Economia

Coronavirus e aziende brianzole: cosa sta succedendo? Il punto con Nicola Caloni

Nelle aziende brianzole si lavora. In modo diverso sì, ma con lo stesso spirito che ci contraddistingue. Ne abbiamo parlato meglio con Nicola Caloni, Presidente Confimi MB.

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Si lavora, in modo diverso, ma si lavora. Nemmeno il Coronavirus, il virus arrivato da Wuhan e ora diffuso nelle regioni del Nord Italia, è riuscito a fermare le aziende brianzole (Leggi qui l’approfondimento). Ma dire che è tutto nella norma non è la verità.

Come stanno reagendo quindi le imprese brianzole allo stop imposto in questi ultimi giorni? Ne abbiamo parlato con Nicola Caloni, Presidente Confimi Industria Monza e Brianza.

L’INTERVISTA

«Reagiamo nel migliore dei modi che conosciamo: rimboccandoci le maniche – racconta il Presidente Caloni a MBNews. – In questa situazione sicuramente difficile, si cerca di lavorare, tirando fuori la buona volontà. Siamo onesti: non siamo contenti di questa situazione e di questo stop, però noi brianzoli non siamo abituati a piangerci addosso».

«Questa vicenda ci insegna tante cose – prosegue – sicuramente ci dice che possiamo fare i brianzoli quanto vogliamo, ma non possiamo più guardare il nostro giardino e basta. Siamo all’interno di una rete molto più ampia e le aziende che lo capiscono e sfruttano questa cosa poi sono quelle che vanno meglio. I disagi in questi giorni ci sono, ma non è possibile fare un’analisi unica: la gestione della vicenda dipende dalle varie attività. Alcune aziende, la maggior parte delle nostre se devo essere sincero, reagiscono bene. Non ho paura a dirlo: siamo all’avanguardia qui in Brianza su tante cose, dobbiamo solo acquisire più consapevolezza e “venderci meglio”. Penso allo smart working: chi lo ha già testato, chi ha fatto sperimentazioni in passato, chi ha investito in questa “nuova” tipologia di lavoro adesso è più facilitato nell’affrontare i problemi. E dirò di più sullo smart working: è una prova di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore. E questo è qualcosa di importantissimo per il bene dell’azienda».

«In momenti come questi – ci racconta Caloni – fai un’analisi della tua azienda e del tuo lavoro. Le cose capitano, non dipende tutta da te. Su alcune cose puoi agire, su altre no e se ti devi fermare, ti fermi. E’ un po’ un ritorno alla consapevolezza, secondo me. Non tutto fila sempre tutto liscio e un imprenditore questo lo sa. Allora bisogna riflettere su come migliorarsi: ad esempio non avendo un unico fornitore o differenziando prodotti e servizi. Ma tutto questo ha un costo di mercato e non è scontato trovarsi nella posizione di poterlo sostenere».

Al Presidente Caloni chiediamo anche quanto tempo, secondo lui, durerà questo stop e soprattutto quanto le aziende possono resistere in questa situazione. «Non ho dati certi, ovviamente – ci dice – ma io immagino che lo stop durerà ancora pochi giorni. Alcuni settori non si possono permettere di rallentare così tanto e alcuni hanno un’autonomia di ancora 3-4 giorni. Spero che la situazioni si sblocchi presto, ovviamente in totale rispetto delle precauzioni sanitarie. Alcuni settori sono più fortunati di altri: penso all’agricoltura, che forse ha una resistenza maggiore».

«Ognuno fa la sua parte e anche noi faremo la nostra – ci dice in conclusione. – Dobbiamo imparare a gestire il problema, ma anche la preoccupazione personale. Lo dico da tutti i punti di vista, non solo da uomo di azienda. In momenti come questi è la cosa più importante».

 

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