Ambiente

Monza, Bosco verticale: no alla valutazione ambientale, i Comitati contro il Comune

I cittadini attaccano l'amministrazione sul progetto privato che prevede anche la costruzione di tre palazzi fino a 50 metri d'altezza nell'ex area Monzacar di viale Foscolo.

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Si dice che le diversità possono essere un arricchimento. Ed è sicuramente vero. Ma, probabilmente, se ci trova di fronte ad opinioni opposte, il confronto per trovare un equilibrio diventa, come minimo, un percorso tutto in salita.

Ed è proprio quello che sta succedendo tra Comune di Monza e il Coordinamento di Associazioni e Comitati di cittadini sul Programma Integrato di Intervento (P.I.I.) in viale Foscolo – Pascoli – Pellico (leggi qui).  Soprattutto dopo che il 16 gennaio è stata rigettata la richiesta di assoggettarlo a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) (Avviso).

L’ANTEFATTO

In questa vicenda, del resto, la salita non è solo metaforica. Il progetto dell’architetto Stefano Boeri sulla trasformazione dei 15mila metri quadrati dell’ex area Monzacar di via Foscolo prevede, infatti, anche la realizzazione di un Bosco Verticale. Con un edificio meno alto di quello di Milano, tre palazzi anziché due, di 14, 11 e otto piani, fino a 50 metri d’altezza, il punto più alto di tutta Monza.

Questo è quanto la Clotilde srl di Vedano al Lambro, proprietà privata dell’area, ha proposto in modifica al Programma Integrato di Intervento in viale Foscolo – Pascoli – Pellico, approvato dal Consiglio comunale di Monza quattro anni fa.

La proposta, deliberata dalla Giunta comunale con un atto di indirizzo il 26 marzo 2019 (Testo delibera), con la previsione di un aumento della superficie lorda di pavimento (Slp) di circa 2mila mq tra residenziale e commerciale, ma anche di giardini attrezzatispazi gioco per i più piccolibike sharing, parcheggi e una nuova piazza, è stata sottoposta a procedimento di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica con Delibera di Giunta Comunale n.235 ad inizio settembre (Verbale).

LA NOVITÀ

Dopo che il 15 novembre si è svolta la Conferenza di verifica sulla proposta di modifica del Programma Integrato di Intervento in viale Foscolo e sui suoi effetti significativi sull’ambiente (Atto), si è ora giunti, dunque, ad un’ulteriore significativa tappa di questa vicenda.

L’Autorità competente in materia di VAS, individuata dal Comune nella persona dell’architetto Carlo Maria Nizzola, d’intesa con l’Autorità procedente, cioè l’architetto Alberto Gnoni, infatti, ha rigettato la richiesta di assoggettare il Programma Integrato di Intervento alla Valutazione Ambientale Strategica (qui il documento).

Accendendo, così, gli animi del Coordinamento di Associazioni e Comitati di cittadini di Monza. Che aveva fortemente richiesto questo passaggio per “ridurre la quota residenziale del progetto per una maggiore mixitè funzionale – aveva scritto nella sua richiesta di assoggettare a Vas la proposta di modifica al PII vigente in viale Foscolo – Pascoli – Pellico – abbassare le altezze assimilandole a quelle degli edifici che si affacciano su quello storico viale che traguarda il Cimitero urbano, ridurre le volumetrie e quindi il traffico indotto su via Foscolo” (clicca l’articolo).

“Ancora una volta l’Amministrazione Comunale si dimostra sorda alle preoccupazioni che emergono in città su alcune scelte urbanistiche controproducenti della Giunta – scrive ora il Coordinamento in un nuovo comunicato – come la realizzazione di residenziale superfluo, nonostante a Monza vi siano diverse migliaia di alloggi non occupati e la costruzione di nuove Medie Strutture di Vendita che stanno mettendo in difficoltà i piccoli negozi di vicinato”.

COMUNE vs COMITATI

Sulla vicenda l’amministrazione di Piazza Trento e Trieste, con l’assessore comunale all’Ambiente e all’Urbanistica, Martina Sassoli, a fine novembre aveva già avuto modo di esprimere ad MBNews, tutto il proprio disappunto sul modus operandi del Coordinamento di Associazioni e Comitati di cittadini di Monza.

“Dimostrano di non rispettare chi lavora e pensano di potersi mettere al posto delle Autorità preposte che dovranno, con le loro competenze tecniche, decidere sull’assoggettabilità alla VAS del Programma Integrato di Intervento in viale Foscolo – Pascoli – Pellico – aveva attaccato la Sassoli – sono stanca di commentare chi fa terrorismo psicologico ed urbanistico, diffondendo notizie false e tendenziose, che fanno del male alla nostra città e allontanano possibili investitori”.

E così il Coordinamento di Associazioni e Comitati di cittadini sembra, in questo caso, riscoprire una maggiore affinità con la Provincia di Monza e Brianza. Che, nel proprio parere sull’ex area Monzacar di via Foscolo, aveva scritto: “In assenza di analisi dettagliate sulle condizioni del contesto, le affermazioni secondo cui le nuove funzioni previste dall’intervento non vengono ad incidere significativamente sul traffico veicolare esistente sono solo in parte condivisibili”.

“Pertanto – continua l’ente di via Grigna – ci si riserva di condurre eventuali successivi approfondimenti più puntuali in sede di valutazione di compatibilità al Ptcp (Piani territoriali di coordinamento provinciale, Ndr) mediante l’esame dello specifico Studio della Mobilità che accompagna la Variante al PII, non incluso nella documentazione ora resa disponibile”.

IL FUTURO

Dopo la decisione di rigettare la richiesta di Valutazione Ambientale Strategica, i gruppi di cittadini non sembrano aver voglia di mollare la presa sull’area dismessa di via Foscolo. “La proposta di modifica del PII poteva essere l’occasione per correggere le storture del precedente progetto, rinunciando alla quantità in favore della qualità – scrivono – è ora di finirla con una visione obsoleta del mercato immobiliare che ha sempre puntato nei decenni passati sulla quantità, mentre invece bisogna favorire una visione che punti attraverso l’intervento sulle aree dismesse, alla riqualificazione dell’intero tessuto cittadino”.

Il Coordinamento ha le idee chiare sui prossimi passi da fare. Almeno negli intenti. “Nonostante l’esclusione della Vas, riteniamo doveroso proseguire con altre iniziative per cercare di eliminare le criticità presenti nella proposta di modifica del PII, e sostituirla con un progetto alternativo di recupero qualitativo dell’area dismessa, a beneficio innanzitutto degli abitanti di quella zona” sostiene.

 

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