Cultura

Quando Monza aveva il suo castello: ecco la sua storia

Fatto erigere da Galeazzo I Visconti nel XIV secolo e completamente distrutto nell'ottocento, il castello di Monza fu protagonista di numerosi eventi storici.

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Davanti al Teatro Binario 7 a Monza c’è la Piazza Castello. Più o meno tutte le città che si rispettino hanno una via, una piazza o un largo castello. Ma qui manca una cosa: manca il castello. In realtà fino a un paio di secoli fa c’era eccome, nell’area compresa tra la Rinascente e il fiume Lambro. Un luogo ricco di storie avvincenti e crudeli.

Qui c’erano delle prigioni temutissime. Le chiamavano i Forni perché le celle erano piccolissime, scomode e tetre ma ebbero comunque illustri ospiti: dal primo prigioniero che fu quello stesso Galeazzo Visconti che fece erigere il castello, a sua nipote Caterina che proprio qui morì, forse avvelenata.

Anche il condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni ebbe modo di sopravviverci circa un anno perché, al soldo dei Visconti, era accusato di fare combutta con il nemico veneziano. La sua vita è stata un’avventura incredibile, ed anche qui ebbe modo di scrivere un capitolo nel suo stile.

Di solito certe scene le abbiamo lette nei romanzi o viste in qualche film, ma qui accadde davvero. Era il 1447 e Monza era in subbuglio per la scomparsa del signore di Milano Filippo Maria Visconti che lasciava un ducato senza eredi legittimi. La città, per riprendersi, ci mise tre anni, e comprensibilmente il clima in quel momento era di forte tensione.

Approfittando della situazione incerta, il nostro Bartolomeo, non si capisce se corrompendo qualche guardia o facendo tutto da sé, escogitò un piano per evadere. Non era semplice, perché si trovava rinchiuso nella torre più alta del castello, ma lui aveva qualcosa che poteva fargli conquistare la libertà. Aveva un bel lenzuolo resistente. Fu così che lo strappò, ne annodò le varie parti, lo legò a una grata della cella e si calò verso il fiume. L’impresa riuscì perfettamente, tant’è che si ricongiunse subito alla neonata Repubblica Ambrosiana e sconfisse subito i francesi in battaglia.

Un gigante che fa onore annoverare tra le celebrità che calcarono il red carpet del castello di Monza. Un po’ come quella mummia in posizione eretta che fino a qualche anno fa si poteva ‘’ammirare’’ in una teca nei chiostri del duomo. Anche lei c’entra con il castello; anzi anche ‘’lui’’, perché si tratta di un altro personaggio della famiglia Visconti. Ma questa è un’altra storia, e la racconteremo nel prossimo appuntamento.

Il castello fu demolito all’inizio dell’ottocento perché versava in condizioni critiche. Oggi, resta solo una torre, un rifacimento, per altro sul Lambro. Chissà, magari per ricordarci di quel famoso detenuto che compì un’impresa memorabile.

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