Salute

Epatite C, protocollo d’intesa per la diagnosi precoce delle Forze dell’Ordine

Firmato, presso la sede monzese di Assolombarda, un nuovo protocollo per lo screening dell'Epatite C rivolto alle Forze dell'Ordine. Il progetto, messo in campo da Cancro Primo Aiuto Onlus. è realizzato con la collaborazione con la Prefettura di Monza e della Brianza.

Protocollo Screening Epatite c (3)

E’ stato firmato nella giornata di lunedì 20 gennaio, presso la sede monzese di Assolombarda, un nuovo protocollo per lo screening dell’Epatite C rivolto alle Forze dell’Ordine. Il progetto, messo in campo da Cancro Primo Aiuto Onlus in collaborazione con la Prefettura di Monza e della Brianza, prevede l’esecuzione di un rapido test per la rilevazione degli anticorpi (HCV-Ab), in forma volontaristica. 

E’ rivolto alle Forze di Polizia e ai Vigili del Fuoco della Provincia di Monza e Brianza, e prevede la partecipazione della Questura  di Monza e della Brianza, dei Comandi provinciali dell’Arma dei Carabinieri, della  Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, della Casa circondariale di Monza, dell’ATS Brianza, nonché delle ASST di  Monza, Vimercate e del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano.

Sconfiggere l’Epatite entro il 2030

L’iniziativa ha una duplice finalità: da un lato portare alla luce nuove diagnosi sinora rimaste sommerse, e dall’altro spiegare alla popolazione quanto sia importante sottoporsi all’indagine, soprattutto alla luce degli obiettivi di salute globale stabiliti dall’Oms e che prevedono che la malattia venga sconfitta entro il 2030.

In concreto, il progetto si svolgerà attraverso l’organizzazione da parte di Cancro Primo Aiuto di giornate dedicate allo screening, presso il proprio ambulatorio Medica Etica di Seregno, ma anche presso le sedi messe a disposizione dalle Forze di Polizia e dai Vigili del Fuoco. Al termine dell’esecuzione del test, della durata di circa 20 minuti, verrà consegnato al soggetto testato, l’esito in busta chiusa.

In caso di positività all’anticorpo, verrà attivato l’iter ordinario di conferma della diagnosi e di inquadramento terapeutico con i centri di riferimento per la cura dell’Epatite C, con i quali l’associazione ha condiviso il progetto: il presidio ospedaliero di Vimercate, l‘ospedale San Gerardo di Monza e l’Ospedale Metropolitano di Niguarda. Tutto sarà effettuato nel rispetto assoluto della privacy della popolazione sottoposta a test.

Gli interventi

 

Numerosi gli interventi durante la conferenza stampa di presentazione del progetto: Andrea Dell’Orto, presidente del Presidio monzese di Assolombarda, che ha fatto gli onori di casa, il prefetto di Monza e della Brianza, Patrizia Palmisani, vero e proprio “motore” del progetto, Flavio Ferrari, amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto, Oscar Massimiliano Epis, presidente del Comitato tecnico-scientifico di Cancro Primo Aiuto, che ha spiegato nel dettaglio il progetto, Stefano Casazza, direttore generale dell’ATS Brianza, coordinatrice del piano sanitario, e i rappresentanti di Regione Lombardia, il vicepresidente Fabrizio Sala e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera.

Ad aprire gli interventi Flavio Ferrari con il ricordo emozionante del suocero Walter Fontana – a cui si è ispirata l’associazione stessa – morto proprio di Epatite C.

A seguire, il prefetto di Monza, che ha dapprima elogiato le numerose iniziative messe in campo da Cancro Primo Aiuto e poi, riguardo allo screening sull’epatite C ha aggiunto: “Grazie a questo progetto si ottiene un duplice risultato: offrire un test rapido e gratuito alle Forze dell’Ordine e ai  loro famigliari per una diagnosi precoce della malattia ed essere allo stesso tempo un esempio per tutti i cittadini, a dimostrazione dell’importanza di scoprire la malattia nelle sue prime fasi”.

Per il vice presidente della Regione Fabrizio Sala, il grande merito di Cancro Primo Aiuto è quello di aver saputo individuare i reali bisogni dei cittadini, offrendo risposte utili sempre in collaborazione con le altre realtà del territorio. “Questo progetto è geniale, è un’idea innovativa che aprirà a nuovi orizzonti”.

Dello stesso avviso è Giulio Gallera, che ha aggiunto: “Noi lavoriamo per arrivare a tutti i soggetti a rischio, con campagne nelle carceri, nei Sert, purtroppo però non possiamo arrivare ovunque. L’iniziativa di oggi è importante proprio per questo”.

L’intervento del dottor Stefano Casazza, direttore dell’Ast di Monza e Brianza, ha invece permesso di comprendere nel dettaglio la struttura del progetto, dal primo test all’eventuale individuazione del percorso di cura. Ha inoltre annunciato che l’iniziativa troverà senz’altro seguito in altre provincie, con buona probabilità a partire da quella di Lecco.

Cos’è l’epatite C

L’epatite C è una malattia infettiva, causata dall’Hepatitis C virus, altrimenti noto come HCV. Colpisce in primo luogo il fegato. L’infezione è spesso asintomatica, ma la sua cronicizzazione può condurre fino alla cirrosi e al cancro del fegato.

Attualmente esistono terapie in grado di eradicare il virus in poche settimane, efficaci nel 95% dei casi e senza effetti collaterali. Sino a oggi sono stati trattati più di 200.000 pazienti, tuttavia le ultime stime parlano di oltre 200.000 pazienti ancora da diagnosticare.

Specialisti e pazienti sono attualmente focalizzati sull’emersione del sommerso e sull’identificazione di efficaci modelli di diagnosi precoce.

La firma del protocollo di Screening

Al termine degli interventi, i rappresentanti delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e delle istituzioni, hanno sottoscritto il protocollo.

Oltre al vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, all’assessore al Welfare Giulio Gallera, al sindaco di Monza Dario Allevi, al generale dell’Arma dei carabinieri Enzio Spina, erano presenti: la dottoressa Patrizia Palmisani, Prefetto di Monza; il dottor Michele Sinigallia, Questore di Monza; il Comandante provinciale dei carabinieri Simone Pacioni; il comandante provinciale Guardia di Finanza Aldo Noceti, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco Claudio Giacalone; la dottoressa Maria Pitaniello, il direttore carcere di Monza; il dottor Mario Alparone, dg Asst di Monza; il dottor Nunzio Del Sorbo, dg Asst di Vimercate; il dottor Marco Bosio, dg Ospedale Niguarda; il dottor Stefano Casazza, dg Ats Brianza; il dottor Flavio Ferrari, ad Cancro Primo Aiuto.

Tutte le firme del protocollo nella fotogallery

 

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