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A Monza un’altra grande mostra, ma l’Arengario è off-limits per i disabili

Arriva a Monza la mostra fotografica di Steve Mc Curry: sarà allestita all'Arengario. Peccato però che questo prestigioso edificio non è in grado di ospitare i visitatori con disabilità motorie. I chiarimenti dell'assessore alla Cultura.

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Sta per arrivare a Monza una nuova importante mostra, è l’esposizione fotografica di Steve Mc Curry: sarà allestita in pieno centro storico, all’interno dell’Arengario. Tutto meraviglioso fin qui, se non fosse che nel prestigioso edificio chi ha disabilità motorie non possa entrare. Lo storico edificio non è infatti dotato né di ascensori, né di montacarichi per le carrozzine. Com’è possibile che nel 2020, nel cuore del capoluogo brianzolo, una mostra di tale levatura non sia inclusiva a 360 gradi?

In un nostro recente articolo si  parlava anche di quel clamoroso caso in cui un anziano caduto dalle scale dell’Arengario è rimasto gravemente ferito, perdendo la vista da un occhio. Il comune in quel caso si è visto costretto a risarcire l’uomo con la somma di 400 mila euro.

La verità, come di consueto, è più complicata di come appare di primo acchito: “La sovrintendenza non ha mai approvato modifiche all’edificio”, questa la spiegazione dell’assessore alla Cultura, Massimiliano Longo.

Una questione “antica”

“E’ una battaglia di lungo corso, iniziata addirittura negli anni ’80, purtroppo la sovraintendenza non ha mai accettato l’installazione di un’ascensore. Io, da quando sono diventato assessore, mi sono subito preso carico della questione, non potevo accettare che l’Arengario non fosse accessibile a tutti. Purtroppo però anche dagli ultimi confronti la risposta è rimasta negativa”, chiarisce ancora l’assessore.

“Per questo, dico, lasciamo da parte le polemiche, uniamo le forze e andiamo tutti nella stessa direzione: facciamo in modo che la struttura possa essere adeguata alle necessità di tutti i cittadini“, aggiunge Longo.

Nuove mostre, vecchi limiti

Per il momento quindi, la questione rimane invariata: anche la nuova mostra di Steve Mc Curry, che promette di battere il successo registrato dalla  City Booming allestita proprio all’Arengario (20mila visitatori), non sarà accessibile ai disabili.

Com’è possibile? Come si potrà rispondere agli eventuali visitatori disabili che si presenteranno all’ingresso?

“Purtroppo, mio malgrado, non avevo alternative all’altezza di una mostra di tale portata. Ospitare Steve Mc Curry ai Musei civici o alla Galleria Civica, entrambi attrezzati per accogliere i disabili, significherebbe ridurre le potenzialità che questa mostra ha. Non sono due strutture adeguate dunque, mentre la Villa non è nelle mie disponibilità, è gestita dal Consorzio”.

“Inoltre, il mio compito è quello di portare la cultura nel cuore della città, far conoscere ai visitatori non soltanto la Villa Reale, ma anche il centro storico di Monza. Con l’evento City Booming abbiamo visto arrivare famiglie non solo dalla Brianza, ma da tutta la Lombardia, tantissime persone si sono complimentate con noi. E’ questa la strada che dobbiamo perseguire”.

L’interrogazione di Italia Viva

La questione ha interessato anche Francesca Pontani di Italia Viva, che ha rivolto all’attenzione del sindaco, Dario Allevi, un’interrogazione, al fine di ottenere informazioni e delucidazioni sulla non accessibilità della mostra di Steve Mc Curry all’Arengario di Monza. E non solo: “Vorrei che si inserisse nel sito del Comune di Monza con chiarezza quali sono gli spazi e i musei accessibili alle persone con disabilità affinché ci sia una informazione chiara per tutti anche a chi viene dall’esterno città o non conosce i luoghi. E quindi si specificasse  fin da ora sul sito comunale che questa mostra non è accessibile a persone con ridotta funzionalità motoria o su carrozzina”.

Una nuova speranza?

In conclusione, l’assessore ci lascia con un filo di speranza per il futuro, anche se sottolinea che al momento non ha alcun carattere di certezza: “Ora che il sovraintendente è cambiato, tenterò di riproporre l’istallazione di un’ascensore trasparente in vetro, adiacente alla scala antincendio attualmente esistente all’esterno dell’edificio. Sinora nessuno ha mai approvato la proposta, chissà che questa non sia la volta buona”.

Al di là di questa potenziale speranza per un futuro imprecisato, l’Arengario a oggi resta un prestigioso edificio storico, ingabbiato nel suo stesso valore. E diviene simbolo di un’inclusività mancata, un’ombra sull’operato di una città che punta ad aprire le sue porte a un numero sempre più ampio di visitatori. In un 2020 ai suoi primi giorni, è un fatto che stride con le migliori intenzioni.

Foto di repertorio MBNews

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