Sociale

Pietre d’inciampo, a Lissone protagonista una studentessa dell’Istituto Meroni

Il 25 gennaio Chiara Mafrica, vincitrice del Concorso per il logo del Comitato provinciale delle pietre d'inciampo, parteciperà alla cerimonia di posa in onore di Attilio Mazzi, morto a Mauthausen-Gusen.

chiara-mafrica-meroni-pietre-inciampo2-mb [1600x1200]

Le coincidenze spesso fanno la differenza. Nella vita quotidiana e nella Storia, anche quella che di solito leggiamo sui libri di scuola. Tanto che, a volte, sembrano caricare le cose di un senso ulteriore, del tutto inaspettato.

Cosa pensare, allora, del fatto che Chiara Mafrica, la studentessa dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giuseppe Meroni” di Lissone vincitrice del Concorso per l’immagine coordinate delle pietre d’inciampo, organizzato dall’apposito neonato Comitato provinciale di Monza e Brianza (leggi qui), abiti a Lissone proprio nella casa dei nipoti di Attilio Mazzi, morto nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen?

Forse solo una coincidenza appunto. Di sicuro un elemento in più per riflettere, a ridosso del Giorno della Memoria del 27 gennaio, su come la tragedia dell’Olocausto, dopo più di 70 anni, possa dire ancora tanto alle giovani generazioni.

Tanto più che sabato 25 gennaio in via Matteotti a Lissone avverrà la cerimonia di posa della pietra d’inciampo (vedi il programma) dedicata proprio ad Attilio Mazzi, imprenditore nel settore del legno, padre di quattro figli e dichiaratamente antifascista.

“La casa in cui vivo a Lissone da 3 anni, dopo essermi trasferita da Milano con la mia famiglia, ci è stata venduta da Andrea e Alessia Mazzi, figli di Alfredo e nipoti diretti di Attilio – racconta Chiara Mafrica, che frequenta la classe quinta dell’indirizzo tecnologico-.grafica-comunicazione del Meroni – sono contenta ed emozionata di poterli conoscere di persona il 25 gennaio, ci tenevo molto a partecipare”.

Chiara ha vinto il concorso di idee del Comitato provinciale per le pietre di inciampo di Monza e Brianza, sbaragliando la concorrenza di altri 145 studenti di 7 istituti artistici brianzoli. Il suo logo, intitolato “La memoria non è solo per un giorno”, unisce il passato al futuro.

“Sono partita dal fatto che volevo rappresentare un simbolo in grado di riferirsi a tutti i deportati, che non furono solo ebrei – spiega la giovane dell’Istituto di Lissone – allora ho pensato ad un quadrato, che ricorda anche nel colore le pietre d’inciampo, al cui interno ci siano due linee trasversali, ispirate ai binari ferroviari e in particolare al Binario 21 di Milano, da cui partivano i deportati verso i campi di concentramento”.

“Le linee trasversali da me immaginate sono più strette in basso e più larghe in alto – continua – ho voluto dare un messaggio di apertura verso il futuro, di speranza e pace perché non ci siano più orrore e violenza”.

La Mafrica, che alla premiazione del concorso nella sede della Provincia era accompagnata anche dal Dirigente scolastico del Meroni, Carmelo Catalano  e dal suo vice, il docente Lucio Casciaro, non ha ancora le idee chiare su cosa farà una volta conseguita la maturità.

“Per il momento sto facendo anche la cameriera per mettere qualcosa da parte – afferma – successivamente mi piacerebbe o dedicarmi al fitness, una delle mie passioni o, comunque, continuare nel mondo della grafica e della comunicazione, per il quale mi sono sempre sentita naturalmente portata”.

Il riconoscimento ricevuto dalla Mafrica, che come premio nei prossimi mesi andrà insieme a tutta la sua classe in gita a Firenze, non è stato per il Meroni l’unico tra quelli attributi dal Comitato provinciale per le pietre di inciampo di Monza e Brianza. Che riunisce 17 comuni della Brianza, compreso Monza dove il 16 gennaio si è tenuta la prima delle 21 cerimonie di posa (leggi la news).

La scuola di via Stoppani, infatti, ha anche ottenuto 3 segnalazioni sulle 12 opere complessivamente ritenute meritevoli di valutazione: “Inciampa nel ricordo” di Zineb Hamdani, “Quando l’impossibile diventa possibile” di Alejandro Cruz e “La memoria è tesoro e custode di tutte le cose” di Riccardo Arosio.

Le altre 9 segnalazioni sono andati a studenti del Liceo artistico Valentini di Monza, del Liceo artistico Modigliani di Giussano, del Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza, dell’IIS Ferrari di Monza, del Liceo artistico Gandhi di Besana Brianza e del Liceo artistico Majorana di Desio.

Chissà se il destino lavorativo di Chiara e degli altri giovani suoi coetanei, premiati al concorso, sarà proprio quello di continuare ad unire, in un modo al momento ancora insondabile, il passato, il presente e il futuro. Per non dimenticare ciò che è stato. Ed evitare di ripetere le tragedie create da un uomo incapace di rispettare la propria essenza.

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.