Ambiente

Fridays For Future in sella: “Vogliamo una Monza più ciclabile e pulita”

Una domenica di protesta a pedali. I giovani di Fridays For Future e le associazioni ambientaliste sono scese in strada per chiedere maggiore azione al Comune di Monza.

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Tutti in sella, oggi, per le strade di Monza. La pedalata è iniziata dopo le 15.00, ma prima gli attivisti hanno voluto ricordare le loro richieste all'amministrazione direttamente sotto il Comune, in piazza Trento e Trieste. Lo stesso luogo ormai simbolo di Fridays For Future Monza, dove è iniziata la grande battaglia locale per il clima in quella calda giornata del 15 marzo 2019, al primo Sciopero Globale per il Clima.

"Abbiamo circa 10 anni - ricorda Amalia di FFF-Monza citando i rapporti dell'IPCC sul clima - forse meno, prima che la situazione ci sfugga di mano". Negli occhi e nel tono di voce di chi parla c'è la voglia di riscatto. L'appello in piazza, unanime, è a un solo diritto: quello di "respirare aria pulita - così scrivono sui social - e a muoversi liberamente senza inquinare".

"Siamo sia stupiti che delusi - ci rivela Lorenzo Brusadelli, presidente di FIAB Monza in bici, tra i promotori - per l'immobilismo che vediamo in questa città. Nonostante i dati siano chiari, nonostante sia evidente l'enorme problema di inquinamento e traffico, non viene attuata nessuna politica a favore della mobilità sostenibile".

MASSA CRITICA

Dopo il sit-in in piazza Trento, la pedalata chiamata dagli organizzatori "Critical Mass" ha attraversato le strade della città fino alla zona del Mosè Bianchi.

Ma cos'è la "critical mass"? Per definizione è una massa critica, ovvero un'aggregazione spontanea di ciclisti atta a sorprendere i cittadini e le istituzioni evidenziando come chi sceglie di muoversi in bici non sia sufficientemente tutelato e al tempo stesso come la città non sia pronta ad accoglierli in gran numero, sebbene le loro nobili scelte di mobilità sostenibile.

 

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Domenica 26 gennaio #CriticalMass #MONZA 💪💪💪💪💪💪💪

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I DATI

Negli ultimi dieci giorni Monza ha sofferto molto per l'aria malsana. Stando ai dati ufficiali riportati sul sito di ARPA Lombardia, infatti, l’indice di qualità dell’aria (IQA, che tiene conto dei 5 principali inquinanti) denuncia un'aria "molto scarsa".

In particolare si può notare una media giornaliera di 86 µg/m³ per quanto riguarda il PM10, a fronte del valore limite di 50 µg/m³. Per il PM2.5 la situazione non migliora: la media per giorno si attesta sui 64 µg/m³, ben lontana dal rispetto della soglia per una buona qualità. Gli altri inquinanti come ozono e monossido di carbonio, invece, non sono presenti in quantità rilevanti.

L'aria di Monza di sabato era "molto scarsa" secondo i dati ufficiali di ARPA Lombardia.

LE RICHIESTE

Il comitato di Fridays For Future - Monza, come già scriveva nella proposta di Dichiarazione di Emergenza Ciclabile presentata alla prima Critical Mass di Settembre, non solo chiede "nuovi km di piste ciclabili", ma anche "una messa in sicurezza dei manti stradali disastrati".

"Dal 2011 al 2016 - scrivevano - non c’è stato né aumento né decrescita (ndr. della lunghezza delle piste ciclabili), con un +0% che attesta Monza come 8a provincia della Lombardia (su 12) per kilometri di piste ciclabili."

"Nonostante le diverse segnalazioni - fa il punto invece sulla situazione odierna Lorenzo Brusadelli di FIAB - non è stata fatta nessuna manutenzione sulle ciclabili, non si hanno novità sui progetti programmati, e non si capisce se stiano partendo". Progetti nuovi? "non sono previsti", conclude.

 

E ORA IL COMUNE?

"L'aria è irrespirabile - scrivono gli attivisti di Fridays For Future Monza - il livello di PM10 è oltre il limite. Lo dicono le rilevazioni e le istituzioni e, purtroppo, toccherà poi alla nostra salute. Malgrado spostarci tutti in bici o con i mezzi non eliminerebbe il problema, a Monza ciò farebbe una grande differenza visto che la principale fonte d'inquinamento sono i mezzi privati".

"Ci aspettiamo - chiede FIAB - che il Comune faccia chiarezza su quali siano le reali intenzioni a favore della mobilità sostenibile. Vediamo spesso tanti proclami, dagli alberi piantati alle borracce distribuite nelle scuole, che sono comunque belle iniziative. Ma non ci si può nascondere dietro questo tipo di eventi per evitare di fare delle politiche serie nei confronti della città".

 

Articolo di Ludovico Di Muzio

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