Ambiente

Seveso, diossina: arriva l’orto sperimentale per verificarne la presenza

Voluto da comune e Ats, sarà supervisionato dal geologo Gianni Del Pero, che nelle prossime settimane realizzerà anche un vademecum per i cittadini del territorio che coltivano un orto.

gianni del pero

Arriverà in primavera, a Seveso, un orto sperimentale per verificare la presenza di diossina nei prodotti agricoli e, di conseguenza, aiutare i cittadini a evitare il rischio da esposizione. Voluto da comune e Ats, il progetto era stato proposto a dicembre dal geologo Gianni Del Pero, che infatti supervisionerà il progetto, in occasione del convegno “Indagine di valutazione di rischio da esposizione alla Diossina residua dell’Incidente Icmesa” tenutosi alla Fondazione Lombardia per l’Ambiente.

Nel frattempo, Del Pero stenderà un vademecum da distribuire ai cittadini: una serie di buone pratiche da tenere a mente per tutti coloro che hanno a disposizione un piccolo orto nella zone che potrebbero riportare ancora i segni della contaminazione da diossina in seguito al disastro Icmesa del 1976. Un esempio su tutti: meglio evitare le cucurbitacee (zucchine, zucche e cetrioli), che più facilmente assorbono la diossina dal terreno.

«Rispetto alla proposta fatta al convegno, il comune di Seveso ha dato l’incarico a me per disporre un vademecum per i cittadini, attivando questo progetto nel suo territorio – conferma il geologo -. Ho coinvolto Ats nella valutazione – aggiunge – perché è l’ente deputato al controllo sugli alimenti, ed è quindi fondamentale collaborarvi. Il comune convocherà a giorni un tavolo tecnico a cui parteciperanno anche Arpa e Fla – annuncia -. I risultati saranno poi condivisi con i cittadini di tutti i comuni, per diffondere le buone pratiche agricole e orticole».

L’obiettivo è quello di estendere l’analisi del rischio in tutte le aree agricole, verificando con Ats tutti quei terreni in cui si è scoperto che c’è ancora presenza di diossina, in quantitativi minori di quelli per i quali si potrebbe richiedere una bonifica, ma comunque sufficienti per creare problemi per l’alimentazione.

Una battaglia che sta a cuore anche al senatore Gianmarco Corbetta (M5S), che, insieme anche a Del Pero, aveva già chiesto ad Ats per sollecitare controlli sulle produzioni agricole della zona, in occasione del decreto ministeriale che imponeva nuovi limiti ai livelli di inquinamento agricolo: Ats però non aveva potuto fare nulla perché nell’area non risultano attività ufficiali, mentre chiunque conosca la zona sa che esistono tante piccole coltivazioni, a partire dai piccoli orti per uso privato. «Ora abbiamo la possibilità di ricucire quell’informazione – aggiunge Del Pero ricollegandosi anche alle istanze di Corbetta -, da un lato diffondendo le buone pratiche, dall’altro verificando quanto produciamo nel territorio».

«Credo che siamo di fronte a un’ottima idea – ha commentato in merito il sindaco di Seveso, Luca Allievi -. Un orto sperimentale è la soluzione migliore per giungere in breve tempo a ottenere dei dati scientifici da utilizzare per la redazione di un vademecum sui comportamenti da adottare nelle aree agricole interessate dalla presenza di diossina residua».
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