Attualità

ST di Agrate, primo decesso per COVID-19. I sindacati scrivono al Prefetto

C'è il primo decesso nell'azienda ST di Agrate Brianza. I sindacati chiedono adesso un chiarimento al Prefetto Palmisani: "L'azienda deve rimanere aperta?"

st agrate da pagina facebook

Crescono le preoccupazioni per la salute dei lavoratori. E tra le aziende attualmente aperte si registrano le prime inevitabili agitazioni. In Brianza, tutti gli occhi sono puntati sulla Stmicroelectronics, l’azienda italo-francese per la produzione di componenti elettronici a semiconduttore, che ha una delle sue sedi più importanti ad Agrate Brianza.

Nel mirino dei sindacati già da qualche settimana, l’azienda torna a far parlare di sé dopo la tragica notizia che un lavoratore dello stabilimento agratese è deceduto a causa del Coronavirus.

In queste ultime ore i delegati Fim Fiom di ST Microelectronics hanno scritto al prefetto di Monza, Patrizia Palmisani, chiedendole, in quanto rappresentante del Governo sul territorio, di esprimersi sulla questione. “Pensiamo – scrivono i sindacati – si debbano ridurre al minimo indispensabile le attività all’interno del sito, garantendo la massima sicurezza sul lavoro per chi dovrà svolgerle”.

USB: “Fermiamoci e restiamo a casa”

Le richieste dei lavoratori arrivano con maggior forza in uno dei momenti più drammatici per l’azienda, che solo nella sede agratese conta circa 5 mila dipendenti. E’ di poche ore fa la notizia che la ST piange la sua prima vittima a causa del COVID-19. Secondo le informazioni pervenute, si tratterebbe di un uomo di 64 anni, deceduto dopo aver contratto il coronavirus. Il decesso è avvenuto lo scorso sabato 28 marzo.

Su Facebook, la tristezza dei colleghi si mischia ad un sentimento di indignazione. «Purtroppo quello che temevamo è avvenuto – si legge in una nota pubblicata da USB (Unione sindacale di Base) – Il verificarsi della prima vittima da coronavirus tra i lavoratori della St. Quando ci si fermerà? Cosa deve accadere prima che l’azienda in primis, e a seguire le istituzioni, capiscano che si debbono sospendere le attività nel sito di Agrate?».

«E’ da giorni – prosegue la nota – che prosegue l’attesa per un pronunciamento del prefetto di Monza sulla chiusura della St di Agrate, azienda non essenziale all’emergenza ed ancora aperta. Il silenzio del prefetto è l’ennesimo pugno allo stomaco per tutti i lavoratori della St, che si sentono ormai abbandonati dalle istituzioni. Fermiamoci e restiamo a casa».

 

L’USB, che sulla questione ST ha portato avanti fin dall’inizio una linea molto dura volta alla chiusura totale dello stabilimento, ha inoltre ricordato ai dipendenti lo sciopero proclamato dai propri delegati lo scorso 13 marzo (in vigore fino al prossimo 3 aprile).

«Qui ti accorgi di essere solo un numero su un badge – si legge tra i commenti alla nota. «Bisogna fare i tamponi a tutti – prosegue un altro utente – o qui non ne usciremo mai».

Cgil, Cisl, Uil: “Chiediamo al Prefetto di intervenire sulla questione”

Intanto anche Cgil, Cisl e Uil segnalano situazioni critiche nell’azienda agratese e non solo. In riferimento alla ST di Agrate Brianza si sono espressi i delegati sindacali dell’azienda.

«La ST è un’azienda a ciclo continuo – si legge nel comunicato stampa unitario – che segue le disposizioni della legge Seveso per cui non può essere chiusa completamente senza mettere a repentaglio sia le sue strutture ma soprattutto il territorio in cui è collocata. Già nelle scorse settimane un accordo tra i delegati sindacali e l’azienda aveva portato a un raffreddamento della produzione e incentivato lo smart-working. Oggi, le RSU di Fim e Fiom, alla luce delle ambiguità del testo dell’esecutivo, chiedono al prefetto di intervenire per chiarire se la riduzione del lavoro già operata può considerarsi sufficiente».

«La richiesta che insieme ai delegati Fim stiamo rivolgendo alla prefettura è di maggiore chiarezza sull’ultimo DPCM del 22 Marzo – spiega il delegato della Fiom, Cosimo Ciminelli –. Vogliamo una chiara decisione da parte di chi rappresenta il governo sul territorio sulla sorte delle attività del sito di ST Microelectronics in Agrate. Pensiamo che queste debbano essere minimizzate per garantire il rispetto delle motivazioni che hanno spinto il Governo ad emettere il decreto».

«Comprendiamo la complessità dell’azienda – concludono i sindacati – ma, se chiudere del tutto non è possibile, chiediamo quantomeno una riduzione al minimo della produzione».

 

Immagine in apertura presa dalla pagina Facebook “Delegati USB ST Agrate”

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.