Cultura

Breve storia di un popolo che sa sempre rialzarsi

A pochi passi dal tribunale di Monza, si possono vedere dei resti archeologici. Parti di muro, magazzini e pozzi che appartenevano a una congregazione che seppe imporsi per tutto il medioevo, nonostante le origini poco altisonanti.

Domus-Umiliati-Monza-mb

Forse questa è una storia da prendere con le pinze, ma il fatto che sia raccontata da più fonti, può far pensare che le cose siano andate grossomodo così.

Siamo agli albori dell’anno 1000 e la guerra per impadronirsi del trono d’Italia vede Enrico II avere la meglio. Lo sconfitto Arduino d’Ivrea viene rispedito al mittente insieme ai potenti nobili che lo sostenevano.
O meglio, non proprio tutti. Perché alcuni di loro, gli abitanti della Lombardia, sono privati di tutti i beni ed esiliati in Germania. Un po’ come se un brianzolo oggi venisse spedito in Groenlandia.
E allora accade quello che accade. Perché può soffrirci all’inizio sì, ma poi emerge lo spirito imprenditoriale e se ne vedono delle belle.
Così i nostri lombardi si arrangiano e intraprendono un’attività consistente nella lavorazione e nel commercio della lana, che sul posto era presente in grande quantità.
Passa del tempo e re Enrico si ricorda di loro, vede cosa stanno facendo e li rimanda a casa. Perché è convinto di aver dato loro la giusta punizione, è convinto di averli Umiliati.

Del resto vedere i nobili che si sporcano le mani fa già ridere abbastanza. Solo che questi fanno sul serio, e allora tornano nelle loro terre tra Monza e Milano, fondano delle comunità a sfondo religioso, e diventano ricchissimi con le loro manifatture tessili. Accumulano così tanti guadagni da finanziare attività bancarie.

Si danno anche un nome che richiami la loro origine: Umiliati appunto.

In breve tempo diventano l’ordine religioso più potente del nord Italia. Tra il XIII e il XIV secolo, fu data loro addirittura in pegno la Corona Ferrea, come garanzia di un pagamento. La tennero in custodia per quasi cinquant’anni.

Oggi non esistono più, soppressi dopo che un loro esponente attentò alla vita di San Carlo Borromeo. Ma le loro tracce si vedono in tantissimi luoghi, a Milano come a Monza, dove qualche anno fa durante i lavori per la realizzazione della nuova ala del tribunale, sono emersi i resti di alcune “domus” umiliate con magazzini, pozzi e cortili per le lavorazioni.

Un piccolo segno del nostro passato ancora ben visibile da una balaustra a chiunque abbia voglia di fermarsi un momento, e immaginarsi che in luoghi come questi ha avuto origine l’esclusivissima mentalità lombarda, quella che, nonostante le innumerevoli sfide e le difficoltà che nei secoli ha dovuto (e deve tuttora) affrontare, tira sempre dritto, testa alta, e non si arrende mai.

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