Salute

Codacons, il grido d’allarme: “Centinaia di persone malate a casa sole”

L'Associazione, attraverso una nota scritta, denuncia allarmata la situazione che si vivrebbe in Lombardia.

malato

“Centinaia di persone sono completamente abbandonate a loro stesse, con sintomi anche gravi (febbre alta, problemi respiratori ecc.) nelle loro case, senza possibilità di fare tamponi e senza alcuna assistenza medica, nella speranza che i loro sintomi non si aggravino tanto da dover essere ricoverati nelle terapie intensive” a lanciare il grido d’allarme è il Codacons.

L’Associazione, attraverso una nota scritta, denuncia allarmata la situazione che si vivrebbe in Lombardia. Un quadro in cui sempre più persone, a causa della situazione di emergenza sanitaria, sarebbero costrette a vivere la malattia, e la sua evoluzione, in casa propria, in attesa di un tampone che in alcuni casi non arriverà mai.

“E’ il momento delle decisioni estreme. Stiamo abbandonando persone al loro destino. Lanciamo il nostro appello al Comune di Milano, alla Regione Lombardia ed al Governo, requisiamo gli alberghi, le strutture turistiche e le strutture private, ricoveriamo tutti i sintomatici che necessitano assistenza e cure mediche, forniamogli aiuti, è un circolo vizioso. Se lasciamo aggravare i malati nelle loro abitazioni il ricovero avverrà sempre troppo tardi, occupando posti nelle terapie intensive, già prossime al collasso. Ogni giorno di ritardo costa vite umane. Non possiamo abbandonare nessuno.”
L’Associazione conclude ringraziando tutti gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri, i poliziotti, i cassieri, e tutti coloro che ancora stanno ancora lavorando per tutti noi rischiando la propria salute.
Dall’altra parte non si può non ricordare come Regione Lombardia abbia attivato una task force per la creazione di nuovi posti di terapia intensiva su tutto il territorio. Così come è stata avviata la compagna di reclutamento di medici e infermieri da inserire nelle strutture ospedaliere maggiormente sotto pressione. 

La pandemia Covid ha infatti radicalmente modificato l’organizzazione ospedaliera lombarda e anche l’Asst di Monza (San Gerardo e l’ospedale di Desio) in sinergia con l’università sta facendo la sua parte.

L’azienda sta gestendo oltre 430 pazienti positivi di cui 46 nelle rianimazioni e circa 380 nei reparti appositamente trasformati per gestire pazienti positivi. Dall’inizio dell’emergenza sono stati realizzati circa 34 posti di terapia intensiva e 10 di sub intensiva.

Per far fronte all’incremento dei casi, Regione Lombardia ha chiesto nello scorso week end alla Asst Monza di attivare in emergenza altri 40 posti letto aggiuntivi di terapia intensiva. È stato quindi predisposto ed approvato da Regione un progetto articolato in due fasi, la prima da 16 posti letto e la seconda da 24 posti letto.

I primi 16 saranno approntati al quarto piano della nuova palazzina ambulatoriale ed operativi dal prossimo lunedì 23 marzo ed i secondi a distanza di altri 7-10 giorni circa, appena arriveranno gli altri rinforzi di personale necessari e le tecnologie da parte di Regione Lombardia.

Oltre a stare a casa e a seguire senza alcun tipo di deroga tutte le indicazioni previste a livello regionale e nazionale per contenere il diffondersi del Coronavirus qualcosa può essere  concretamente fatto per dare una mano alla Brianza che sta affrontando l’emergenza Covid 19.

Si può infatti sostenere concretamente la Terapia intensiva dell’Ospedale San Gerardo che in queste settimane sta lavorando contro il tempo e contro i numeri per gestire questa situazione così delicata. La raccolta fondi (clicca qui) è stata lanciata, con il benestare del nosocomio cittadino, da Brianza per il Cuore Onlus martedì 10 marzo e in un giorno sono già arrivate quasi 100mila euro di donazioni per un totale di quasi 600 mila euro.

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