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Coronavirus, tra finti contagi e articoli taroccati: sui social è boom di fake news

Bufale: sono controproducenti e anche pericolose. Qui una serie di fake news che sui social hanno scatenato il panico. L'appello ai lettori: segnalateci le notizie non verificate o sospette.

schermata fake news parabiago

Bufale, che passione! Sì, per alcune persone è così. Nei giorni più delicati dell’emergenza Coronavirus nel Nord Italia, sui social sono circolate una serie di notizie false relative all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, soprattutto qui in Lombardia. E se per alcuni è solo un gioco, per tante altre persone invece leggere notizie preoccupanti sul Coronavirus può essere fonte di ansia. Inoltre va detto che creare allarmismo è un reato penale.

Tante testate locali e nazionali stanno lavorando quotidianamente per smentire e quindi arginare le fake news che girano online. Anche qui in Brianza non siamo immuni alle bufale: proprio l’altro giorno, come MBNews, siamo stati al Famila di Nova Milanese per verificare la notizia per cui un anziano avrebbe finto un “attacco di Coronavirus” per poi fuggire senza pagare la spesa. Dalla nostra intervista sul posto con i dipendenti, però, i fatti sarebbero un po’ diversi (leggi qui la storia completa). E non è tutto: abbiamo anche smentito la notizia di un contagio alle Torri Bianche di Vimercate. La fake news stava facendo il giro tra i dipendenti del centro commerciale e aveva iniziato a generare il panico.

Riportiamo a seguire alcune fake news che sono circolate in Lombardia e facciamo un appello a tutti i nostri lettori: segnalateci le notizie non verificate o che vi sembrano sospette.  Noi siamo in grado di verificarle e nel caso di smentirle o meno. Ognuno di noi deve fare la propria parte in questo momento delicato.

La fake news di Roncello

Un fotomontaggio grossolano fa il giro di WhatsApp e scatena il panico: “a Roncello c’è il Coronavirus”. Ma era una notizia falsa e il sindaco, Cristian Pulici, è stato al lavoro tutta la notte dello scorso 24 febbraio per smentire la fake-news. I comuni dell’area brianzola avevano temuto di ritrovarsi in una nuova “zona rossa”. Adesso l’amministrazione ha deciso che denuncerà il fatto e ricorrerà a vie legali.

Bufale a Varese

Lunedì 24 era girata su una chat di whatsapp ripresa poi da Facebook, una notizia falsa che riportava un articolo di Repubblica che segnalava un primo caso di contagio all’ospedale di Varese. Era falsa. A segnalarla Varese News.

 

Il giorno prima a Gallarate era stato pubblicato un falso articolo su un caso di Coronavirus. In questo caso era stato taroccato un articolo di Varesenews mettendo anche il nome del ragazzo. Una storia che aveva ovviamente procurato non pochi problemi alla famiglia del giovane.

La fake news di Parabiago

Venerdì 21 era stato taroccato il televideo riportando una ultima ora in cui si annunciava “un altro caso nell’Altomilanese. Allarme a Parabiago”. Falsa. Su questa era intervenuto anche il Sottosegretario, Andrea Martella.

 

Bufale anche nel bergamasco

Anche la provincia di Bergamo non è stata immune alle fake news. Tra le varie bufale (molte riportate su Bergamo News), quella di Stezzano, dove per le chat di WhatsApp del paese è rimbalzato un falso comunicato del sindaco Simone Tangorra, con tanto di logo del Comune e firma del primo cittadino (qui sotto in foto). «Una bufala di cattivo gusto – aveva replicato immediatamente l’amministrazione su Facebook -: indagheremo su chi l’ha realizzata e messa in rete, poi procederemo per procurato allarme». Il consiglio è chiaro: «Seguite i canali ufficiali del Comune per rimanere aggiornati sugli sviluppi in provincia e regione” e “diffidate da chi spaccia notizie false per creare inutili allarmismi».

Altre bufale su presunti casi di Coronavirus (al momento non confermati da sindaci e autorità sanitarie) sono circolate nella Bassa Bergamasca: in particolare due a Treviglio, uno a Covo e Romano di Lombardia. Ma anche a Peia, in Val Gandino, dove qualcuno si è sbizzarrito a ‘taroccare’ un articolo del Corriere della Sera.

Preso di mira anche il quotidiano L’Eco di Bergamo: in rete era stato diffuso il fotomontaggio di un articolo che parlava di un contagio a Lallio, quando in realtà non era mai stata pubblicata una notizia del genere.

Il finto “paziente zero” a Brescia

“Coronavirus, il paziente zero ha origini bresciane!”, così titolava un finto articolo del Giornale di Brescia, che indicava come bresciano l’uomo – a oggi non identificato – che avrebbe dato il via all’epidemia nella zona rossa di Lodi. Ovviamente si trattava di una bufala ai danni del giornale. La notizia in questione arriva da BSNews.

 

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