Attualità

Coronavirus, ammortizzatori sociali: i sindacati intervengono sui lavoratori del settore dell’edilizia

Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil di Monza e della Brianza continuano a monitorare la situazione nelle aziende. Con un occhio vigile sull’attivazione degli ammortizzatori sociali con causale Covid19.

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La crisi innescata dal Coronavirus, si sa, ha fortemente colpito anche la provincia di Monza e Brianza. I blocchi imposti dal lockdown hanno inciso in modo significativo su alcuni settori particolarmente strategici per il nostro territorio, fermando le produzioni in aziende importanti, anche a livello internazionale. Sono tanti i settori coinvolti e che rischiano quindi di uscire impoveriti da questa emergenza sanitaria: tra questi, secondo i sindacati brianzoli, c’è anche quello dell’edilizia.

Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil di Monza e della Brianza continuano a monitorare la situazione, con un occhio vigile sull’attivazione degli ammortizzatori sociali con causale Covid19.

Cosa sta succedendo nel settore dell’edilizia?

Secondo i dati rilasciati tramite una nota ufficiale dalle sigle sindacali, ad oggi risultano pervenute numerose richieste di consultazione sindacale per gli ammortizzatori sociali CIGO-CID o FIS (rispettivamente Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, Cassa integrazione guadagni, Fondi di integrazione salariale, ndr).

Nella specifico, nel settore dell’edilizia ci sarebbero circa 2860 lavoratori coinvolti; nel settore del legno 5320, nel settore delle maniglie 109 lavoratori e nel settore lapidea/manufatti/cave 150 lavoratori coinvolti.

«I numeri sopra riportati – spiegano i sindacati – sono indicativi di come l’intera filiera delle costruzioni sia stata colpita. Si stima che circa un terzo delle imprese non sia transitato dai nostri canali. Di queste imprese, è importante far notare che il numero dei verbali firmati dalle organizzazioni sindacali è inferiore alle richieste pervenute.

«Solo una parte delle imprese ha riconosciuto ai propri dipendenti l’anticipo dell’ammortizzatore sociale – proseguono – mentre la maggioranza ha preferito il pagamento diretto da parte dell’INPS. Gli annunci dell’INPS per un pagamento veloce entro il 15 Aprile, come temevamo, sono stati disattesi».

Oggi, il Presidente dell’INPS, Paquale Tridico, ha annunciato lo spostamento del pagamento delle CIGO entro il 30 aprile, mentre per la Cassa in Deroga non sono ancora disponibili i dati di tutte le Regioni e, quindi, come afferma INPS, “il termine non può essere il 30 aprile”.

I risultati in Brianza

A questo proposito Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, hanno rivendicato la consultazione sindacale come strumento per difendere i lavoratori e i loro diritti. «Grazie alle consultazioni – spiegano Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – i sindacati, per mezzo anche dei consulenti del lavoro e delle associazioni di categoria, hanno potuto avere un contatto con le stesse imprese e, raggiungendo la sottoscrizione di accordi sindacali, hanno dato efficacia a una contrattazione a distanza, che ha permesso di ottenere l’anticipo del trattamento di cassa integrazione e la garanzia di maturazione dei ratei di 13ma e delle ferie».

L’intrevento ha dato certezza alle entrate economiche dei lavoratori e tutele maggiori rispetto ai limiti previsti per le casse integrazioni. I verbali sottoscritti dai sindacati risultano così ripartiti:

• EDILIZIA accordi firmati 117 – lavoratori interessati 651
• LEGNO accordi firmati 101 – lavoratori interessati 2410
• MANIGLIE accordi firmati 3 – lavoratori interessati 109
• LAPIDEI/MANUFATTI/CAVE accordi firmati 3 – lavoratori interessati 24

I sindacati: “Chiediamo un tavolo di confronto con le Prefettura”

«La nostra preoccupazione ora è per la ripresa delle attività, la cosiddetta fase 2 – dichiarano i sindacati. -Diverse sono state le comunicazioni di ripresa, pervenute al Prefetto di Monza e Brianza per la riapertura anche parziale delle attività produttive, di aziende con codice ATECO difforme dai Decreti Legge. Alcune ditte, hanno avviato procedure per la costituzione dei Comitati Aziendali Emergenza Coronavirus, così come dal protocollo condiviso Governo/Parti Sociali del 14 marzo 2020.
È alta la nostra preoccupazione per la ripartenza prevista dal Governo per il 4 maggio. Soprattutto per il settore dell’edilizia che, di per sé, è già un settore frammentato con difficoltà nel rispetto delle norme».


«Chiediamo si attivi con la Prefettura un tavolo specifico per monitorare che le applicazioni delle disposizioni siano garantite: il distanziamento sociale, l’utilizzo dei DPI, le modalità di trasporto in sicurezza, i servizi igienici differenti tra Impresa madre e subappalti, il controllo delle temperature all’ingresso del cantiere, l’utilizzo degli spogliatoi, l’organizzazione della pausa pranzo in mense idonee o l’utilizzo di convenzioni con le trattorie. La salute è il bene primario».

 

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