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Coronavirus, Trenord. I pendolari si lamentano (ancora) dei tagli

“Provvedimenti circoscritti preso in accordo con le autorità sanitarie e di sicurezza”. Trenord replica così a chi si lamenta. 

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“Parola d’ordine soppresso”. L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus tocca anche i pendolari Trenord, che “fatto il callo” agli abituali ritardi dei treni, ora devono anche adeguarsi ad un nuovo disagio: l’ultimo provvedimento adottato da Trenord, per l’effetto Coronavirus, ha infatti previsto un taglio dell’8% sulle 2.300 corse effettuate ogni giorno.  fino all’8 marzo. In modo particolare, come si legge in una nota del sito Trenord, le corse della linea S2 Milano Rogoredo-Passante-Mariano Comense non saranno effettuate. I viaggiatori utilizzino i treni della linea S4″.

Non ci siamo proprio: A denunciare il fatto, in primis, sono state le autorità politiche Regionali, tra cui proprio il Capogruppo regionale del M5S Lombardia Marco Fumagalli. “Non solo – ha spiegato – si tratta di una diminuzione che non tiene in considerazione le reali necessità dei molti brianzoli  pendolari, ma in più li costringe a viaggiare in vagoni sovraffollati”. Un fatto di per sé grave e reso ancor più serio poiché rappresenta esattamente il contrario, rispetto a quanto prescritto dai decreti ministeriali. E quando poi il sovraffollamento la fa in barba anche alla buona regola di mantenere il metro di distanza per ridurre il rischio di trasmissione del virus, il gruppo consigliare targato 5S ha fatto valere la propria voce chiedendo a Regione e all’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, “di richiamare immediatamente l’azienda verso una maggiore attenzione sia per quanto riguarda la composizione dei convogli sia per il flusso dei passeggeri”.

LA PROTESTA DEI CITTADINI

La voce più forte è quella dei pendolari: vox populi, vox dei. “Già sopportiamo ritardi e disagi vari durante tutto l’anno – tuona Ombretta R. – e ora anche questa calca che è tornata ai livelli pre emergenza? Basta! Anziché sopprimere delle corse dovrebbero implementare il servizio oppure predisporre più carrozze così da lenire l’effetto calca“. Ed è su questo punto che altri pendolari come C.B. pongono l’accento o meglio, puntano il dito: “Questa mattina il treno ci ha fatto la grazia di arrivare puntuale. Peccato sia giunto in stazione con soli tre vagoni. Il risultato è stato quello di avere un treno che fino a Milano si è riempito sempre di più, stazione dopo stazione. Non credo sia una cosa accettabile, soprattutto considerando l’emergenza sanitaria”.

Dello stesso avviso è stato A. R. “È una situazione di emergenza in divenire – racconta – e le cose cambieranno di giorni in giorno. Si spera in meglio, anche se non credo. La cosa che fa rabbia è vedere come Trenord stia (non) gestendo l’emergenza. La situazione non è poi così drammatica – specifica A.R. – perché in giro c’è meno gente rispetto al normale (va infatti ricordato che la scorsa settimana, per l’effetto delle scuole chiuse e dello smart working, il numero dei viaggiatori era calato del 60% ndr). Tuttavia, proprio quando Trenord dovrebbe migliorare il servizio aggiungendo vagoni, pensa invece di fare treni ancora più corti. Il mio punto di vista – denuncia – è quello che per risparmiare sulla sanificazione dei vagoni, che devono fare ogni giorno, la società abbia ben pensato che treni più piccoli costino meno. Il servizio offerto ai pendolari, però, non fa altro che peggiorare. Soprattutto considerando che, sopprimendo il passante per Rogoredo, si crea anche più calca sulla line metropolitana”.

“Provvedimenti circoscritti preso in accordo con le autorità sanitarie e di sicurezza”. Trenord replica così a chi si lamenta.

“Nella situazione di emergenza regionale e nazionale in corso, Trenord ha sin da subito garantito massima collaborazione alle Autorità tramite tutti gli strumenti disponibili, e si diffida chiunque dal sostenere che l’azienda “esponga i viaggiatori al contagio”. La rimodulazione dei servizi agevola le operazioni di sanificazione straordinaria eseguite nei tempi di sosta dei convogli in stazione, a tutela dei viaggiatori e del personale di bordo”.

Quanto alle cancellazioni, Trenord aggiunge: “Si è trattato di provvedimenti circoscritti presi in accordo con le autorità sanitarie e di sicurezza: in questi giorni a fronte di un calo dell’utenza del 60% – da 820mila a 350mila passeggeri giornalieri – è cancellato l’8% delle 2300 corse effettuate ogni giorno in Lombardia (leggi qui). Le cancellazioni – operate laddove esistono altri collegamenti ferroviari – sono state comunicate nella serata di lunedì 24 febbraio, appena possibile nell’ambito di una situazione di criticità in continuo aggiornamento”.

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