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Aicurzio, in centinaia al funerale: ora messi “in quarantena” dal sindaco

Hanno infranto le norme momentanee che regolano le cerimonie religiose al chiuso.

Aicurzio chiesa mb

In barba alle imposizioni norme del momento. Non hanno voluto saperne di stare a casa, le circa 200 persone che mercoledì scorso si sono presentate alla chiesa parrocchiale di Aicurzio, alle esequie di una persona molto conosciuta in paese.

Richiamate dalla notorietà e dalla stima del compianto, sono andati oltre le misure previste da domenica 1 marzo dalla diocesi di Milano. Il provvedimento prevede, visto lo stato di allerta sanitaria dato dalla diffusione del coronavirus, e che le cerimonie funebri e matrimoniali si tengano temporaneamente alle presenza delle persone più strette.

Una norma temporanea che deriva dalla prevedibile attenzione del momento ad evitare gli assembramenti in luoghi chiusi, a cui negli ultimi giorni, dopo il decreto ministeriale di domenica scorsa emesso per l’aggravarsi del quadro nazionale dell’emergenza, si è aggiunto anche lo stop delle celebrazioni eucaristiche ai fedeli.

Venuto quindi a conoscenza a posteriori dell’accaduto, il sindaco Matteo Baraggia, nella giornata di lunedì non ha esitato ad emettere un comunicato per chiedere alle persone che hanno preso parte alla funzione di non frequentare luoghi pubblici, ambulatori, chiese e negozi. E invitando quegli stessi cittadini a stare il più possibile in casa.

A celebrare la funzione, nell’occasione, è stato lo stesso parroco don Stefano Strada, che trovatosi davanti la nutrita folla di cittadini, non se l’è sentita di rimandarli a casa.

 

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