Economia

Accordo tra Aeb e A2A, la Cgil MB apre il dibattito sul ciclo integrato dei rifiuti

Il sindacato, in una videoconferenza, ha riunito intorno ad un tavolo virtuale i relatori istituzionali coinvolti in un progetto da realizzare nei prossimi anni. La Provincia si candida a ruolo di guida.

fusione aeba2a

Fare più chiarezza e aprire lo sguardo sulle possibilità future dell’accordo tra il gruppo Aeb di Seregno e la multiutility milanese-bresciana A2A, che sta per portare alla nascita di una nuova società di servizi pubblici. Sono questi i due obiettivi che la Cgil Monza e Brianza ha raggiunto con una videoconferenza stampa in diretta sulla propria pagina Facebook (qui per rivedere la diretta).

All’appuntamento, che ha fatto seguito alla videoconferenza del 10 aprile (leggi l’articolo), i relatori istituzionali, intervenuti attorno al tavolo virtuale promosso dal sindacato di via Premuda, hanno evidenziato come la partnership garantirà ad Aeb, secondo quanto previsto dal piano industriale, continuità aziendale ed occupazionale al servizio del territorio della Brianza Ovest in cui opera da decenni. Ma soprattutto la nuova società di servizi pubblici dovrebbe dare ad Aeb opportunità di crescita e sviluppo grazie a corposi investimenti, ulteriori servizi e progetti.

IL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI

Se questo è il futuro prossimo, visto che l’accordo con A2A entro fine aprile dovrà essere approvato dall’assemblea dei soci delle due multi utilities per poi diventare operativo dall’1 luglio 2020, quello a medio termine potrebbe essere ancora più stimolante. E arrivare, fra qualche anno, a realizzare il ciclo integrato dei rifiuti nella provincia di Monza e Brianza.

Almeno questa è l’aspirazione dei sindaci, intervenuti alla videoconferenza promossa dalla Cgil Monza e Brianza, che sono primi cittadini dei Comuni brianzoli principali soci del gruppo Aeb. Da Alberto Rossi, sindaco di Seregno a Davide Fumagalli di Cavenago in Brianza, da Concetta Monguzzi di Lissone a Maurilio Longhin di Cesano Maderno fino ad Antonio Romeo di Limbiate e Roberto Corti di Desio, tutti, infatti, si sono mostrati favorevoli ad una prospettiva che potrebbe ricalcare quello di BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico in tutta la nostra Provincia, in grado di offrire una qualità alta dei servizi a costi di mercato competitivi.

In prima fila sul fronte del ciclo integrato dei rifiuti anche Luca Santambrogio (nella foto in alto), sindaco di Meda e presidente della Provincia di Monza e Brianza. “Lo scorporo di Gelsia Ambiente e della questione dell’igiene ambientale dall’accordo tra Aeb e A2A è una buona premessa – afferma – Gelsia Ambiente, con una gara a doppio oggetto, resta vincolata ancora per otto anni attraverso una serie di contratti”.

Intanto candido la Provincia, ad un ruolo guida per giungere ad un’aggregazione tra Bea e Cem Ambiente, di cui ha partecipazioni azionarie – continua – a questo scopo entro la fine di quest’anno assegneremo, attraverso apposito bando, un incarico di consulenza”.

Il percorso verso il ciclo integrato dei rifiuti non sarà facile. Anche perché, a differenza del settore idrico, non è ancora previsto per legge un Ato (Ambito territoriale ottimale), che ne obbliga l’attuazione. Nel caso, comunque, ci sarà da monitorare con attenzione la correlazione con la legalità. “Non è un mistero che nel mondo dei rifiuti la criminalità è riuscita ad entrare da tempo – spiega Longhin – lo dimostrano anche i numerosi incendi che si manifestano anche nel nostro territorio”.

IL PIANO INDUSTRIALE

Il piano industriale tra Aeb e A2A riguarda il settore gas, energia elettrica, illuminazione e smart cities. E prevede che Unareti spa, attualmente controllata al 100% da A2A e dedicata alle attività di illuminazione pubblica, venga inserita nel progetto di aggregazione insieme ad alcuni asset di distribuzione del gas nelle province di Bergamo e Milano. Aeb, così, aggiungerebbe al suo carnet 79.000 punti di riconsegna del gas e diventerebbe il polo di sviluppo del Gruppo nel segmento dell’illuminazione pubblica, con oltre 250.000 punti luce.

Si tratta di un passaggio importante che ci permetterà di mettere in sicurezza il gruppo Aeb e farlo crescere grazie ad investimenti per 314 milioni di euro, di cui 190 sul nostro territorio – spiega il sindaco di Seregno (il primo da sinistra nella foto in alto), che nella nuova società perderà la maggioranza assoluta di Aeb, passando dal 54% delle quote al 36,5% – l’accordo, che è in sostanza una scissione per incorporazione di un pezzo di A2A che entra in Aeb, prevede anche la maggioranza pubblica del capitale, il sostegno ad uno sviluppo nei diversi business, la salvaguardia della territorialità per quel che riguarda l’indotto, l’occupazione, le sedi di lavoro, la gestione degli uffici e le mansioni dei lavoratori”.

Oltre alle rassicurazioni sugli assetti di governance della nuova società, in cui i soci pubblici deterranno il 66,5% delle quote e otterranno una rappresentanza del 50% con 5 membri su 10 nel Cda e la clausola che le scelte strategiche debbano avere il voto di 8 consiglieri, nel corso della videoconferenza della Cgil Monza e Brianza si è affrontato anche l’argomento delle prossime gare pubbliche. Che nel prossimo autunno dovrebbero essere indette soprattutto per la distribuzione e vendita del gas.

Il percorso intrapreso con A2A, un colosso industriale delle multi utility, quotato in Borsa, dà ad Aeb maggiori possibilità di vincere la gara per l’Atem Monza Brianza 2” afferma Monguzzi. “Questa partnership industriale potrà avere grande valenza anche per i dividendi che arriveranno ai Comuni come soci” sostiene Corti.

I LAVORATORI

Sul tavolo, anche se le premesse sono positive, non mancano gli argomenti ancora da chiarire. Per la Cgil Monza e Brianza, insieme all’asset dell’igiene ambientale, anche quello delle farmacie, presente nel capitale sociale del gruppo Aeb attraverso la partecipazione di ASSP, deve essere particolarmente salvaguardato.

“Sono servizi che i Comuni devono poter controllare in maniera diretta perché hanno un indirizzo ed un’evoluzione pubblica – sostiene il segretario della Cgil Monza e Brianza, Giulio Fossati (nella foto in basso) – temiamo che gli assetti di governance della nuova società di servizi pubblici possano, invece, favorire una scalata di A2A e, quindi, una privatizzazione di servizi essenziali nella Brianza Ovest”.

Ci sta a cuore la salvaguardia del servizio pubblico come non legato soltanto al profitto e reso fondamentalmente alla cittadinanza, che tra l’altro contribuisce fortemente ad essi in termini economici – aggiunge Simone Cereda, segretario Funzione Pubblica della Cgil Monza e Brianza – per questo chiediamo il mantenimento territoriale anche del ciclo integrato dei rifiuti”.

In relazione a questo fronte, il sindacato pone con forza la tematica occupazionale. “I lavoratori sono una risorsa indispensabile per la qualità del servizio – afferma Cereda – per questo lavoreremo per la tutela della specificità contrattuale di questo comparto, senza che il subappalto diventi uno strumento di dumping, ma anche per il rafforzamento della contrattazione di secondo livello e, naturalmente, per la tutela della salute negli ambienti di lavoro”.

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