Salute

Riorganizzazione Asst: la Cgil di Monza e Brianza apre sportelli dedicati ai lavoratori

A Monza e Vimercate il sindacato vuole essere più presente sul fronte delle tutele e dei servizi. L'obiettivo è porsi come riferimento nell'incertezza dovuta ad accorpamenti e carenza di personale.


I cambiamenti possono essere delle opportunità, ma anche provocare ansia e timore. Soprattutto se l’incertezza e la mancanza di chiarezza sul futuro sembrano farla da padroni. Ed è quello che, a quanto denunciano i sindacati negli ultimi mesi, sta succedendo alla Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) Monza e a quella di Vimercate.

Dove, tra accorpamenti (leggi qui) e riorganizzazioni (clicca la news), i lavoratori sono immersi in una confusione sempre più difficile da gestire. Tutto questo è una motivazione in più che ha spinto la Cgil Monza e Brianza ad aprire tre sportelli ad accesso gratuito. Con lo scopo di dare un aiuto verso la chiarezza, ma anche un supporto ulteriore rispetto a quello che normalmente forniscono le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie).

GLI SPORTELLI

“Il primo sportello, quello attivo alla Asst di Vimercate, con il progetto “Check up fiscale”, dedicato agli iscritti alla Funzione Pubblica (proposta caaf), intende offrire ai lavoratori non solo la tutela collettiva, ma anche risposte ai bisogni individuali attraverso i servizi promossi dal Caaf, che di solito vengono ristretti alla dichiarazione dei redditi” spiega Tania Goldonetto (nella foto in alto), Segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza. 

“Da marzo, poi, sempre all’ospedale di Vimercate – continua – aprirà uno Sportello previdenza, a cura del Patronato Inca, per consulenze personalizzate, su appuntamento, ad esempio circa la verifica contributi, l’opzione donna, l’invio domande di pensione e l’adesione al fondo integrativo Perseo”.

“Un terzo sportello, in questo caso alla Asst Monza, vede una nostra delegata, Alba Lomazzo, in distacco al 25%, ricevere i lavoratori, presso la Sala Cgil dell’Ospedale San Gerardo di Monza, una volta a settimana su appuntamento (alba.lomazzo@cgil.lombardia.it), il giovedì dalle 9 alle 13 – afferma la Goldonetto – l’obiettivo è fornire una consulenza più in generale sui servizi offerti dalla Cgil e, in particolare, sulla materia contrattuale, il fisco e le tematiche solitamente di competenza del Patronato Inca”.

LA SITUAZIONE

L’idea di fondo, quindi, è dare maggiore attenzione, in maniera specifica e puntuale, a tutti i lavoratori del comparto sanitario. Che, tra le altre cose, stanno già vivendo con grande incertezza le novità che scatteranno dall’1 luglio 2020, quando, come deciso dal Consiglio regionale della Lombardia, l’ex distretto di Desio verrà riassociato a Vimercate per andare a formare l’Asst della Brianza. E l’attuale Asst Monza, che comprende anche Brugherio, Villasanta, l’Università Bicocca e la Fondazione per la mamma e il bambino, diventerà una Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico).

“Abbiamo chiesto la mappatura precisa degli spostamenti e degli accorpamenti previsti per i lavoratori in seguito alla formazione delle nuove Asst – afferma la Segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza – per il momento, però, c’è ancora molta confusione”.

Sicuramente una condizione non ottimale per operare, con serenità, in un ambito delicato come quello sanitario e socio-assistenziale. Anche perché i dubbi sul futuro delle attuali Asst Monza e Vimercate si aggiungono alle ormai consolidate carenze di personale. Che, nei mesi scorsi, hanno portato i sindacati a proclamare anche uno stato di agitazione (qui l’approfondimento) .

“Da questo punto di vista le cose non stanno sicuramente andando meglio – spiega Goldonetto – in questa fase molto particolare la posizione della Direzione Asst Monza è sempre la stessa: non esistono problemi di organici. Non ne stiamo discutendo ma, per noi organizzazioni il problema esiste ancora e non è superato. Da parte loro, visto il nuovo azzonamento, non è attualmente oggetto di approfondimento né discussione. Lo si farà, eventualmente, dopo il nuovo assetto con le rispettive direzioni”.

“Per noi è indicativo, in senso negativo, il fatto che part-time annuali, scaduti il 31 Dicembre 2019, sono stati rinnovati per soli 3 mesi, con scritto, nero su bianco, che il rientro è funzionale allo smaltimento delle ferie e al rientro full time – continua – per il momento è una situazione che riguarda una trentina di dipendenti dei quali, almeno 15 si sono rivolti appunto ad Alba per consigli e supporti  ma, naturalmente, ci sono altri contratti part-time che man mano stanno scadendo e, quindi, è molto probabile che si aggiungano altri casi di questo tipo”.

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