Economia

Accordo tra Aeb e A2A, Cgil MB: “Bisogna coinvolgere i Comuni e i lavoratori”

Il sindacato, con una diretta sulla sua pagina Facebook, lancia il dibattito sulla partnership tra le due multiutilities e chiede più tempo per analizzare il piano industriale e la governance della nuova società.

fusione aeba2a

Ogni cambiamento può essere un’opportunità, ma bisogna fare le cose con calma promuovendo consapevolezza e partecipazione. I tempi a disposizione per fare valutazioni e analisi si rivelano molto ridotti, sia per il sindacato che per i Consigli comunali. Sono queste le premesse in base alle quali la Cgil di Monza e Brianza, con una videoconferenza stampa in diretta sulla propria pagina Facebook (clicca qui per rivederla), una prima volta necessaria per i tempi che stiamo vivendo, ha espresso tutte le sue perplessità e le sue proposte in merito all’accordo tra il gruppo Aeb di Seregno e la multiutility milanese-bresciana A2A.

LA POSIZIONE DELLA CGIL

“A nostro parere il piano industriale è strategico e utile per il futuro di Aeb per ciò che riguarda il settore gas, energia elettrica, illuminazione e smart cities. Ma l’accordo tra Aeb e A2A deve essere oggetto di una maggiore discussione e partecipazione pubblica, che coinvolga i cittadini, i lavoratori e i loro rappresentanti – sostiene il segretario della Cgil Monza e Brianza, Giulio Fossati – Aeb è un patrimonio pubblico importante della Brianza in un settore strategico, che è quello dei servizi”.

“Comprendiamo che non sia semplice. Noi chiediamo un confronto pubblico, tra i principali soci di Aeb, le diverse forze politiche e il Presidente della Provincia, prima che vengano convocati nei prossimi giorni i Consigli dei Comuni proprietari della società partecipata. A partire da Seregno, che detiene il 54% delle quote – continua – passando per Lissone, Desio, Cesano Maderno e Limbiate, c’è bisogno di più tempo per definire il progetto di aggregazione con A2A rispetto al 30 aprile che, a quanto ci risulta, sarebbe il termine ultimo per procedere con le operazioni”.

La partnership, che porterà alla nascita di una nuova società di servizi pubblici operativa dall’1 luglio 2020 (leggi l’articolo), prevede che Unareti spa, attualmente controllata al 100% da A2A e dedicata alle attività di illuminazione pubblica, venga inserita nel progetto di aggregazione insieme ad alcuni asset di distribuzione del gas nelle province di Bergamo e Milano. Aeb, così, aggiungerebbe al suo carnet 79.000 punti di riconsegna del gas e diventerebbe il polo di sviluppo del Gruppo nel segmento dell’illuminazione pubblica, con oltre 250.000 punti luce.

GLI SVILUPPI

La Cgil di Monza e della Brianza ritiene che ci sia da fare chiarezza soprattutto sugli assetti di governance che vengono proposti nel piano industriale tra una delle società patrimoniali pubbliche più antiche del nostro territorio e un colosso industriale delle multi utility, quotato in Borsa e già protagonista nel 2018 di un processo di aggregazione con Acsm-Agam, azienda a maggioranza brianzola-comasca (vedi la news).

“La nuova società di servizi pubblici, frutto dell’accordo con Aeb, sarà fortemente a guida A2A, che avrà il 33,51% delle quote e designerà l’amministratore delegato e 5 membri su 10 del Consiglio di amministratore – afferma Fossati (nella foto in alto) – il Comune di Seregno, invece, avrà il 36,5 per cento e 4 membri del Cda, mentre gli altri 26 Comuni, tra cui Lissone, Desio, Cesana Maderno e Limbiate, soci di minoranza, saranno proprietari del restante 29% delle quote e potranno designare solo un membro del Cda”. Di fatto i soci pubblici deterranno il 66,5% delle quote e ottengono una rappresentanza del 50% con patti che isolano i soci pubblici di minoranza a favore di una guida A2A – Comune di Seregno.

Su questi aspetti non sembrano essere sufficienti a dare rassicurazioni nemmeno le parole del sindaco di Seregno, Alberto Rossi (nella foto in alto), che nelle scorse settimane aveva dichiarato: “Nello Statuto della Società è previsto che le scelte strategiche debbano avere il voto di 8 consiglieri” (clicca qui).

Il sindacato di via Premuda rileva che i Comuni brianzoli con i poteri che verranno conferiti al Presidente e suo Vice nella nuova società non avranno capacità di orientamento finanziario. “Siamo di fronte alla conclusione del percorso di privatizzazione del settore del gas e dell’energia elettrica nel territorio della Brianza Ovest – afferma Fossati – siamo convinti che questo percorso di privatizzazione non debba coinvolgere l’asset delle farmacie e dell’igiene ambientale, che per la Cgil devono rimanere interamente pubblici”.

“Temiamo che il modello di governance insieme agli effetti delle gare gas, possano rendere disinteressante la partecipazione nella nuova Aeb dei Comuni minori, che potrebbero vendere le proprie quote o ridurre sensibilmente la partecipazione – continua – per questo bisogna inoltre fare attenzione ai diritti di prelazione, vincoli e diluizione del capitale sociale, strumenti che permetterebbero una scalata di A2A. Solo la questione dell’igiene ambientale può rappresentare l’utilità di partecipare alla nuova Aeb, ma è sufficiente uno 0,1%”.

“Non discutiamo A2A come valido partner industriale che possa consentire ad Aeb di avere una maggiore forza e competitività per partecipare alle prossime gare pubbliche, che dovrebbero essere indette soprattutto per la distribuzione e vendita del gas – spiega, ancora, il segretario della Cgil Monza e Brianza – però l’aggregazione con il Gruppo Aeb, che attualmente controlla Gelsia, Gelsia Ambiente e Reti Più, e vede nel proprio capitale sociale la partecipazione di ASSP, società che gestisce le farmacie, implica la necessità di un discorso più approfondito su farmacie ed igiene urbana, partite fondamentali nell’ottica dei servizi pubblici essenziali e messe a rischio dalla governance della nuova società”.

I LAVORATORI

I timori della Cgil sull’accordo tra Aeb e A2A riguardano anche gli oltre 600 dipendenti della società brianzola. “Se da una parte c’è entusiasmo e speranza per un progetto di aggregazione che può essere anche un’opportunità di crescita, dall’altra vorremmo più trasparenza in ambito occupazionale – afferma la segretaria generale di Filctem Cgil, Luisa Perego, anche lei presente alla videoconferenza in diretta Facebook sulla pagina della Cgil Monza e Brianza – in particolare non abbiamo ancora garanzie sull’organizzazione riguardante gli uffici, le sedi di lavoro e la gestione logistica dei servizi di prossimità da fornire alla cittadinanza”.

“Al momento sembra non sia previsto nessun passaggio di lavoratori da Aeb ad A2A, quindi non c’è stato nessun passaggio sindacale obbligatorio – continua – d’altro canto i dipendenti di Aeb hanno già visto, nel recente passato, tentativi di accordi societari, poi falliti, con Acsm-Agam prima e Ascopiave poi”.

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