Ambiente

Monza, Legambiente costretta a lasciare l’Oasi di Piazza Castello

"Nel 2014 il comodato d’uso non era stato rinnovato." Chiarisce la Presidentessa Laura Brambilla. Il Circolo ha scritto alla Regione per ufficializzare la dismissione dalla gestione dell’area lo scorso 28 gennaio.

volontari Legambiente

Dopo anni di attività, il circolo Legambiente Alexander Langer saluta l’Oasi di piazza Castello di Monza, un piccolo “polmone verde” a due passi dal centro. «Una decisione sofferta, ma non potevamo più andare avanti così» raccontano i volontari in una nota. L’addio, però, non arriva da un giorno all’altro: secondo Legambiente Monza i problemi sono iniziati già nel lontano 2014. Ne abbiamo parlato con Laura Brambilla, presidentessa del circolo.

Le attività del circolo nell’Oasi

A partire dal 2003, il circolo Legambiente Alexander Langer di Monza ha gestito l’Oasi di piazza Castello a Monza, un piccolo paradiso nel cuore della città, alla confluenza del Lambro e del Lambretto. Vi ha svolto prevalentemente delle attività didattiche, di studio della biodiversità e della fauna di passaggio, e di educazione ambientale soprattutto con i giovani. Ha eseguito lavori di pulizia e manutenzione ordinaria e straordinaria, anche a salvaguardia della traversa del 1700, vincolata dalla Sovraintendenza. Molte delle attività sono state condotte grazie a finanziamenti da parte di varie istituzioni, tra cui il Comune di Monza e la Fondazione Monza e Brianza. Complessivamente, nell’arco di 16 anni, sono stati spesi 43.000 euro. Non si possono calcolare le ore dedicate dai volontari e l’impegno dei molti che si sono dedicati alla cura dell’Oasi.

«Abbiamo scoperto quell’oasi – ci racconta Laura Brambilla – grazie ad un nostro iscritto. Ci siamo appassionati subito, era una bella sfida lavorare su uno spazio del genere: un luogo nel centro di Monza, purtroppo poco conosciuto, ma con delle bellezze che dovevano essere valorizzate. Abbiamo quindi iniziato a svolgere lì alcune nostre attività e abbiamo partecipato a dei bandi per avere le risorse economiche necessarie. Negli anni ci siamo organizzati per renderlo un luogo fruibile (tempi dei volontari permettendo) sia per i cittadini, sia per le scuole e lo abbiamo pulito dai tanti rifiuti che si depositavano. Insomma: energia e impegno non sono mai mancati».

Il circolo ha scritto a Regione Lombardia

Il circolo specifica che buona parte del territorio dell’Oasi era di proprietà della Regione Lombardia, che lo ha dato in gestione a Legambiente. Una piccola parte, però cruciale per il godimento dell’area, era stata concessa in comodato d’uso ad un privato. Nel 2014 il comodato d’uso non era stato rinnovato.

Nonostante le numerose sollecitazioni di Legambiente, il privato è stato inamovibile, e a questo punto il circolo non ha più potuto organizzare nessuna attività. È rimasto l’onere della gestione, non controbilanciato dalle entrate, che provenivano tutte dalle iniziative svolte con il pubblico.

«Lì la situazione si è complicata – prosegue Brambilla – perché dal privato ci è stato negato l’accesso ad un isolotto strategico per le nostre attività. Di fatto potevamo attraversare l’area solo in alcune condizioni meteorologiche. Il ponticello che collegava le due sponde del Lambro era stato portato via da una piena e in questi anni non è stato mai ricostruito. Non eravamo nelle condizioni di operare. È per questo che in data 28 gennaio 2020 il Circolo Alexander Langer ha scritto alla Regione per ufficializzare la dismissione dalla gestione dell’area».

Una decisione sofferta

«E’ una decisione sofferta? – chiarisce la presidentessa – Molto. Abbiamo dedicato tempo, fatica, energie a quell’area della città e adesso non è rimasto niente, perché senza continuità il lavoro si perde via. Non abbiamo mai chiesto niente in questi anni di attività: abbiamo lavorato con umiltà e passione, ma appena abbiamo iniziato a fare qualche richiesta ci siamo trovati un muro davanti. E’ un peccato, dovremmo imparare a fare rete su queste tematiche. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di unire le forze con chi si occupa di ambiente, uno fra tutti il gruppo degli attivisti di Fridays For Future».

«Adesso – ci dice in conclusione – vediamo se qualcosa si muove. E’ passato un mese e ancora non abbiamo ricevuto nessuna telefonata, né dal privato, né da Regione, né dall’assessore competente a Monza. Staremo a vedere».

 

La foto in apertura è presa dalla pagina Facebook Legambiente – Circolo Alexander Langer Monza

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.