Cultura

Carillon, storico negozio di dischi a Monza, verso la riapertura grazie al crowdfunding

Nei primi 10 giorni di campagna in tanti l'hanno già sostenuto. Ha ricevuto solidarietà anche da persone di Barcellona, Londra e poi anche dai suoi clienti abituali.

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È il 1979 quando Massimo Colombo, a soli ventun anni, decide di dedicare la vita al proprio sogno: aprire un negozio di dischi a Monza, il Carillon.

Non dischi qualunque ma vinili d’importazione, americani, australiani, inglesi, insomma le chicche, le edizioni introvabili che gli chiedono gli appassionati

Che Massimo abbia dato la vita alla sua passione, lo capisci dalla voce con cui ne parla, quella voce che s’inclina quando dice che ha dovuto abbassare la saracinesca. «Con l’avvento del cd, del noleggio, ma soprattutto con Amazon che si è presa il mercato fisico e Spotify quello musicale dei più giovani, le vendite sono diminuite. Così ho dovuto chiudere» racconta con la voce che, di nuovo, scivola dispiaciuta per poi riaccendersi.

«Allora un carissimo amico mi spinge verso il crowdfunding che io, fino a quel momento, non avevo proprio preso in considerazione. Vedo una pubblicità e decido di provarci, lanciando su GofoundmeRiapriamo Carillon dischi Monza.

Partono campagna stampa e pubblicità sui social così dopo appena dieci giorni dal lancio, c’è una risposta bellissima (60 donatori, raccolti quasi 3.500 euro, dato aggiornato al 23 gennaio).

Ho ricevuto solidarietà da persone di Barcellona, Londra, come dai miei clienti abituali. Ad esempio da un islandese che ogni anno, quando veniva a Monza, non ripartiva senza prima aver comprato dei dischi al Carillon. Sono rimasto colpito dal fatto che sia stata una manifestazione d’affetto verso di me prima, che verso il negozio. Ringrazio tutti, spero di riaprire presto, magari da un’altra parte e non più in via Cavallotti 82».

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