Ambiente

Comitato Cederna: “Sul Motor show vogliamo chiarimenti: Parco a rischio”

Il Comitato per il Parco A. Cederna sul Motor show: "Parco e Villa sono beni culturali. Tuteliamoli". E chiede chiarimenti sull'iniziativa prevista per il prossimo giugno.

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Prende forma il Milano Monza Open-Air Motor Show, il maxi evento dedicato ai motori. Dopo aver lasciato la città di Torino, il Salone dell’Auto, arriverà il prossimo 18 giugno in Lombardia. Il Motor Show coinvolgerà tutta la Regione Lombardia, ma il cuore pulsante dell’iniziativa sarà nell’Autodromo di Monza, il circuito internazionale situato all’interno del Parco di Monza, all’interno del quale le case automobilistiche potranno esporre le proprie novità in stand modulari, uguali tra di loro nel layout, differenziabili nelle dimensioni e personalizzabili negli allestimenti interni.

Ma tra gli ambientalisti e gli amanti del parco qualche preoccupazione c’è. Ad esprimere le prime perplessità sono i membri del “Comitato del Parco Cederna – il Parco è anche mio”, che lo scorso sabato hanno rilasciato una nota chiedendo chiarimenti su dove e come si muoveranno i mezzi motoristici impiegati nella manifestazione.

«Nei giorni scorsi – si legge nella nota – la società che gestisce l’autodromo ha reso pubblica una piantina intitolata “Percorso Test Drive”, dalla quale si deduce che parte dei tracciati motoristici previsti in occasione dell’Open-Air Motor Show del 18-21 giugno nel Parco di Monza interesserà aree di boschi e di prati – in particolare il Roccolo e la Gerascia –  racchiuse all’interno del sedime del circuito. In particolare è previsto un tracciato definito di “Cross Country”, senza ulteriori precisazioni».

I portavoce del comitato, Bianca Moltrasio e Roberto D’Achille, hanno anche chiesto agli organizzatori di rendere note alla stampa le autorizzazioni richieste e rilasciate per la manifestazione, stante il dovere di trasparenza relativo agli atti amministrativi concernenti beni pubblici.

Il comitato, a tutela delle aree verdi del parco, ha inoltre ricordato che il complesso monumentale Parco e Villa è un bene culturale vincolato dalla legge, pubblico e di interesse collettivo e che il grande afflusso di pubblico (sono stimati 500 mila partecipanti) porterebbe in città inquinamento ambientale e sonoro. A farne le spese, secondo gli ambientalisti, il Parco di Monza, il polmone verde della Brianza.

La nota del Comitato è stata indirizzata al Soprintendente, al Presidente del Parco della Valle del Lambro e al Direttore del Consorzio la Reale e Parco di Monza.

 

 

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