Sociale

Retribuzioni badanti: esistono contributi per il pagamento. Ecco cosa c’è da sapere

Il contributo può arrivare anche a 800 euro mensili in caso di badante convivente.

Bonfati-farina-ufficio-badanti-2020

Sono convinti di risparmiare e preferiscono pagare la collaboratrice domestica in nero. Una scelta completamente sbagliata che troppi datori di lavoro brianzoli fanno, provocando un danno a sé stessi e alla stessa colf. Anche perché esistono fondi nazionali e regionali che contribuiscono al pagamento dello stipendio.

Il contributo, erogato dai servizi sociali del Comune di residenza in base all’indicatore della situazione socio economica, può arrivare anche a 800 euro mensili in caso di badante convivente. Un’opportunità che tante famiglie, magari messe in evidente difficoltà proprio dalla necessità di pagare una badante per accudire un parente anziano o una persona comunque in precarie condizioni di salute, non conoscono.

Il Servizio Badanti & Colf della Cisl Monza Brianza Lecco, un servizio del Caf Cisl operativo nelle sedi di Monza, Carate, Cesano Maderno e Vimercate, segnala appunto questa possibilità troppo spesso ignorata. Intanto, sono sempre di più le persone che si rivolgono allo sportello monzese di via Dante, per avere informazioni dettagliate sulla retribuzione di una badante o sulla costituzione di un rapporto di lavoro. Il servizio di consulenza è gratuito per gli iscritti alla Cisl. Questo apposito sportello è operativo da una ventina d’anni.

“Ultimamente – sottolinea la referente Rosanna Bonfanti, che gestisce il servizio con l’operatrice Federica Farina (foto apertura) – stanno aumentando i datori di lavoro che comprendono l’importanza della regolarizzazione. Si informano qui e vengono anche a conoscenza delle agevolazioni previste. Noi ascoltiamo le esigenze del datore di lavoro e lo aiutiamo a orientarci tra le varie possibilità: c’è, per esempio, chi ha bisogno di una presenza durante il fine settimana e chi solo nelle ore notturne. Ma è necessario comprendere come questo sia un lavoro con delle regole che, ovviamente, vanno comunque rispettate. Non si risparmia impostando il rapporto di lavoro sul buonismo. Anzi, così facendo, il datore di lavoro rischia di ritrovarsi in una situazione complicata. E, nello stesso tempo, viola i diritti del lavoratore. Tra i nostri compiti c’è anche quello di prevenire eventuali controversie tra le parti».

L’ufficio di via Dante ogni anno segue circa 1.200 pratiche. Le badanti, in ogni caso, sono sempre richieste: questo servizio della Cisl nel 2019  ha seguito 400 nuove assunzioni. La maggior parte ha riguardato donne straniere. “Fino a tre anni fa – precisa Rosanna Bonfanti – era difficile che un’italiana scegliesse questo tipo di professione. Adesso può succedere che una donna italiana con un’età superiore ai 50 anni, dopo aver perso il lavoro, si riproponga come badante. Ma sono casi finora abbastanza limitati: secondo noi le italiane che svolgono questa attività sono circa il 5%”.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
Più informazioni