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La “Madonna della Campagna” piange il suo padre fondatore: addio a Carlo Proserpio

Muore a 72 anni, dopo una lunga malattia, il seregnese che diede vita alla festa popolare più famosa e apprezzata della Brianza

carlo proserpio

Si è spento ieri sera all’età di 72 anni, dopo una lunga battaglia contro una malattia degenerativa, Carlo Proserpio: il padre fondatore della celebre festa popolare Madonna della Campagna che, proprio quest’anno, aveva raggiunto il primo grande traguardo: trent’anni insieme ai brianzoli. Una festa popolare che, ogni fine estate, raccoglie migliaia di brianzoli grazie ai numerosi eventi organizzati, spettacoli musicali e buon cibo.

Una tra le sagre più conosciute del territorio e che ha preso vita, nel 1990, proprio grazie all’intraprendenza di Carlo Proserpio che decise di radunare un gruppo di residenti del quartiere: con una improvvisata e piccola pista da ballo in acciaio e una cucina da campo, Carlo Proserpio organizzò la primissima edizione della Madonna della Campagna, recuperando quei momenti di svago e folclore che celebravano, a inizio  Novecento, la fine dell’estate attorno all’osteria di famiglia, dove suo nonno “il FUIN”, serviva piatti tipici ai contadini e ai forestieri che raggiungevano il quartiere per qualche ora di divertimento, accompagnati dalle melodie popolari dell’epoca.

Il ricordo

L’intera Associazione Madonna della Campagna si stringe oggi nel dolore per la perdita di colui che tutto iniziò. In moltissimi lo hanno conosciuto e in tanti lo ricordano con affetto, ma quello che più è rimasto nella memoria di molti, è proprio l’entusiasmo e l’ottimismo che lo caratterizzavano: “se oggi, la Madonna della Campagna è una festa di successo, lo si deve proprio a lui che ci contagiava con la sua voglia di fare sempre di più”, ricorda Vittorio Armenio, che fin dai primi anni ha lavorato accanto a Carlo Proserpio.

“Era una mattina di maggio del 1990 quando venne da me per la prima volta Carlo –  ricorda commosso il neo presidente dell’Associazione Cesare Visconti  – mi disse che voleva rifondare la festa del Fuin e aveva bisogno di un mio aiuto logistico per poter realizzare le strutture dove distribuire i cibi. Attratto dal suo entusiasmo accettai con piacere e da allora fui anch’io cooptato e contribuii con lui a fondare l’associazione”.

In un lungo e commovente post pubblicato sulla pagina ufficiale dell’Associazione, gli amici e compagni di lavoro lo ricordano così: “Chissà se si sarebbe mai immaginato che di lì a poco quella piccola festa di quartiere varcasse i confini prima della città poi della provincia, divenendo attrattiva per migliaia di persone ogni anno e arrivando a tagliare qualche mese fa, il traguardo delle trenta edizioni. Purtroppo il tempo passa per tutti ma col “Carluccio” non è stato clemente – aggiunge Visconti  – gli auguro di poter realizzare altre bellissime iniziative anche lassù, da dove sicuramente ci proteggerà”.

L’ultimo saluto

Carlo Proserpio è riuscito a tenere le redini della festa popolare fino al 2000, poi abbandonò il suo ruolo di Presidente, proprio a causa della malattia,  per ricoprire ruoli minori. “Un’associazione esemplare per attaccamento alla tradizione e spirito di vera comunità”, afferma il sindaco di Seregno Alberto Rossi che si unisce al cordoglio ed esprime la riconoscenza della comunità civica “per l’entusiasmo e l’impegno profusi da Proserpio”.

L’ultimo saluto al padre fondatore della Madonna della Campagna è per venerdì mattina, alle 10, presso la Basilica di Seregno.

“Il sindaco Alberto Rossi, l’amministrazione comunale di Seregno, il comitato, i volontari, i collaboratori e tutti gli amici della festa popolare Madonna della Campagna si uniscono in un unico grande e caloroso abbraccio alla sua Famiglia – concludono –   fermamente convinti che portare avanti tutti uniti e tutti insieme la sua amata festa, con il suo stesso entusiasmo e la sua stessa passione, sia il modo più sincero per rendergli omaggio e ricordarlo per sempre.

 

 

Foto per gentile concessione di Vittorio Armenio. In copertina, sulla destra, Carlo Preserpio in compagnia della mamma Bruna, famosa per la sua ottima trippa che cucinava nelle prime edizioni, e il signor Trezzi, ideatore della festa del bestiame.

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