Cultura

Villa Reale, “Quando c’erano le code per entrare alle mostre…”

In coda per entrare a una mostra? Succedeva a Monza non molti anni fa. Ne abbiamo parlato con Marina Rosa, che ha postato la foto online qualche giorno fa.

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Uno scatto che arriva dal passato riapre il dibattito sul futuro della Villa Reale sui social. Succede sulla pagina Facebook Amici della Reggia di Monza, a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione del Masterplan del complesso della Villa e del Parco di Monza, previsto per il prossimo 18 febbraio. La foto in questione (qui sopra in apertura) è stata scattata nel 2000, in occasione di una mostra in Villa organizzata per il Centenario del Regicidio.

Ad attirare l’attenzione nella foto è sicuramente la coda per entrare alla mostra: «Quando la soprintendenza faceva le mostre negli Appartamenti Reali. Mitici anni 90!» si legge nella didascalia, seguita da decine di commenti online. Una frase polemica o un semplice ricordo?

Come MBNews ci siamo messi in contatto con l’autrice della foto, Marina Rosa, che sulla Reggia di Monza ne sa qualcosa. Sì, perché Marina Rosa è stata, tra le altre cose, direttore della Soprintendenza della Villa Reale, seguendo e dirigendo diversi interventi di restauro, recupero e valorizzazione dell’intero complesso. Ora che è la Presidentessa del Centro documentazione Residenze Reali Lombarde il suo impegno per la Reggia monzese è più vivo che mai, tanto che ha partecipato con alcuni colleghi al concorso di idee per la rigenerazione della Villa Reale di Monza.

“La Reggia? Valorizziamola come identità monzese”

«La foto in questione – ci spiega Marina Rosa – dovrebbe essere del 2000. Lo dico a memoria, la data non è riportata, ma mi sembra sia stata realizzata in occasione della mostra sui 100 anni dal Regicidio. Siamo stati molto orgogliosi di quel momento: portare la cittadinanza a vedere una mostra difficile come quella era stata una grande soddisfazione. Si trattava di un’esposizione ricercata e studiata nei minimi dettagli: avevamo pezzi unici, alcuni appositamente richiesti, tutti dal grande valore storico. A Monza e in Reggia, quella mostra aveva una valenza unica, perché qui si era scritta la storia. E’ qualcosa che non va sottovalutato».

«Penso – prosegue – che questa possa essere una chiave vincente per il futuro del complesso della Villa Reale: valorizzare ciò che appartiene a Monza e a tutti monzesi. In altre parole, raccontare i luoghi nei luoghi. E poi farli amare alle persone, perché dentro queste sale ci sono storie meravigliose e la gente ha bisogno di sentirsi partecipe di qualcosa di bello».

Il progetto “Residenze Reali”

La valorizzazione della Reggia è al centro del progetto “Residenze Reali Monza Milano“, uno dei 5 vincitori del concorso di idee per il futuro della Villa. Lo studio è stato firmato dall’Architetto Marina Rosa e altri 17 professionisti.
Cuore del progetto, l’istituzione di una rete di ville e palazzi lombardi che abbia al centro la Villa Reale di Monza. L’obiettivo? Incentivare lo sviluppo turistico del territorio di una vasta area metropolitana che comprende Monza, Milano, Como, Lecco, Varese e Bergamo, tenendo conto delle grandi opere che arriveranno entro il 2026, metropolitana in primis.

«Il concetto di rete è fondamentale – ci spiega Rosa – ma è importante lavorare anche sulle singole identità. Luoghi diversi hanno storie diverse e peculiarità che sono punti di forza per tutto il territorio. E’ importante non lasciare queste strutture isolate, ma integrarle con il contesto».

«Per tornare sulla foto della mostra – ci dice in conclusione – ci tengo a specificare che in quegli anni la Reggia era aperta solo in occasioni speciali. Penso che noi abbiamo fatto un buon lavoro, ma non possiamo prenderci troppi meriti o infierire su chi la gestisce adesso: le persone venivano per la mostra e per le meravigliose sale degli appartamenti reali. Avevamo talmente tanto pubblico che gli orari di chiusura non si rispettavano più. Era lavoro extra? Sì, ma che soddisfazioni!».

 

 

 

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