Economia

Renate, inaugura  l’Accademia del Calcestruzzo. Cocco:  “il lavoro c’è, mancano le figure professionali giuste”

La Fondazione Italiana del Calcestruzzo, dopo vent'anni, amplia i suoi spazi diventando una scuola per professionisti

Accademia del Calcestruzzo Renate

“Siamo in un periodo critico per il settore delle costruzioni, troppe posizioni lavorative sono vuote oppure occupate abusivamente da chi non ha alcun titolo per farlo”. E’ questa la motivazione che ha spinto Silvano Cocco, presidente della Fondazione IIC, ad aprire le porte alla prima Accademia del Calcestruzzo che verrà ufficialmente inaugurata lunedì mattina.

Una scuola di formazione nata con il principale obiettivo di insegnare il lavoro ai ragazzi preparandoli adeguatamente, sia sul piano etico che su quello pratico, così da andare a sopperire alla mancanza di figure specializzate come tecnologo del calcestruzzo certificatore, gestore di centrali di betonaggio, tecnico commerciale per la vendita o responsabile per la qualità dell’impresa. Tanto per citarne alcuni.

Dopo vent’anni di Fondazione nasce l’Accademia

Le aule che andranno ad ospitare gli studenti sono già pronte e sono tre, dedicate, per volere di Silvano Cocco, a tre grandi esponenti del settore. La prima dedicata all’architetto Sergio Masumesci, poi c’è quella dedicata all’ingegner Pier Luigi Nervi e infine l’ultima  è stata nominata “Morandi” proprio per ricordare il grande progettista che mise in piedi il ponte di Genova oggi famoso purtroppo a causa di una tragedia.

“Una provocazione perché quel ponte è caduto perché mancava di tante cose: mancava di controlli, manutenzioni, migliorie – ci tiene a sottolineare Cocco– problemi che tra l’altro Morandi aveva individuato già dodici anni dopo l’inaugurazione del ponte.” Una piccola divagazione che però spiega bene la motivazione che ha spinto Silvano Cocco, a 80 anni, e da venti presidente dell’Istituto Italiano del Calcestruzzo, ad ampliare la sua azienda per ricavarne una scuola: “desiderare di desiderare è il mio mantra – afferma – e io ho il desiderio di fare un po’ di cultura, di formare uomini e professionisti”.

L’Accademia nasce infatti dopo un percorso lungo vent’anni portato avanti dalla Fondazione che , oltre a servizi di assistenza e ricerca, ha sempre puntato molto alla formazione tanto che, solo l’anno passato, ha registrato un numero di ben 350 ragazzi. Nell’Accademia ci saranno due corsi, quello base di 80 ore che conta già una ventina di iscritti e quello per le varie specializzazione per cui serviranno ulteriori 80 ore di formazione.

“Le costruzioni, e le manutenzioni, si sono quasi azzerate e negli ultimi anni stanno venendo fuori tutte le magagne di lavori mal fatti, naturale conseguenza di mettere in campo professionisti che non sono adeguatamente preparati al ruolo che ricoprono – sentenzia il Presidente – mancano i controlli, ma soprattutto manca la capacità di sapere controllare. Nella maggior parte dei casi il Direttore dei Lavori è una figura assente nei cantieri e questo fa ben percepire lo stato delle cose. C’è bisogno di un cambio di rotta,c’è bisogno di tornare a fare bene, a costruire bene e per farlo servono persone che sanno realmente fare il proprio lavoro, che hanno studiato per farlo”.

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