Politica

Coronavirus, l’avvertimento di Fontana: “Se non state a casa chiederemo misure più restrittive””

"Per adesso ve lo diciamo con la consueta tranquillità ma, se si dovesse andare avanti, chiederemo al Governo anche le maniere forti". Queste le parole di Attilio Fontana.

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Bisogna stare a casa. “Per adesso ve lo diciamo con la consueta tranquillità ma, se si dovesse andare avanti, chiederemo al Governo anche le maniere forti“. Queste le parole che il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha rivolto ai lombardi “indisciplinati” che, invece di seguire le indicazioni date, noncuranti dei rischi, ancora escono di casa senza urgenti necessità.

Dovete stare a casa – ha aggiunto Fontana – stiamo chiedendo un sacrificio per salvare vite umane. E’ un appello che faccio tutti i giorni, lo sto dicendo in modo educato, fra poco bisognerà cambiare tono perchè se non la capite con le buone dovremo essere un poco più aggressivi: non dovete uscire. Purtroppo i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti; ogni uscita è un rischio per voi e per altri”.

Nonostante i numerosi appelli, infatti, Regione Lombardia mette in evidenza uno scenario in cui il 40% dei cittadini lombardi si recherebbe fuori dalle proprie abitazioni per futili motivi.

Anche nella provincia di Monza e Brianza sono stati numerosi i sindaci che hanno dovuto richiamare al buon senso i propri concittadini. Proprietari di cani, runner, infaticabili della passeggiatina o della pedalata: i borgomastri invitano ad adottare comportamenti più responsabili. Ma non è solo la “boccata d’aria fresca” ad essere definita inopportuna in questo delicato momento storico: c’è chi trascorre anche un’ora in fila davanti ai supermercati per acquistare un etto di prosciutto cotto, make up, e articoli vari magari non di prima necessità.

E così, laddove il rigore civico non prevale, ci hanno pensato i negozianti vietando l’acquisto di beni secondari.

Il presidente Fontana ha poi lanciato  un appello, condiviso anche con i sindaci della Lombardia, a medici e infermieri “che sono andati in pensione negli ultimi 2 anni” e a quelli che “lavorano in strutture private e agli specialisti che lavorano in strutture private affinché si mettano a disposizione per dare una mano”.  “Con la loro collaborazione – ha detto – potremo dare risposte ancora più importanti e una maggiore assistenza”.

Chi volesse dare la propria disponibilità può inviare una mail a perlalombardia@regione_lombardia.it

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