Economia

Monza, negli uffici postali è ancora emergenza: la denuncia della Cgil MB

Anche durante le vacanze di Natale si sono registrate lunghe code agli sportelli per la carenza di personale. Dopo lo sciopero dei mesi scorsi, il sindacato annuncia nuove agitazioni nel 2020.

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Il Natale non ha portato regali ai dipendenti delle Poste negli uffici di Monza e della Brianza. E nemmeno la Befana, che da tradizione il 6 gennaio tutte le feste si è portata via, è stata più generosa.

Perché le carenze di personale agli sportelli si sono fatte sentire ancora una volta. Con lo spostamento di alcuni lavoratori da un ufficio ad un altro. E, addirittura, la chiusura di alcuni uffici, il 27 dicembre e il 4 gennaio, per raggiungere gli obiettivi sul consumo delle ferie del personale relative al 2019. Questa è la denuncia della Cgil Monza e Brianza che, riguardo alle criticità negli uffici postali di Monza e provincia, parla chiaramente di “anno nuovo, gestione vecchia”.

“L’inizio del 2020 sembra il solito refrain, nulla è cambiato o probabilmente qualcosa rischia di peggiorare – afferma Massimo Casucci (a destra nella foto in basso), Segretario Responsabile Slc (Sindacato lavoratori della comunicazione) – invece di provare ad ottimizzare l’organizzazione del lavoro, si è creata ancor di più, se mai ce ne fosse bisogno, pressione sui lavoratori in servizio e forte avvilimento!”.

“Il risultato è che anche in queste vacanze di Natale, in molti uffici postali, un numero molto consistente di clienti ha sopportato attese, anche più di un ora, per poter usufruire dei servizi di Poste Italiane” continua Casucci.

L’emergenza negli uffici postali del nostro territorio, che si inserisce in un più ampio discorso riguardante tutta la Lombardia, non è certamente una novità. E coinvolge anche il settore Recapito postale oltre alla Sportelleria Bancoposta.

Come segnalato da MBNews nei mesi scorsi, infatti, dal 24 giugno al 18 luglio (clicca qui) il comparto Poste della Cgil aveva proclamato lo sciopero con l’astensione dalle prestazioni straordinarie e aggiuntive, compresa la flessibilità operativa.

Tra le motivazioni dell’agitazione, che poi è stata prorogata fino alla fine di agosto 2019, nonostante l’annuncio di nuove assunzioni da parte di Poste Italiane (leggi l’articolo), ci sono un organico inadeguato, soprattutto di fronte a ferie forzate e pensionamenti, l’insicurezza delle strutture e dei mezzi in dotazione, l’assenza di  trasparenza nei passaggi di carriera e i continui “distacchi” di personale tra un ufficio e l’altro.

Dopo l’estate sembrava essere arrivata una schiarita. Anche a Monza e in Brianza. Tanto che ad ottobre la Cgil aveva deciso di sospendere lo sciopero di fronte al fatto che l’azienda Poste si impegnava ad assumere negli uffici del nostro territorio un ulteriore contingente di 31 portalettere nei mesi successivi (vedi la news).

“Nonostante, l’allarme lanciato quest’estate dalla Slc Cgil di Monza Brianza, la grave situazione degli uffici postali non è cambiata per la grave carenza di personale agli sportelli – afferma il Segretario Responsabile – molte postazioni di lavoro sono vuote, il personale è insufficiente! E la causa è unicamente la mancata copertura dell’organico anche per i notevoli flussi di pensionamenti non compensati da “azioni di politiche attive del lavoro”.

Ora gli sviluppi di questa situazione, ormai diventata quasi cronica, sono tutti da definire. Ma le probabilità che siano negativi sono molto alte. “Perdurando l’attuale situazione di forte criticità negli uffici postali – annuncia Casucci – la Slc Cgil di Monza e Brianza preannuncia un 2020 di impegno e di lotte se non saranno rispettati gli impegni assunti con gli accordi sottoscritti sulle politiche attive su sportelleria e sul recapito”.

Non è da escludere anche la possibilità di un nuovo sciopero. “Non è previsto al momento nessuno stato di agitazione, ma la situazione negli uffici è molto critica – spiega Vincenzo Traina, Responsabile Settore Poste Slc del sindacato di via Premuda – valuteremo fra qualche mese le azioni da mettere in campo”. Non c’è che dire, insomma. Le feste di Natale sono proprio finite.

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