“Si poteva fare di più”, così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione quotidiana con i sindaci dei comuni capoluogo e i presidenti di Anci e Upl, ha commentato il testo del Decreto approvato dal Governo la scorsa notte.
Secondo il Governatore, infatti, il documento va rivisto per risolvere alcuni temi ancora “irrisolti”, a partire dalla sicurezza dei lavoratori impegnati nelle filiere produttive lasciate operative dal decreto.
“Ci sono degli ambiti che non sono stati presi in considerazione rispetto alle richieste che avevamo mandato a Roma. Sicuramente – ha spiegato Fontana – dovrà essere riesaminato perchè ci sono ancora alcune discrasie, ma il dialogo con il Governo, gli stakeholder e le organizzazioni sindacali prosegue per cercare di migliorare ulteriormente il documento così da dare risposte ancora più chiare e precise”.
NUOVE LIMITAZIONI – Per il Presidente Fontana le restrizioni sancite non bastano: per tenere strette le maglie dei contagi del Coronavirus servono nuove limitazioni. Non solo: “Si deve cercare di attrarre ulteriormente l’attenzione dei cittadini sulla necessità di fare di più rispetto a quello che è stato fatto fino ad oggi”.
Il governatore ha quindi ricordato che, dal primo momento, si è guardato “alla tutela della salute dei cittadini e alla salvaguardia di tutti quei lavoratori che devono necessariamente lavorare perché fanno parte di filiere che sono imprescindibili per la vita quotidiana della nostra regione”.
Il presidente Fontana ha anche ricordato che stata anche inviata una lettera al Governo “per sollecitare l’invio dei dispositivi di protezione personale che purtroppo sono ancora insufficienti”
TRASPORTO PUBBLICO – Per quanto riguarda il trasporto pubblico, il Fontana ha escluso la possibilità di una sospensione totale. Andrà piuttosto rimodulato, e su questo sono d’accordo tutti i sindaci. “Faremo una valutazione di quelle che potrebbero essere le linee guida da trasferire alle singole Agenzia di trasporto per prevedere una certa flessibilità a seconda delle esigenze territoriali”.
