Cultura

Monza, la biblioteca civica è inadeguata. Riqualificazione in vista: 2 milioni entro il 2022

La voce dei ragazzi denuncia le carenze della biblioteca civica. L'assessore Maffè rassicura: "ci vuole un po' di pazienza, ma abbiamo un progetto".

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Quanto dobbiamo essere soddisfatti della nostra biblioteca Civica? Molto, ma non abbastanza: si può fare di meglio. La risposta viene direttamente dai ragazzi, coloro che, tra i cittadini monzesi, usufruiscono più di tutti di questo servizio.

Previa registrazione, il nostro sistema bibliotecario offre molti servizi. Prima di tutto un prestito a livello non solo provinciale ma addirittura nazionale e al passo coi tempi, in quanto completamente digitalizzato e fornito di ebook gratuiti. L’archivio, a portata di click, permette di consultare liberamente documenti, riviste e giornali storici.

Sembra tuttavia che a suscitare i malcontenti dei frequentatori siano principalmente gli spazi fisici messi a disposizione. La biblioteca civica, in via Reginaldo Giuliani, offre, come molte biblioteche sul territorio, un’area dedicata allo studio e alla lettura in loco. Il posto ha certamente dei punti a favore: molte rastrelliere per le biciclette, servizi igienici puliti, macchinette del caffè e di merendine rifornite, anche con prodotti bio e celiaci. Ma non è abbastanza.

Questi servizi infatti sembrano non compensare i difetti della struttura, suggeriti dai ragazzi intervistati. Il problema più grande risulta la mancanza di posto. Riccardo, giovane insegnante di statistica, afferma: “Di solito non riesco a trovare posto il pomeriggio. In generale mi aspetterei di più da una città con 120 mila abitanti. Ho vissuto qualche anno a Padova. È vero: è una città universitaria e questo fa la differenza, ma gli spazi per gli studenti erano sicuramente di più e migliori”. Anche Nari Phophai, studentessa delle superiori, evidenzia lo stesso problema: “Trovare posto è difficile, soprattutto durante le sessioni, quando ci sono tanti universitari”.

D’accordo anche Aklilù Filiberti, studente di fisica: “Non si trova sempre posto. Mi è capitato più volte di vedere gente che se ne andava, un paio di volte è successo anche a me, nonostante abbia l’abitudine di arrivare presto. Devo dire che l’affluenza dipende soprattutto dal periodo dell’anno. Nelle sessioni o a fine anno ci sono grossi problemi di spazio, mentre in altri periodi i posti sono più che sufficienti”.

A questo proposito Graziella Rotta, responsabile della biblioteca civica, ci dice: “Il problema della carenza dei posti a sedere è risaputo: abbiamo solo un centinaio di posti. Purtroppo però qualunque altro spazio dove poter mettere ulteriori sedute è già occupato”.

Un altro difetto lamentato dai frequentatori della biblioteca sembra essere l’impianto di condizionamento. La struttura infatti non dispone di un sistema di aria condizionata e nei periodi caldi si rimedia attraverso dei ventilatori. A questo si aggiunge la poca illuminazione, come suggerito da Beatrice Filipazzi, universitaria. Secondo Aklilù si potrebbero migliorare anche le prese della corrente, troppo poche, e gli orari di apertura: “Forse la biblioteca potrebbe rimanere aperta più a lungo, soprattutto in settimana almeno un’ora in più al pomeriggio”.

A parlarci dei problemi strutturali è Pierfranco Maffè, assessore all’Istruzione e presidente di BrianzaBiblioteche: “Siamo a conoscenza dei limiti della biblioteca. L’anno scorso avevamo avanzato il progetto di sfruttare lo spazio del distretto militare in piazza San Paolo, ma la possibilità ci è stata negata dal demanio dello Stato. Attualmente per la nostra biblioteca è previsto un programma triennale di ristrutturazione degli spazi e dell’impiantistica che porterà allo stanziamento di due milioni di euro. La fine del progetto è prevista per il 2022, ma influiranno le procedure di progettazione e i tempi burocratici”.

La biblioteca infatti, come ricorda l’assessore, ha numerosi vincoli legati alla sua natura di edificio storico: prima di ogni intervento serve il via libera della sovraintendenza dei beni culturali.


Pierfranco Maffè

“Un altro problema è l’impianto di condizionamento – continua Maffè  ma considerando il progetto della ristrutturazione totale non avrebbe senso intervenire al momento. Per quanto riguarda gli spazi, invece, non si potrà fare altro se non cercare di sfruttare nel modo più efficace possibile quelli già disponibiliL’impegno c’è. – conclude l’assessore – Sappiamo che quello che conta è il risultato finale, ma questo progetto ci sembra già un bel primo passo”.

Scritto da Alice De Luca

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