose, a partire dall’ennesima autocertificazione, non ci convincono ma rimaniamo attenti e collaborativi. Ci sono nodi da sciogliere: chi si prenderà cura dei figli dei lavoratori? Quando e come arriveranno i sostegni economici? Il governo come pensa di tutelare le famiglie? Sono domande ancora aperte che esigono risposte certe perché riaprire è urgente. Dobbiamo farlo bene, presto e in sicurezza” ha sottolineato Fontana.
Congedi parentali prolungati e bonus o voucher per servizi di babysitting per sostenere concretamente i genitori che potranno o dovranno tornare al lavoro; titolarità dei controlli su distanziamento e assembramenti su treni e mezzi di trasporto locale; obbligatorietà o meno dell’uso delle mascherine. Sono alcuni dei temi cui guarda con maggior attenzione Regione Lombardia in vista della cosiddetta fase-2 e proposta alla Cabina di Regia con il Governo. “Per Regione Lombardia – prosegue Fontana – è fondamentale che da qui al 4 maggio, scadenza ormai prossima, ci siano regole chiare, certe e inequivocabili. E penso a quelle per l’utilizzo delle mascherine o a un protocollo univoco – aggiungo – da applicare a chi, rientrato al lavoro, risultasse poi positivo al Covid-19. Le proposte del Governo, con l’accordo delle Regioni, vanno verso una graduale riapertura delle attività a partire da cantieri e produzioni legate all’export”. “Sulla base dei dati sanitari e con l’obbiettivo primario della tutela della salute dei cittadini – ha concluso Fontana – bisogna prevedere puntualmente anche la riapertura di tutte le altre attività produttive e commerciali e le modalità del lavoro in smartworking. Il tempo a disposizione e’ pochissimo, i cittadini non possono essere avvisati all’ultimo momento”.
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