Salute

Vimercate, morìa medici base. L’assessore: “Ricambio difficile e non obbligatorio. Ecco la soluzione”

A Vimercate non si vede la via di uscita agevole alla morìa dei medici di base, ma prende corpo una soluzione.

farmacia san maurizio vimercate u mb

Nessun obbligo di sostituzione dei medici di base prossimi alla pensione o alla dislocazione in altre sedi.

L’indicazione è arrivata dall’assessore alla Sanità di Vimercate, Simona Ghedini, l’indomani della petizione avviata dalla Consulta di Oreno a fine 2019, in vista di un 2020 che lascia i residenti della frazione senza medico di base, a fronte dei tre camici operanti fino allo scorso anno. Uno scenario che in realtà non casca dal cielo, ma segue lo stesso andamento di altri contesti. Per rimanere città, anche Velasca vive da anni il medesimo problema.

“Purtroppo, pur comprendendo il disagio dei residenti, per diverse ragioni che non dipendono dal comune di Vimercate, non possiamo assicurare una continuità sotto questo aspetto – ha spiegato l’assessore – in primo ordine perchè da qualche anno non c’è più il ricambio dei medici di base. I risvolti più eclatanti di un problema di ricambio generazionale di medici nato 20 anni fa li viviamo adesso.

Quelli più anziani non sono sostituiti dai giovani, perchè anche la medicina generale richiede una specializzazione, che però è limitata dal numero chiuso delle lauree specialistiche. Inoltre, a differenza di qualche anno fa, oggi non deve essere più garantito per legge il rapporto tra numero di abitanti e medici di base, mentre anche gli ospedali cercano di accaparrarseli. È poi acclarato che la stessa carenza di operatori di base si registra per i pediatri”.

E non è appunto solo Oreno a lamentare il problema, visto che Velasca da anni invoca invano la presenza sia di una figura di medico di base che quella di un pediatra. “Quando è stato attivato l’anno scorso l’asilo nido privato di Velasca abbiamo chiesto ad ATS la possibilità di portare un pediatra nella frazione – ha fatto presente Ghedini – ci è stato risposto che mancano i medici, percui non assicuriamo la presenza come invece in passato.

Anche la nuova farmacia privata di Velasca ha tentato di contattare diversi medici nostri di base. Ma o sono anziani e non se la sentono di aprire una nuova sede. O non vogliono aumentare il loro giro di pazienti perchè non ne hanno bisogno. Basterebbe anche un solo pomeriggio alla settimana. Secondo noi non dovrebbe essere un problema di costi di affitto dei locali”.

Vimercate quindi non può che guardare ad altre soluzioni più realizzabili per quanto riguarda i medici di base. Ecco allora la nuova possibile frontiera, già avviata proprio a Vimercate. “Siccome i medici sono sempre meno – ha aggiunto l’assessore – quei pochi, unendosi in alcuni casi creano delle cooperative al cui interno sono in genere presenti anche infermieri, guardia medica e segreteria, e che possono erogare prestazioni infermieristiche, offrendo così un servizio più organico e ordinato. E anche meno individualizzato di come è stato fino ad ora. Si tratta di realtà che dispongono naturalmente di maggiori risorse da mettere in gioco. A Vimercate in Piazza Marconi da qualche anno è attiva un’esperienza di questo tipo”.

Una continuità assistenziale nuova in questo ambito, che potrebbe rappresentare un modello inedito per il futuro della sanità.

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