Sociale

Insieme per Fily, la piccola onlus che fa grandi cose

L'associazione, nata in seguito a un grande dolore, quello di un genitore che perde il figlio, sostiene attivamente la ricerca e presta assistenza socio-familiare e sanitaria ai ragazzi colpiti da osteosarcoma.

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A volte la speranza può nascere anche dal dolore. Come nel caso di “Insieme per Fily”, associazione che si occupa di assistenza socio-familiare e sanitaria per ragazzi affetti da osteosarcoma, un tumore delle ossa che si manifesta soprattutto in bambini e adolescenti, e che, secondo i dati dell’Airc, ogni anno, in Italia, colpisce circa 110-125 persone.

“Insieme per Fily” nasce infatti da il dolore più grande e indicibile, quello di un genitore che perde il figlio: a fondarla è stato Antonio Finocchio poco dopo la morte di suo figlio Filippo, portato via da un osteosarcoma nel 2018, a soli 15 anni. Oggi l’associazione, diventata nel frattempo onlus, collabora attivamente con l’Istituto dei Tumori di Milano ed è diventata all’interno del reparto di Pediatria un punto di riferimento per tutto il nord Milano.

«Filippo aveva un carattere generoso, cercava sempre di aiutare tutti: durante la chemioterapia era lui che dava forza a noi, e lo stesso faceva con gli altri pazienti, scherzava e giocava con loro, riusciva a non farli pensare alla malattia – racconta Finocchio, appuntato dei carabinieri e residente a Misinto, con un tono deciso e sereno che si incrina per un istante solo quando parla della passione per il calcio del figlio -. Addirittura, quando era uscito dall’ospedale dopo un periodo di chemio, aveva lasciato il suo computer a un bambino di 9 anni che gli si era molto affezionato e lo cercava sempre, in modo da farlo giocare e permettergli di distrarsi. Per questo il modo migliore di ricordarlo è portare avanti l’eredità che ci ha lasciato, aiutare i bambini malati di tumore».

Fondamentale, e sconvolgente, è stata l’esperienza all’Istituto dei Tumori: «Eravamo sempre lì, in via Venezian – ricorda Finocchio -, e una volta che ci sei dentro, che conosci i ragazzi ricoverati, non puoi fare a meno di aiutarli. Dalla mia, dalla nostra disgrazia voglio ottenere almeno che tutti vedano questa realtà, perché fino a quando non entri in quel mondo non riesci nemmeno a immaginarla».

https://www.facebook.com/InsiemePerFily/videos/512063742740855/

“Insieme per Fily” si occupa prima di tutto di prestare assistenza economica alle famiglie che sono costrette a spostarsi a Milano per curare i propri figli: il primo progetto è stato proprio quello di sostenere, tramite il pagamento dell’alloggio, una famiglia arrivata dall’estero, e, in seguito, l’aiuto è stato dato anche a famiglie provenienti da Sicilia e Calabria.

In altri casi, invece, la onlus di Misinto ha pagato il trasporto in ambulanza di ragazzi che, a causa della malattia, non potevano muoversi in auto. Fondamentale, ovviamente, è il sostegno alla ricerca: l’anno scorso, per il 16 febbraio, anniversario della scomparsa di Filippo, “Insieme per Fily” ha devoluto 10.000 € per la ricerca all’Istituto dei Tumori.

Quest’anno, anticipa Finocchio, faranno un’altra importante donazione, insieme a un assegno per l’assistenza familiare. «La ricerca dell’osteosarcoma, il “tumore della crescita”, il più maligno di tutti, è ancora indietro – afferma il papà di Filippo -. Vorrei far capire che l’Italia, per la ricerca, lascia campo libero alle casa farmaceutiche, che però non investe su un tumore infantile che colpisce così “pochi” bambini ogni anno. Ma come fai a dire a genitori che quei bambini sono “pochi”? Per questo, con il comitato genitori che abbiamo formato, abbiamo intenzione di organizzare un incontro anche con il Ministero della Salute».

Ma, soprattutto, “Insieme per Fily” svolge un compito prezioso: far tornare il sorriso ai ragazzi, facendoli sentire per un po’ “solo” bambini e non pazienti oncologici. «Esaudiamo i desideri dei ragazzi, nei momenti più bui andiamo a tirar su il morale – spiega con semplicità Finocchio -. Di solito l’Istituto ci avvisa quando c’è una situazione un po’ difficile, e ci indica anche quello che il bambino desidera, un gioco o altro: noi lo acquistiamo e glielo portiamo. Il nostro intento è non far pensare i bambini alla bottiglietta, alla chemio… Purtroppo non posso farlo ogni giorno».

Così, dai piccoli gesti alle donazioni, “Insieme per Fily” è diventata una realtà importante e impegnativa, che oggi conta una quindicina di associati ma che svolge un ruolo fondamentale in collaborazione con il reparto di Pediatria all’Istituto dei Tumori, coinvolgendo sul suo percorso moltissime realtà.

«In questi due anni tanti ci hanno mostrato vicinanza: scuole, squadre di calcio, comuni, in Lombardia ma anche altrove, la scorsa estate siamo stati invitati a Rapallo. Abbiamo organizzato tornei, concerti, raccolte fondi, ci è stato devoluto il ricavato di una manifestazione organizzata dalla ginnastica Tigullio, il progetto dei panettoni di Natale ha superato le nostre aspettative… La cosa bella è che i medici dell’Istituto, e in particolare la dottoressa Meazza, si rendono disponibili a sostenerci e a partecipare alle nostre iniziative, ma ci hanno aiutato anche personaggi come il ginnasta Igor Cassina, la squadra italiana di canottaggio e il calciatore Ignazio Abbate: hanno partecipato tutti al nostro spot per chiedere fondi per la ricerca  – racconta ancora Finocchio.

E le iniziative, si scopre, sono tantissime -: Per Natale abbiamo portato i giocattoli all’Istituto Tumori, ma, con l’aiuto di un’insegnante già presente all’interno dell’Istituto, abbiamo attivato anche un progetto gioco scuola, per far sostenere le Prove Invalsi tramite tablet. Abbiamo reso possibile le sedute di pet therapy, una volta al mese all’interno dell’Istituto, il progetto di laboratorio dei colori, e abbiamo ancora tante altre cose in mente».

In apertura: Igor Cassina e la dottoressa Meazza insieme a Lorenzo e Davide, due dei ragazzi in cura

Nell’articolo: la dottoressa Meazza e la primaria, Maura Massimino, consegnano pc, ipad e Nintendo Switch, acquistati da “Insieme per Fily”

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