Economia

Coronavirus, la risposta di Confimi Monza e Brianza tra fiducia ed incertezza

L'associazione imprenditoriale e i suoi associati, nel rispetto delle norme di prevenzione e sicurezza, sta reagendo all'epidemia. La parola alle aziende OMR Italia, Assograph e Unimec.

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Quando si vive un’emergenza, di cui al momento è difficile vedere la fine, la preoccupazione e l’incertezza sono le sensazioni dominanti. Che, nel caso del Corona-virus, si accompagnano a manifestazioni, spesso inconsulte, di panico e paura. Un momento davvero complicato, insomma, per l’Italia e il mondo intero. Quasi una fase di transizione. Prevederne esattamente le conseguenze è quasi un esercizio da indovino.

Eppure, se si è imprenditori, non si può perdere l’ottimismo e la fiducia nel futuro. Altrimenti, probabilmente, si farebbe un altro mestiere. E questo vale anche per Confimi (Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata) Monza e Brianza. Che, a partire dalle aziende condotte da alcune delle persone con cariche associative di vertice, sta cercando di rispondere al meglio alle problematiche scatenate dall’emergenza sanitaria.

Ecco perché per la OMR Italia di Concorezzo, l’Assograph di Cesano Maderno e la Unimec Spa di Usmate Velate, marchi brianzoli con una lunga storia rispettivamente nei settori dei circuiti stampati, dell’imballaggio e della lavorazione dei metalli, sono sicuramente settimane complicate. Ma, tra difficoltà operative e organizzative, la produzione, nel rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione, prosegue. Non senza qualche timore e, soprattutto, con la speranza che il Corona-virus possa essere presto un brutto ricordo.

OMR ITALIA

Ha superato il mezzo secolo l’anno scorso. E la credibilità che è riuscita a conquistare nel mondo dello sviluppo e realizzazione di circuiti stampati professionali, soprattutto all’estero, dove ha il 90% del proprio mercato, fanno dell’azienda di Concorezzo una realtà piuttosto fortunata in questo periodo così difficile.

Notiamo un’accelerazione degli ordini in ingresso perché probabilmente i nostri clienti stranieri temono di restare senza prodotti – afferma Gabriella Meroni (nella foto in basso), che è anche Vicepresidente di Confimi Industria Monza e Brianza – certamente chi lavora soprattutto con il mercato interno italiano sta subendo, a differenza di noi, notevoli conseguenze negative”.

Qualche preoccupazione, comunque, non manca. “Germania, Austria e Svizzera sono i nostri mercati principali e l’emergenza sanitaria è ormai arrivata anche lì – continua – non ci fa stare tranquilli nemmeno la decisione dell’Austria di attuare improvvisamente controlli, che stanno provocando lunghe code al Brennero”.

Naturalmente anche i 70 dipendenti della OMR Italia, che stanno continuando a lavorare sui 3 turni di produzione, sono stati messi nelle condizioni di operare in sicurezza nell’ottica del contrasto alla diffusione del contagio da Corona-virus. “Da oltre una settimana abbiamo attivato le misure di protezione con mascherine, disinfettante e il mantenimento delle distanze – spiega Meroni – solo una parte dei nostri dipendenti, quelli del reparto ingegneria, può operare in smart working”.

ASSOGRAPH ITALIA

Non può mancare una certa inquietudine anche dalle parti dell’azienda di Cesano Maderno. Dove, con tutte le accortezze previste dai numerosi Decreti approvati negli ultimi giorni, si cerca di andare avanti come sempre. Con l’obiettivo, che è la vera mission di Assograph Italia, di coniugare innovazione e sostenibilità nelle soluzioni d’imballo ed espositive.

Stiamo lavorando con l’indotto industriale e abbiamo incentivato le misure di sicurezza per i nostri lavoratori – afferma Franco Goretti (nella foto in basso), Consigliere di Confimi Industria Monza e Brianza – vogliamo assicurare il flusso degli imballaggi ai nostri clienti, che cominciano ad essere preoccupati di non poter avere scorte sufficienti”.

Lo smart working, di cui tanto si parla in questo periodo, viene attuato il più possibile anche da Assograph. “Riusciamo a farlo per il gruppo di lavoro che si occupa di ricerca e sviluppo, naturalmente non per quello della produzione, che è legato all’utilizzo della macchine industriali” continua Goretti.

E, per il futuro, una volta superata l’emergenza sanitaria, c’è da essere fiduciosi solo fino ad un certo punto. “Ci sarà necessità di interventi forti per evitare anche la morte delle aziende dopo quella, deprecabile, di numerose persone – continua – per il sistema economico si tratta della quarta crisi negli ultimi 10 anni, non è facile riuscire ad andare avanti ed essere competitivi”.

UNIMEC

Invoca misure di portata significativa per la ripresa delle aziende anche Alessandro Maggioni (in piedi nella foto in basso), alla guida della azienda meccanica di Usmate Velate e Consigliere di Confimi Industria Monza e Brianza. “Bisogna intervenire con la stessa incisività con la quale, chiudendo l’Italia, si sta tutelando la salute dei cittadini – spiega – sicuramente ci sarà una sorta di rivoluzione della nostra economia: alcune imprese chiuderanno e ci sarà bisogno di chiarezza per accedere ai fondi e per attivare le diverse procedure necessarie”.

Il Corona-virus arriva in un periodo non particolarmente florido per la Unimec Spa. “Già da novembre stiamo vivendo una flessione con un calo di fatturato importante – afferma Maggioni – i nostri clienti, sia in Italia che all’estero, sono costruttori di impianti e, quindi, ora c’è un evidente rallentamento, che sarà favorito ulteriormente dalla decisione di Trump di vietare per 30 giorni gli ingressi negli Usa dall’Europa”.

Per l’azienda di Usmate Velate, come un po’ per tutti, il presente è fatto di confusione ed incertezza. “Buona parte del mio tempo lo passo ad aggiornarmi sulle norme in vigore per riuscire a confrontarmi nel modo migliore sia al nostro interno che con i clienti – afferma Maggioni – nelle nostre tre unità produttive stiamo attuando le misure di prevenzione e buona igiene per la sicurezza dei nostri dipendenti”.

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